Report - Il calcio degli international fans a Londra - Prima puntata: Londra Bianconera
In questa serie di articoli, esploreremo alcuni dei fan club di squadre Italiane ed Europee che sono stati fondati a Londra
L’amore per la Vecchia Signora a Londra non conosce confini
Un’amicizia che nasce da un regalo. Un’amicizia che dura per decenni, a prescindere dalle fortune di una o dell’altra. Una storia d’altri tempi, di prima del motore,direbbe De Gregori.
Noi possiamo definirla, pun intended, di prima del colore, visto che e’ un’amicizia in bianconero, come bianconere erano le maglie che il Notts County manda attraverso l’inglese John Savage a Torino. È il 1903 e la Juventus è ai primi passi della sua gloriosa storia. Il Notts County ha già quasi mezzo secolo di partite alle spalle, con una FA Cup a risplendere in bacheca. Il Notts County che dal 1862 è la più antica società calcistica a livello professionistico ancora in attività, mentre il calcio sta appena nascendo in Italia.
In nome di questa amicizia che, il giorno dell'inaugurazione dello Juventus Stadium nel 2011, sono i ragazzi di Nottingham ad andare a Torino a giocare controla Juventus di Del Piero, Buffon e Pirlo. E poco importa se il Notts County è in League One e la Juve di quell’anno, alla prima di Conte, avrebbe vinto lo Scudetto imbattuta, ma la storia va rispettata e ricordata. E questo vincolo viene rispettato ed esaltato dai tifosi, come i ragazzi diLondra Bianconera, il fan club della Vecchia Signora a Londra, possono testimoniare.
“Il rapporto tra le due società è sicuramente rinato dopo quella partita” ci diceRiki, storico membro del club e il Capitano della squadra nella London Supporters League (LSL). “Ogni volta che loro giocano una partita a Londra, un gruppo di noi va con loro allo stadio. Quando possiamo, andiamo anche a Nottingham a vedere le partite con loro ed è una festa. Ci fanno entrare sul campo prima della partita e incontrare i giocatori. È bellissimo e contagioso il loro entusiasmo. Sono una squadra di quinta divisione, la National League, ma hanno uno spirito e un’etica societaria che li potrebbe vedere tranquillamente nelle divisioni più alte. Speriamo in una promozione quest’anno”.
Londra Bianconera nasce nel 2014, grazie all’iniziativa di Antonio e Matteo. Il successo del club è immediato. È la prima stagione di Allegri in panchina. La Juventus, con Tevez davanti vola (vincerà lo scudetto e la Coppa Italia, perdendo la finale di Champions League in finale contro il Barcellona) e l’amore per la squadra è di nuovo ai suoi massimi livelli. Il club trova la sua sede alFamous Three Kings, a West Kensington e il rapporto con West London diventa indissolubile.
“I primi mesi sono stati intensi” ci raccontaAntonio, uno dei soci fondatori. “Mi ero appena trasferito a Londra con Matteo, un mio carissimo amico anche lui di fede bianconera e trovare un posto dove vedere le partite era diventato un problema, perché non c’era un punto fisso per gli juventini. Ma nei diversi pub e bar dove andavamo, trovavamo sempre gruppetti sparsi, che sembravano avere lo stesso problema. Così, una volta trovato il Famous 3 Kings, abbiamo deciso di creare il club e chiamare a raccolta tutti quanti.”
Con gli anni il club è cresciuto costantemente. Già dopo qualche mese Londra Bianconera raggiunge la quota minima di iscritti per essere riconosciuto dalla casa madre di Torino come un Official Fan Club. Al momento il gruppo conta più di 200 iscritti, dopo aver raggiunto un picco sopra i 300, grazie all’effetto CR7 degli anni scorsi. L’effetto “turismo”, come lo definisce Riki. Avere un’icona mediatica con 400 milioni di followers nella propria squadra può attrarre un interesse più per il personaggio che per la squadra in cui gioca. Forse i “veri” tifosi dello United o del Real possono testimoniare di aver visto lo stesso. Ma lo scoglio fondatore del club è importante proprio per resistere ad ogni marea, senza perdere la propria identità, né passione. E questo è vero più che mai per Londra Bianconera.
