Trasferta impegnativa quella del Chelsea di Frank Lampard atteso a Liverpool dall'Everton dell'ex Carlo Ancelotti: punti importanti in palio per due squadre che viaggiano nelle parti alte della graduatoria, gara che i blues non fanno loro dal 2017, ovvero dalla stagione dell'ultimo titolo sotto la guida di Antonio Conte. James Rodriguez, Coleman e Digne assenti tra i padroni di casa, mentre Lampard deve rinunciare a Hudson-Odoi, Ziyech e Pulisic; il tecnico di Romford conferma la solita difesa, propone nel cuore del campo Kovacic e Mount vicino a Kante e, come da previsione, si affida al trio d'attacco Havertz-Giroud-Werner.

Nei primi minuti di gara, nonostante un ritmo piacevole, non accade nulla con le due squadre più attente a non concedere spazi che a ricercare quelli giusti per far male all'avversario; l'equilibrio viene spezzato al minuto venti quando, su un innocuo lancio dalle retrovie, Mendy calcola erroneamente il tempo di uscita travolgendo Calvert-Lewin: Sigurdsson dal dischetto è glaciale per il vantaggio locale. La rete subita scuote i londinesi che nel giro di cinque minuti creano tre occasioni: due sono a firma di Reece James( calcio di punizione deviato da Pickford e rasoiata di destro sul palo), l'altra di Zouma che calcia centralmente il pallone di Mount. Il dato che le occasioni più pericolose degli uomini di Lampard siano tutte partorite da difensori, evidenzia la assenza ingiustificata prima frazione di tutto il reparto offensivo dei blues: pressoché nullo, infatti, l'apporto dei vari Havertz, Giroud e Werner ad una fase offensiva che si è poggiata sulla vena del solito, brillantissimo, James e su qualche guizzo di Kovacic. L'Everton, senza fare nulla di straordinario, chiude i primi quarantacinque minuti in vantaggio, rischiando di trovare il bis nei minuti finali con Richarlison, la cui conclusione, dopo un errore di Thiago Silva, viene respinta però da Mendy.

La ripresa parte forte con le due squadre che vanno subito vicino alla rete, prima Mount con una parabola che sorvola di poco la traversa dopo una avventata uscita di Pickford, poi Richarlison la cui conclusione viene deviata in corner di Mendy. Il Chelsea ci mette la volontà, ma non le idee, così il possesso palla londinese è futile e spesso lascia spazio alle ripartenze dei toffees: su una di queste Calvert-Lewin guadagnerebbe il secondo penalty della serata, poi negato dal VAR per un fuorigioco dello stesso attaccante inglese. Lampard, dopo sessantasette minuti di quasi nulla, toglie Havertz dal campo inserendo Abraham per un atteggiamento ancora più spregiudicato , che vede il numero 9 dei blues e Timo Werner ai lati di Giroud per un tridente, a dir poco, anomalo. L'unico prodotto ottenuto da ciò è un palo centrato, su calcio piazzato, da Mount. Poco, troppo poco, per uscire indenne da Goodison Park che si conferma, ancora una volta, trasferta poco fortunata per il Chelsea.

Pierluigi Cuttica