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Stamford Bridge teatro di una delle partite più attese del diciassettesimo turno di Premier, quella tra il Chelsea di Frank Lampard e il Manchester City di Pep Guardiola. Vigilia non facile, per motivi diversi, per entrambe le squadre: i blues con un trend negativo alle proprie spalle( quattro punti negli ultimi cinque turni) costato molte posizioni di classifica, i cityzens in ripresa ed imbattuti da sei gare ma alle prese con alcune assenze legate al Covid. Prima del match odierno la classifica vede si le due compagini a pari punti a quota 26, ma con il piccolo "dettaglio" di due gare in meno giocate dai cityzens che, se le vincessero entrambe, si troverebbero virtualmente secondi ad un punto dalla prima fila formata da Liverpool e Manchester United. Le defezioni tra gli ospiti portano al debutto nel torneo del portiere americano Steffen, mentre tra le file dei padroni di casa Lampard ripropone Werner nel ruolo di centravanti, coadiuvato da Pulisic e dal rientrante Ziyech. Panchina per Abraham e Giroud. Da segnalare la 400esima presenza con la maglia blues per il capitano Azpilicueta.

Chelsea
Stamford Bridge Chelsea - Photo by Andreas H. from Pixabay

De Bruyne orchestra il dominio Manchester.

Se i primi minuti facevano presupporre ad una gara equilibrata, lo scoccare del quindicesimo minuto cambia l'inerzia ed il destino della stessa: prima De Bruyne si divora la rete del vantaggio, sprecando con un destro a lato l'ottimo assist di Cancelo, poi invece Gundogan sarà letale con un piazzato dal limite dell'area che non lascia scampo a Mendy. Nemmeno il tempo di recuperare dal colpo subito, che il Manchester offende ancora: azione che porta la firma di Kevin de Bruyne( qualcuno che ha sempre il dente avvelenato quando gioca da queste parti, e come dargli torto) giostrante a suo piacimento sull'out sinistro per poi trovare, dopo un intervento di Thiago Silva, il tocco morbido di Foden per lo 0-2.

Il Chelsea è come un pugile che aspetta il colpo del K.O, che non tarda ad arrivare: Kante, posizionato da ultimo uomo, gestisce un pallone in maniera obbrobriosa aprendo una autostrada che Sterling corre a tutta velocità per concludere poi con un destro che si stampa sul palo; il pallone terminerà poi sul piede destro di De Bruyne, ancora lui, che di fatto chiude la gara. Questo, solo alla mezz'ora. Gli ultimi minuti del primo tempo sono un lento e inutile possesso dei padroni di casa, mentre il Manchester in un paio di chances sfiora il poker. Il fischio finale della prima frazione giunge quasi come una liberazione per i blues.

Chelsea
Stamford Bridge Chelsea - Photo by Il Calcio a Londra -

Chelsea, nemmeno l'orgoglio

Nonostante i primi disastrosi quarantacinque minuti, Lampard decide di affrontare la ripresa con gli stessi undici del primo tempo: la scelta non da i frutti sperati se è vero che la gara rimane un monologo cityzens, che vanno vicinissimi alla quarta rete al cinquantatreesimo, quando Mendy si fa trovare pronto sul colpo di testa di Gabri. I minuti passano e il pomeriggio d'esordio di Steffen si conferma, inaspettatamente, soporifero: il primo tiro verso la porta dei blues infatti, chiamiamolo così, arriva al sessantesimo con un sinistro di Kovacic che non trova lo specchio della porta. Il Chelsea riuscirà comunque a trovare un modo per presenziare anch'esso la gara sul tabellino, prima grazie all'ammonizione di Kante( peraltro unico diffidato) e poi con la doppia sostiuzione decisa da Lampard alla metà della frazione, con l'ingresso di Hudson-Odoi e Gilmour in luogo di Ziyech e Kante. Proprio il numero 20 inglese troverà i pieno recupero il gol-bandiera per i suoi, per un tabellino finale che sancirà per i blues una sconfitta netta e senza alibi: una disfatta che non esenta nessuno e che apre, a questo punto ufficialmente, la crisi. Quali saranno le conseguenze ce lo diranno le prossime ore. A Stamford Bridge, ora, è notte fonda.

Pierluigi Cuttica