La squadra del cuore

Sedetevi comodi e leggete attentamente le righe che seguono. Questa è la storia dell'Old Firm, il derby più infuocato del globo. La squadra del cuore è una questione di fede e il calcio è religione. Già, proprio così. Lasciamo Londra per qualche giorno per concederci una gita fuori porta. Con l'ombrello sempre sotto il braccio ci avviamo verso l'aeroporto di Gatwick. Aereo con destinazione Glasgow, mi raccomando non pronunciate la w. Non fatevi scoraggiare dall'accento scozzese, a tratti incomprensibile, non lasciatevi deprimere dal cielo grigio, in confronto quello di Londra è azzurro pastello. Lasciatevi trasportare e affascinare da questa splendida terra: la Scozia. Perchè proprio le strade di Glasgow e non i sali e scendi di Edimburgo, che si pronuncia Edimbra? Domanda lecita e più che ragionevole.

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Materia affascinante

Il calcio scozzese è una materia affascinante, quasi nascosta e difficile da spiegare, come l'ora di religione a scuola. Era facoltativa, secondaria, non era certo la lezione di aritmetica o di antologia. Non possiamo certo paragonare la Premier League alla Scottish Premiership, nota come Scottish Premier League sino al 2013. Il massimo campionato scozzese occupa il 13º posto nel ranking UEFA e da sempre è animato dal dualismo tra i due club di spicco che incendiano i cuori e dividono in due la stessa città. La rivalità tra Celtic e Rangers è una delle più incredibili del pianeta, derby unico nel mondo per i suoi legami e le rivalità politiche e religiose.

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Il cielo cupo

Il cielo cupo di Glasgow e i pub della vecchia scuola scozzese ci accompagnano verso l'Old Firm. Nel 1532, anno in cui il gioco del calcio era una scienza ancora sconosciuta, il matrimonio tra Re Enrico VIII e la Regina Caterina d'Aragona finì rovinosamente per essere compromesso. Enrico VIII non seppe resistere al fascino di Anna Bolena, conosciuta meglio come la Lady d'Irlanda e divorziò da Caterina, compromettendo inevitabilmente il rapporto con la Chiesa Romana. Dopo una luna di miele trascorsa in Francia, Enrico VIII e Anna Bolena si sposarono nella splendida cattedrale di Westminster nel 1533. Le nozze furono celebrate da Thomas Cranmer, Arcivescovo di Canterbury, successore dell'Arcivescovo Warham.

Proprio quest'ultimo, negli ultimi anni di vita, si era decisamente dichiarato contrario al divorzio con Caterina d'Aragona. Dall'unione tra Enrico VIII e la Lady d'Irlanda venne alla luce quella che in seguito diventò Elisabetta I d'Inghilterra. Nel 1536 il Parlamento Britannico votò la legge contro l'autorità del Papa, che annullò anche gli ultimi poteri della Chiesa Romana su quella anglicana. Cattolici contro Protestanti. La storia si ripete molti anni dopo.

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Glasgow Rangers

Il Glasgow Rangers, club fondato nel lontanissimo 1872 dai fratelli Mc Neil e da Mc Beath e Campbell, nacque come la squadra scozzese che rappresentava la classe operaia e protestante del paese. La Riforma Scozzese del XVI secolo contribuì al cambio prima graduale e poi repentino dell'orientamento religioso della Scozia. Gli scozzesi, da sempre a maggioranza cattolica, si scissero in due parti iniziando a professare anche il protestantesimo. La guerra di fede si consumò per quasi tre secoli e si alimentò ulteriormente con il flusso migratorio degli immigrati cattolici, avvenuto tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, provenienti dall'Irlanda del Nord.

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Se la gente dei Rangers nacque sotto la matrice protestante non si può dire altrimenti per chi nacque dall'altra parte della città. Il Celtic Glasgow venne fondato nel 1887 da fratello Walfrid, un marista di origini irlandesi, legatissimo alla Chiesa Cattolica. Il nome del club si ispirò alle antiche popolazioni celtiche scozzesi e irlandesi. Glasgow era divisa, è divisa in due: Celtic contro Rangers, la squadra degli immigrati irlandesi cattolici contro gli scozzesi protestanti. Il calcio scozzese ha da sempre campato sul dualismo acceso tra i cattolici del Celtic e i protestanti dei Rangers. Il primo derby fu giocato il 28 Maggio 1888, vinsero i cattolici 5-2.

