Il destino del Chelsea, presente e futuro, è legato a doppio filo a quello del Leicester di Brendan Rodgers, club con il quale i blues si contenderanno, non solo la Fa Cup domani a Wembley, ma anche un posto nella prossima Champions League nella sfida di campionato di mercoledì prossimo: la sconfitta con i gunners, sommata alle vittorie di foxes e reds su un "gentil" United, hanno ricomplicato una corsa alla terza/quarta piazza che la vittoria con il City aveva fatto sembrare più semplice.

I blues dovranno conquistarsi tutto, come giusto che sia, con le proprie forze: inutile contare su fattori" esterni", inutile aspettarsi ciò che difficilmente accadrà. Le grandi squadre, d'altronde, sono artefici del proprio destino. La squadra di Tuchel, con uno straordinario cammino percorso in quasi quattro mesi, ha già ampiamente dimostrato di potersi comportare come tale.

A partire da domani pomeriggio, nella prima delle quattro finali che attendono la compagine del sud-ovest londinese: ma domani, come il prossimo ( e attesissimo) 29 maggio, ad osservare da bordo campo la gara ci sarà anche una coppa, pronta ad essere sollevata al cielo dal team più pronto, più forte, più coraggioso. Per vincerla servirà tutto questo. Servirà essere squadra e Tuchel, questo, lo sa bene, avendo approntato soprattutto su questo un lavoro che lo ha portato sulla bocca di tutti: ora, a quel lavoro, bisogna dare un premio.

Non sarà facile, ovviamente, per importanza e forza di un avversario che arriva, moltissimi anni dopo, a giocarsi un titolo di tale caratura: i numeri non sono dalla parte delle foxes, la squadra con il maggior numero di presenze in finale di Fa Cup senza vittorie( quattro), ma al tempo stesso esaltano il tecnico nordirlandese, ben conscio di poter divenire il primo allenatore, dai tempi di Sir Alex, a vincere le coppe nazionali in Scozia e Inghilterra. Tuchel, da par suo, potrà invece contare sul fatto di essere il primo tecnico teutonico a guidare una squadra nella finale della manifestazione: un dettaglio trascurabile per un allenatore che ha chiaramente espresso la sua mentalità, basata sui fatti e non sulle chiacchiere.

Non si propongano, quindi, inutili pronostici/sondaggi su quale delle due gare abbia più importanza o sarebbe meglio vincere. Domani, vincendo un trofeo? Martedì, assicurandosi un posto nella prossima Champions? Nella mente del professionista Tuchel, non vivono questi dubbi. Queste incertezze. Le grandi squadre, come detto sopra, non ragionano così, ma affrontano una gara alla volta. Con determinazione. Con voglia di vincere. Chi farà ciò, domani alzerà il trofeo nel cielo di Wembley. Chi si perderà in calcoli imporbabili, invece, osserverà al termine della disputa gli avversari festeggiare.

Vincere, d'altronde, non è mai una casualità.

Benventuti a Chelsea - Leicester, la 140esima finale della manifestazione calcistica più longeva al mondo.

Che vinca il migliore.

Pierluigi Cuttica