Newcastle - Chelsea: preview


Nona giornata che vede i campioni d'Europa in carica scendere in campo al St James' Park, in casa di un Newcastle diviso tra la speranza di un glorioso futuro e l'incubo di un presente tutt'altro che fiabesco: i magpies infatti arrivano a questa giornata ancora con lo "0" alla casella vittorie e con soli quattro punti raccolti, bottino che li pone in una, triste e pericolosa, penultima posizione di classifica. Anche oggi, come nel pareggio ottenuto sette giorni fa a Selhurst Park, sulla panchina locale siederà Graeme Jones, subentrato due settimane fa a Steve Bruce; l'ultima presenza prima del nuovo allenatore (Fonseca?) che sarà annunciato in settimana.
I blues arrivano alla gara forti del primo posto in classifica e delle tre vittorie consecutive in campionato: risultati pagati a caro prezzo con una lista importante di infortuni, che ha visto aggiungere i nomi di Kovacic (rifinitura di ieri) e Mount (sintomi influenzali nella notte) . Tuchel così non ha di fatto scelte nel reparto offensivo, che vede scendere in campo gli unici tre giocatori rimasti disponibili: Havertz, Hudson-Odoi e Ziyech. Jorginho e Kante cerniera di centrocampo, Chilwell e James sulle fasce, Christensen, Thiago Silva e Rudiger a comporre la difesa davanti Mendy, le altre scelte del tecnico tedesco. Il Newcastle risponde con un 532 in cui le ambizioni offensive sono affidate all'estero di Saint-Maximin e al senso del goal di Callum Wilson. Arbitra il Signor Tierney.

Zero emozioni


Il primo tempo espone in maniera fedele le filosofie e i due stati d'animo contrapposti delle contendenti: il Newcastle, impaurito e bisognoso di punti, si chiude dietro delle barricate posizionate davanti la propria porta. Nessuna idea, nessun tentativo di gioco. Esclusivamente difesa. Con ogni mezzo, sportivo e meno. Il Chelsea prova sempre a giocare la palla e la circolazione è godibile sino alla trequarti dove le assenze, inevitabilmente, si fanno sentire; una volta giunti lì, tutto si complica, tutto perde freschezza. Serve una giocata del campione. Che non arriva. Questo sarà il leitmotiv di un primo tempo noioso ed alquanto brutto: nessun tiro nello specchio, nessun sussulto, nessuna emozione. Se il calcio vive di ciò, siamo sicuri che i primi quarantacinque minuti odierni di St James' Park, non rimarranno radicati nell'immaginario collettivo.

Reece James: the striker


L'acqua calda negli spogliatoi dell'impianto inglese dimostra di avere qualità non indifferenti, restituendo sul manto verde due squadre con energie differenti: la gara la fa sempre la squadra ospite( subito un palo di Ziyech con un sinistro da fuori area), ma i padroni di casa scoprono l'esistenza dell'altra metà campo, che iniziano a frequentare trainati dal brio di Saint-Maximin. La gara però non si sblocca e Tuchel pesca dalla panchine le uniche soluzione offensive a disposizone: Loftus-Cheek per Kante e Barkley per Ziyech. Sarà il turning point del match.
Passano due minuti e i blues trovano il vantaggio: Hudson-Odoi se ne va sull'out sinistro, il suo cross trova una deviazione avversaria che fa terminare la sfera sui piedi di James che, con una gran conclusione di sinistro, non lascia scampo a Darlow. La rete uccide quel briciolo di ambizione mostrata dai padroni di casa che ora subiscono, ancor più nettamente la netta superiorità avversaria: passano dieci minuti e ancora James, stavolta con un preciso destro, trova lo specchio e batte nuovamente Darlow. Ne passano altri cinque e Jorginho chiude la gara trasformando un rigore procurato da Havertz. Un successo strameritato per i blues, sempre in controllo della gara, nonostante le tante defezioni e difficoltà; ora testa a Malmo per chiudere il discorso qualificazione in Champions League.
Pierluigi Cuttica