Nick Hornby e il suo Cambridge nella stagione allo stadio Abbey
Nick Hornby
Tutti conoscono Nick Hornby per il suo libro "Febbre a 90", dove racconta la sua storia a seguito dell'Arsenal. Ma pochi sanno che Nick Hornby per un periodo della sua vita, ha vissuto e lavorato a Cambridge. Naturalmente da grande appassionato di calcio ando' allo stadio a seguire il Cambridge United, che in quel periodo militava in Second Division. Come riporta nel racconto del suo libro "Il mio anno preferito", Nick ci racconta i suoi ricordi di una stagione particolare degli U's, che stabilirono il record di 31 partite senza vittorie nella stagione 1983/84 di Second Division. Nel racconto dello scrittore londinese, possiamo notare i sentimenti che un tifoso prova durante un periodo del genere.
Sentimenti di rabbia
I primi tempi sono sentimenti di rabbia, delusione e frustrazione per questo periodo che sembra non volere finire mai; poi diventano sentimenti di assuefazione (la stessa che hai quando sei un fumatore incallito) perche' vivi questo periodo come se fosse la normalita' e nulla lo puo' cambiare; e infine arrivano i sentimenti di giubilo e liberazione, quando il digiuno viene rotto da una vittoria contro una squadra blasonata come il Newcastle (che allora nella sua rosa poteva vantare campioni come Beardsley, Waddle e Keegan. Dentro il racconto vi e' la descrizione perfetta della calcio dipendenza, dove nonostante le continue sconfitte Nick continuava a seguire e sostenere la squadra cantabrigense, definendola come la dipendenza piu' pura che avesse provato, sentendo gli stessi sentimenti dei tifosi cantabrigensi in quel periodo. Una stagione vissuta tra le cronache giornaliste di Randall Butt (corrispondente sportivo del giornale locale, che ispiro' poi la carriera da scrittore di Nick) e le magnifiche prestazioni di Andy Sinton, che sara' l'unico giocatore di quella squadra a fare carriera come calciatore professionistica (giochera' per la nazionale inglese per 12 partite, e vincera' una Coppa di Lega con il Tottenham Hotspurs), mentre gli altri spariranno dal calcio professionistico come se fossero rimasti segnati da quella particolare stagione. Un racconto che ci mostra un Nick Hornby inedito, differente dal Nick che abbiamo conosciuto in "Febbre a Novanta".
di Alberto Zingales