Arturo Lupoli e l'Arsenal: una promessa mai mantenuta
L'Arsenal di Wenger
Siamo nel 2004 e ci troviamo a Parma, in quegli anni la squadra locale veleggia tra le grandi del campionato di Serie A, ma in quell'annata in particolare la societa' che gestisce la squadra (Parmalat) va incontro a un crack finanziario di 14 miliardi di euro, e deve giocoforza vendere i suoi giocatori, dai titolari alle riserve. Tra i giocatori più ricercati ci sono due gioielli della primavera: Giuseppe Rossi e Arturo Lupoli. Quest'ultimo arriva da una stagione prolifica con la primavera giallo-blu dove ha realizzato 45 gol in 22 presenze. Su di lui ci sono gli occhi delle maggiori squadre italiane ed europee, ma alla fine la spunta l'Arsenal di Wenger (che ha sempre puntato su giovani promesse), che lo strappa alla concorrenza.
Coppa di Lega
Il giovane viene aggregato alla squadra giovanile, ma dopo una grande stagione a sun di gol nelle giovanili (27 gol in 32 presenze), Wenger decide di inserirlo nel giro della prima squadra. Il giovane italiano debutta in Coppa di Lega contro il Manchester City, ma e' contro l'Everton (sempre in Coppa di Lega) che si mette in mostra segnando una bellissima doppietta, che contribuisce alla vittoria dei Gunners, Toffees sconfitti 3-1. Lupoli realizza un altro gol contro il Reading in FA Cup, e debutta in Premier League nella sconfitta contro il Blackburn Rovers. Vista la nutrita concorrenza e gli spazi ristretti, per il giovane talento napoletano si prospetta un prestito, e l'Arsenal decide di mandarlo al Derby County per fare esperienza e maturare.
Rimpianti
L'anno al Derby non si rivela entusiasmante, arrivano solo 7 reti in 35 presenze, Con il Derby si chiude la sua avventura Oltremanica, e per Lupoli arriva il tempo di rientrare in Italia. Viene acquistato dalla Fiorentina, che lo gira in prestito al Treviso e da qui inizia il lungo girovagare per lo stivale, con un fugace ritorno in Inghilterra nelle fila di Norwich e Sheffield United. Arriva anche un'esperienzauna in Bulgaria con il Budapest Honved, ma senza trovare mai la consacrazione che ci si attendeva da un talento simile. Arturo Lupoli è stato forse un rimpianto per tutti, ma in primis per se stesso. Giovane talentoso e di belle speranza lanciato dal mito Arsène Wenger, ma che non ha mai mantenuto la promessa.
di Alberto Zingales