“Essere un Official Fan Club ci offre dei vantaggi, come poter organizzare eventi ed invitare ospiti della società” ci racconta ancoraAntonio. “Anche se secondo me il più grande è ovviamente la prelazione sui biglietti delle partite sia in casa che in trasferta”. Un vantaggio che il club sfrutta a dovere. Una delegazione del club, infatti, è sugli spalti per tutte le partite casalinghe allo Juventus Stadium (con la possibilità per i nuovi iscritti di fare il tour dello stadio prima del calcio di inizio). E se si vogliono contare gli stadi in Europa dove il logo del club, il simbolo dell’Underground della fermata di West Kensington tra le parole Londra Bianconera, è apparso al seguito della squadra, c’è il rischio di dimenticarsene diversi.
Riki, con cui abbiamo parlato proprio mentre era in Spagna, dove ha unito la trasferta di Champions a Villarrealcon qualche giorno di vacanza, sottolinea con orgoglio che, per suo ricordo personale, dopo il viaggio a Zagabria nel 2016, non si ricorda una trasferta di Champions dove Londra Bianconera non era presente.
“È bello per noi seguire la squadra dappertutto” aggiungeAntonio“anche per confrontarci e conoscere le altre realtà dei Fan Club della Juventus in Italia e in Europa. Con gli anni è nata una grande amicizia con i ragazzi di Altamura, per esempio o con quelli di Budapest. Vederci nei vari stadi è sempre un piacere e quando ci vengono a trovare, o ci accompagnano a vedere il Notts County è una vera festa”. A proposito di festa, chiedo ad Antonio. Farete qualcosa per i dieci anni del club? Il suo sorriso trapela a distanza attraverso la cornetta. “Eh si, ma mica ti dico niente adesso di quello che abbiamo in mente…aspetta il 27 Settembre 2024 e vedrai. Ma sicuro cercheremo di riunire il maggior numero dei club Italiani e Europei. Sarà una giornata speciale!”.
Come detto, il gruppo è anche tra le squadre che partecipano allaLondon Supporter League, una lega alla sua quinta stagione, che riunisce gruppi di tifosi di squadre di tutta Europa, che ogni settimana si sfidano sui campi di Coram’s Fields. Orgogliosamente indossando le casacche bianconere che da quasi 120 anni rappresentano successi internazionali, i ragazzi di Londra Bianconera nel 2019 hanno colto quell’obiettivo che ormai come un’ossessione la prima squadra non riesce ad ottenere: la vittoria della Champions League.
“Indossare la maglia della Juventus, con la fascia da Capitano, è un’emozione grandissima” ci confidaRiki. “Vivere sulla propria pelle le sconfitte è dura, ma quando arrivano le vittorie la gioia è incredibile. E la LSL ci da questa opportunità, di giocare allo sport che amiamo, rappresentando i colori che amiamo. Contro altri come noi, che vivono la manifestazione con la stessa passione."
"Ma” continua Riki “mi sono reso conto che condividere il calcio in terra neutrale, mette le rivalità in una prospettiva diversa. Ho adesso tanti amici tra le altre squadre che partecipano alla Lega. E il calcio diventa una passione comune, un mezzo per conoscersi e confrontarsi, non per litigare o chissà cosa. È un modo nuovo di vivere la mia esperienza di tifoso, diversa dall’inasprirsi che a volte si percepisce quando sei in Italia”.
Proprio questa amicizia trasversale che si è incanalata a Luglio 2021 in una partita per certi versi storica, quando l’11 Inghilterra e Italia si sono affrontate sia a Wembley che al The Meadow, lo stadio del Chesham. Infatti, la squadra dei tifosi Inglesi ha sfidato gli Azzurri, una squadra composta da vari membri delle squadre italiane della LSL.
Gli Inglesi, squadra ampiamente collaudata, ha battuto i nostri, ma per loro sfortuna, non è stato un buonomenper quello che sarebbe successo la sera stessa, sotto l’arco bianco di Wembley.