Nel lontano 1965


Bright lights, soho, wardour street
You hope you make friends with the guys that you meet
Somebody shows you round
Now you've met the london boys
Things seem good again, someone cares about you
Così cantava David Bowie nel lontano 1965, quando, come leader dei The Lower Third, calcava i palchi della capitale e tentava di sfondare nell’affollatissimo e molto competitivo panorama musicale della Londra degli anni ‘60.


David Robert Jones


David Robert Jones, in arte David Bowie, era così: pungente al punto giusto ma mai esagerato, cinico e critico quanto bastava per incuriosire ed entusiasmare la folla e soprattutto mai scontato. David nasce a Brixton, quartiere multietnico a sud di Londra, nel 1947, per poi trasferirsi con la famiglia all’età di 6 anni ancora più a sud, quasi al confine con le campagne del Kent, più precisamente a Bromley.


La musica


Da subito si interessa di musica, impara a suonare il sassofono sin da giovanissimo e, con tenacia e dopo tante critiche e saliscendi musicali, raggiunge l’agognato successo nei primi anni ‘70, conquistandosi un ruolo da protagonista nel panorama rock mondiale, nel suo caso glam rock, rimanendo indisturbato sulla cresta dell’onda per svariati decenni, grazie alla sua bravura e alla capacità di plasmarsi ma mai sottomettersi ai cambiamenti dettati dalla società.


L’eterno camaleonte


Non a caso veniva definito ‘l’eterno camaleonte’. Da sempre attratto dalla musica che proveniva dirompente dagli Stati Uniti, jazz, rhythm & blues e rock ‘n roll, David non aveva paura di presentare al pubblico qualcosa di sempre nuovo e differente, come quando nel 1968 presentò il suo primo brano di mimo, The mask, o come quando la sua Space Oddity venne utilizzata dalla BBC il 16 Luglio 1969 come sottofondo dei servizi dedicati al primo allunaggio dell’Apollo 11.


Swinging London


David Bowie non aveva paura di esprimersi in tutto il suo eclettismo e in tutta la sua esuberanza e di certo non aveva peli sulla lingua quando si trattava di sfruttare la propria celebre immagine per diffondere critiche e messaggi importanti, anche nei confronti della sua amata Londra, come fece attraverso uno dei suoi brani d’esordio, che cantò proprio con i The Lower Third, The London Boys, in cui David volle criticare il movimento della Swinging London, un tentativo di rivoluzione culturale che proponeva novità nel mondo della musica, della moda e dell’arte in generale e che si stava diffondendo a macchia d’olio in Gran Bretagna e soprattutto a Londra all’inizio degli anni ‘60.


La leggenda Bowie


David Bowie criticava Londra perché ne faceva parte e di essa era l’emblema. Tra le strade trafficate del centro e i quartieri di periferia la leggenda Bowie prese pian piano forma. Dalla città assorbì tutto quello che poteva assorbire, per poterlo mescolare con la sua estrema creatività e farne un qualcosa di assolutamente nuovo ed entusiasmante. A Brixton trascorse i primi 6 anni di vita, ma fece comunque in tempo ad assorbire quel clima multietnico e affascinante che conosciamo benissimo e che dal secondo dopoguerra avrebbe trasformato il quartiere per sempre.

 

Il famosissimo pugno


Bromley lo vide muovere i suoi primi passi nel mondo della musica ed è proprio alla Bromley High School che David nutrì la sua passione, suonando dapprima il sassofono e fondando le sue prime band arrangiate. Sempre alla Bromley High School, all’età di 15 anni prese l’ormai famosissimo pugno, che il suo migliore amico e futuro partner musicale George Underwood gli sferrò durante una lite per una ragazza. Il pugno sull’occhio sinistro modificò la pupilla in modo permanente, che rimase per sempre dilatata, regalando a Bowie e a chi lo osservava la sensazione di avere gli occhi di due colori diversi.

 

Soho


Spostandosi in centro, Soho è lo scenario in cui Bowie spiccò il volo nel panorama musicale rock dei primi anni ‘60: strade storiche come Denmark Street e Wardour Street videro Bowie registrare i suoi pezzi più famosi o incontrarsi con amici e altre stelle della musica, suonare dal vivo più e più volte nei locali più celebri di Soho, come ad esempio il Marquee Club.

 

Il Duca Bianco


Camminando tra i locali di Soho e passeggiando nelle vie colorate di Brixton sembra ancora di sentirlo, il Duca Bianco, fischiettare sulle note della mitica Starman.