Per tutti, con tutti


Con una recente serie di comunicati, la Football Association inglese ha stilato una road map per il 2023, i settori giovanili e le piccole realtà saranno al centro di nuovi programmi e destinatari, a soli 18 mesi dall’ultima riforma, di nuovi fondi. Il nuovo investimento della federazione sarà concentrato sul calcio che può spesso sembrare lontano dai riflettori, ma che da queste parti è sempre stato valorizzato e promosso, sia a livello maschile che femminile.

Una mano ai più piccoli


Dalla prossima stagione, forse anche in concomitanza con un riassetto della piramide, la federazione distribuirà nuovi fondi e materiali essenziali alle società, partendo dal basso e consegnando, tra le altre cose, nuovi defibrillatori per la Sunday League e, laddove necessario, supporti per l’istallazione di riflettori di ultima generazione.
All’inizio del 2023 la FA distribuirà ad ogni membro di ogni singolo club dilettantistico, specialmente ai cosiddetti grassroots clubs, quelli generalmente più in basso nella piramide del calcio d’oltremanica e spesso gestiti dai propri tifosi, un questionario sui vari aspetti del sistema calcio inglese; le informazioni serviranno per progettare, a partire dalle indicazioni arrivate dal basso, una seconda fase di investimenti, dagli Under7 agli Under18, sia in campo maschile che in quello femminile.
Queste novità si collocano perfettamente nei piani ventennali della Football Association, la quale aveva già provveduto ad implementare simili iniziative in passato con l’obbiettivo di portare ogni singolo club, dalla Football League alla Sunday League, ad un livello più alto di quello richiesto dagli standard europei di categoria entro il 2030. È possibile, grazie ad una semplice ricerca su Google, vedere quanto questo progetto stia funzionando a meraviglia dando un’occhiata ai centri di allenamento ed ai nuovi stadi costruiti da club dilettantistici come Barnet, Southall, Boreham Wood o Solihull Moors.

People before Trophies


Il calcio è oggi troppo spesso confuso con l’accumulo di trofei ad ogni costo, ottenere una coppa in modo immeritato sembra contare più dell’emozione che nasce dall’esperienza allo stadio o dall’appartenenza ad una comunità. Per fortuna di ogni vero appassionato di questo sport, a nord della Manica c’è ancora qualcuno che si distingue per lungimiranza, civiltà ed attenzione alle piccole realtà.
Su e giù per l’Inghilterra, da Old Trafford all’ultimo stadietto di periferia del Somerset o del Suffolk, le clubhouse sono da sempre il cuore pulsante di comunità in continuo fermento, attive, prima che per la
vittoria di una partita o di un campionato, per fare rete, poiché, come dichiarato da Carlos Corberan, “in Inghilterra la gente vale più dei trofei”
diMichele Mele