Corsi e ricorsi storici. Quello su cui lavorano Daniel Levy e soprattutto Steve Hitchen in queste lunghe ore di mercato, un mercato di riparazione (già di per se' sessione storicamente complicata e soprattutto d'opportunità), come se non bastasse in pieno Covid, con casse e finanze deficitarie per tutte le società del Vecchio Continente, Tottenham su tutte visto l'esborso economico per la costruzione di uno degli impianti più imponenti e straordinari al mondo sorto sulle ceneri del vecchio Lane per una spesa di 800 milioni che per ovvi motivi stenta a digerire.

Jose Mourinho ha compreso perfettamente la questione, ormai da tempo. I rapporti tra Jose e Levy sono perfettamente idilliaci: nessuna esosa richiesta sul mercato, un mercato palesemente costruito su strategia e opportunità già dall'estate scorsa. E troppo s'è fatto, onestamente. Troppo s'è già fatto. Già, troppo ma non tutto. Perchè a questo Tottenham continua talvolta a mancare luce, un play, un registra, un'artista, a cui Mou possa affidare la costruzione offensiva. Con un Eriksen così fuori e tormentato per le note vicende nerazzurre, l'opportunità calza a pennello. O meglio sarebbe dire calzerebbe, necessariamente coniugando al condizionale.

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Christian Eriksen e Delle Alli con l maglia del Tottenham - Spursweb.com

Già perchè non è semplice. L'Inter ricorda bene le condizioni affinchè il Tottenham liberò Eriksen a soli 4/5 mesi dalla scadenza naturale del suo contratto: 20 milioni più bonus. E adesso, malgrado Marotta e Ausilio si ritrovino nelle contiane condizioni di liberare il playmaker danese, non fanno sconti, certamente non al Tottenham: prestito oneroso, pagamento dello stipendio tutto ad onere degli Spurs. Per una cifra che in 5 mesi di prestito secco, senza alcuna garanzia sul riscatto futuro, oscilla attorno ai 4 milioni di sterline, decisamente troppi. Ma serve, servirebbe eccome. Anche perchè Lo Celso, per quanto tecnico, soffre d'infortuni ciclici e per rendere al massimo deve stare al top della condizione. Servirebbe eccome, nonostante non meriti una seconda possibilità per come abbandonò la nave, aspetto che i sostenitori degli Spurs faticano proprio a dimenticare. L'operazione resta complicata anche perchè Mourinho e il suo staff dovrebbero liberare un posto per gli oltremare, per le nuove disposizione e regole post Brexit. Può uscire Gedson Fernandes, al momento unica prospettiva concreta, per cui la mancanza di minutaggio restituirà il calciatore al club d'appartenenza, il Benfica. Ma non basta, perchè Gedson già non è parte della lista Premier.

E non è l'unico problema. Perchè anche a livello numerico l'ingresso di Eriksen sarebbe legato alla partenza di un altro trequartista che gioca pochissimo, ormai ai ferri corti con Jose. Naturalmente Dele, Dele Alli. Che ha già manifestato la sua voglia di Poch, di Psg, per tornare a lottare per un biglietto direzione Euro 2021. Nonostante Jose abbia tutta l'intenzione di togliersi un malumere e un destabilizzante neo così, chiaramente Levy deve fare i conti, letteralmente i conti, con le casse: respinge al momento un prestito oneroso, vuole cederlo soltanto a titolo definitivo o quantomeno in prestito con obbligo. E non è semplice, perchè il PSG sembra allinenarsi al destino comune. Ergo, non vuole spendere. E l'errore (secondo me orrore) tecnico è quello di confondere le due figure: due trequartisti, forse sì, ma uno play vero, l'altro pià incursore. Due calciatori complementari, tutt'altro che simili, meravigliosamente sposati da Pochettino. Non è un caso (per tutti sì, per chi scrive no) che la carriera di Alli sia completamente deceduta proprio dopo la partenza di chi più premiava poeticamente le sue incursioni, proprio l'artista danese, Christian.

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Christian Eriksen e Delle Alli con l maglia del Tottenham - Photo by Daily Express

Un Christian che dunque può ancora rappresentare oro colato per gli Spurs, nonostante un play poderoso ma più basso come Ndombele: resta un'occasione da non lascarsi sfuggire. Soprattutto perchè tornerebbe, e di corsa. Tra un Lamela a mezzo servizio da 7 anni e un Lo Celso che sembra aver misteriosamente assorbito dal suo fraterno connazionale quel dannato vizio chiamato infortuni muscolari, resta un treno che passa una sola volta. E va ripreso, eccome. Perchè quella maglia può restituire al calcio europeo una luce che Conte ha brutalmente spento. E sarebbe perfetto, una mezzala sinistra perfetta per il 433 di Mourinho dalla tecnica cristallina, sopraffina, da leccarsi i baffi. Anche e magari chissà, confermando Dele. Riprendendo 2 calciatori al prezzo di 1. Wake Up, Mr Levy!

di Simone Dell'Uomo