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Vecchia Azienda

Il primo di una lunga serie. Old Firm significa Vecchia Azienda, poichè le due squadre sono le più antiche di Scozia e addirittura del Regno Unito. L'ultima squadra che nel tempo ha interrotto l'egemonia dei due club è stato l'Aberdeen di quella vecchia volpe di Sir Alex Ferguson, all'epoca un po' più giovane, stagione 1984/1985.

Negli anni la rivalità tra le due squadre è spesso sfociata tra la gente, trascendendo spesso in episodi di violenza. A cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta le due tifoserie si resero protagoniste di una serie di episodi incresciosi, gli agguati tra i sostenitori delle due fazioni erano all'ordine del giorno. Le autorità dovettero spesso intervenire per limitare gli scontri, i cori razzisti e gli insulti dentro lo stadio. Per diverso tempo l'Old Firm si disputò all'ora di pranzo e nelle ore di luce.

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La terra di mezzo che divide il Celtic Park da Ibrox Stadium è un terreno oscuro, fatto di vecchi pub e litri di birra che scorrono nelle vene degli scozzesi veraci. Se ami una squadra devi per forza odiare l'altra. Dopo una serie di sfortunati e spiacevoli inconvenienti nei primi del novecento, con il crollo di alcune tribune, l'Old Firm iniziò a entrare nella spirale di violenza nel 1933, con i giocatori delle due squadre che in campo se le diedero di santa ragione a suon di calci nelle tibie e interventi al limite. La battaglia proseguì tra i tifosi fuori dallo stadio. I protestanti del Glasgow Rangers erano notoriamente quelli più aggressivi ma in maniera graduale anche i tifosi del Celtic iniziarono a non essere da meno. Nella tifoseria dei cattolici iniziarono a comparire le prime bandiere inneggianti agli indipendentisti irlandesi e all'IRA.

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La guerra di nervi sfociò in alcuni pesantissimi insulti dei rivali che spesso insultavano i Cattolici con cori discriminatori, insultando le radici cattoliche del club, spesso ricordando le vicende di pedofilia legate alla Chiesa cattolica. La rivalità tra i due club si spostò proprio a Belfast, cuore dell'Irlanda del Nord, dove sui muri dei pub e delle abitazioni comparvero scritte contro i protestanti di Glasgow. Dal secondo dopoguerra a oggi solo quattro giocatori hanno militato in entrambe le squadre.

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Mo Johnston

Uno di questi impavidi coraggiosi fu l’attaccante Mo Johnston nativo di Glasgow, che dopo 140 presenze con la maglia del Celtic e una parentesi francese al Nantes, nel 1989 si trasferì ai Glasgow Rangers. Johnston divenne il primo giocatore cattolico ad aver giocato nel Celtic a vestire la casacca blu navy dei Rangers dall'inizio degli anni venti. Trasferimento che ovviamente sollevò le ire di entrambe le tifoserie.

Nel 2006 il portiere polacco del Celtic Artur Boruc, durante un Old Firm si fece il segno della croce sotto il settore dove erano assiepati i supporters dei Rangers, scatenando l'ira incontrollata degli stessi. All'inizio degli anni duemila la spirale di violenza ha travolto tutti come un vortice impazzito che non ha risparmiato nessuno. Nel rettangolo di gioco la partite sono diventate sempre più cattive, con i giocatori che non si sono risparmiati in quanto a falli davvero duri, le espulsioni piovevano a grappoli e il campo da gioco sembrava un ring.

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Se le risse in campo erano ormai la normalità la polizia ha faticato ad arginare gli scontri dentro e fuori lo stadio, arresti, fermi, feriti e situazioni al limite. I tifosi della squadra avversaria andavano nel pub dei rivali per stanarli e scatenare una guerriglia urbana. Questo è stato solo uno dei tanti strascichi di questa rivalità che ormai si è consumata fino a bruciare la carne della passione per il calcio.

Celtic Park
Celtic Park - Photo by Olzhas Kurikov on Unsplash

Tregua forzata

Nel 2012 ci fu una tregua forzata. Infatti i Rangers, per delle questioni irrisolte con il fisco, andarono incontro al fallimento societario e furono retrocessi nella quarta serie scozzese. Da qualche anno i Rangers sono tornati stabilmente nella prima serie e l'Old Firm è tornato. Cattolici contro Protestanti, la rivalità più accesa del mondo. Sotto il cielo cupo di Glasgow arde la passione e brucia la fede per due squadre della stessa città, divisa, da sempre e per sempre.

di Antonio Marchese