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Il big match della 26esima giornata di Premier va in scena a Stamford Bridge, dove Chelsea e Man United si affrontano per una gara, di per sè sempre ricca di fascino e tradizione, che oggi vale punti pesantissimi in ottica Champions: i quarantanove ottenuti dallo United e la conseguente seconda posizione in classifica permettono ai red Devils di approcciare l'incontro con più tranquillità rispetto ai blues che, quinti in graduatoria, hanno necessità impellente di una vittoria per alzare prepotentemente le proprie speranze di qualificazione. Il Chelsea di Tuchel ha recuperato posizioni e viaggia su ritmi importanti, ma oggi è atteso ad un confronto ricco di insidie, spiegato egregiamente dalle statistiche: lo United difatti è imbattuto in trasferta da ben diciannove gare, in una striscia iniziata proprio dalle parti di Fulham Road con lo 0-2 del 17 febbraio 2020. Non solo, negli ultimi cinque incontri disputati nella capitale inglese, una sola vittoria per i blues (1-0 nel novembre 2017, rete di Morata) al dispetto di tre vittorie dei "diavoli rossi".

Per "sconfiggere questi numeri", Tuchel sceglie il solito atteggiamento tattico cambiando però alcuni uomini: accanto a Kovacic, infatti, torna titolare Kante, sulla sinistra si rivede Chilwell, mentre nel reparto offensivo, dietro al "Re di Bucarest" Olivier Giroud, viene rispolverato un Ziyech finora poco utilizzato nello scacchiere del tecnico tedesco. Solskjaer risponde con l'usuale 4231 in cui Fred e McTominay compongono la diga di centrocampo, mentre al trio Greenwood-Fernandes-James il compito di innescare l'unico punta Marcus Rashford. Arbitra il Signor Attwell.

Tattica ed equilibrio dominano i primi 45'

La prima frazione inizia con ritmo e intensità, con i padroni di casa che approcciano meglio la gara grazie alla vivacità di Mount e all'ottimo stato di forma di Kovacic; il maggior possesso palla iniziale dei blues non porta però pericoli dalle parti di De Gea, anche per l'ottimo lavoro in fase di interdizione della coppia McTominay-Fred, capace di sporcare tutti i palloni lavorati dalla trequarti avversaria. La prima conclusione della gara porta la firma di Rashford, su calcio piazzato, ma è respinta prontemente da Mendy: da quel momento in poi, pur senza strafare, i rossi di Manchester riusciranno a gestire e coprire meglio il campo non permettendo più ai londinesi di ripartire.

Solamente in una occasione i blues riusciranno a creare una azione degna di questo nome, quando la sventagliata di un, oggi ispirato, Rudiger, troverà sul lato posto un Hudson-Odoi il cui cross non troverà per centimetri la deviazione vincente di Giroud. Lo stesso francese avrà un'altra possibilità poco dopo quando, omaggiato gentilmente del pallone da un pessimo tocco di De Gea, proverà subito una conclusione che vedrà la sfera finire sulle tribune di Stamford Bridge. Il tiro in porta di Rashford quindi sarà di fatto l'unica conclusione di quarantacinque minuti che si chiuderanno nell'unica maniera possibile: a reti bianche

Più emozioni, ma la gara non si sblocca

Un cambio tra i blues( James per Hudson-Odoi) per una ripresa in cui gli uomini di Tuchel partono subito forte, con l'affondo sulla fascia sinistra di Chilwell che trova Ziyech al centro dell'area di rigore, ma sul sinistro a botta sicura dell'ex Ajax , De Gea è super ed evita lo svantaggio per i suoi. Lo United però risponde prontamente, prima con un un possibile contropiede letale sprecato da Rashford, poi da una conclusione di Greenwood, a termine di un ottimo fraseggio sulla trequarti, che terminerà la sua corsa di poco sopra l'incrocio dei pali della porta di Mendy. Portiere francese che sarà protagonista, pochi attimi dopo, di una ottima parata sulla conclusione di un McTominay ben servito da Wan-Bissaka; il Chelsea fatica ad uscire e Tuchel corre ai ripari inserendo Pulisic in luogo dell'unica punta Giroud.

Il cambio non porta alcun beneficio alla manovra dei blues ma ha, perlomeno, il merito di allentare il pressing avversario per un quarto d'ora finale che i due tecnici si giocano con due nuovi attaccanti, Martial tra gli ospiti, Werner tra i locali. L'ex attaccante del Lipsia si fa subito vedere, prima non arrivando di un soffio sul bel cross di James( grande intervento di Lindelof), poi con una conclusione di sinistro che però non impegna severamente De Gea. Un contropiede mal gestito dallo United e salvato da Kante, sarà l'ultima emozione di una gara che finirà, esattamente come quattro mesi prima, senza reti: un punto che consolida il secondo posto degli uomini di Solskjaer e che muove poco la classifica di un Chelsea ora atteso, giovedì prossimo, dalla difficile sfida di Anfield. Un vero spareggio Champions.

Pierluigi Cuttica