Preview


Il 2022 inizia con il botto a Stamford Bridge dove il Chelsea di Thomas Tuchel ospita il Liverpool di Jurgen Klopp: in realtà l'incontro tra i due manager teutonici salterà per la positività al Covid di quello dei reds, ma questo nulla toglie al fascino di una gara sempre molto sentita tra i due club. Un incontro che appena un mese fa veniva evidenziato come molto importante in ottica titolo, in un contesto che vedeva le due squadre in lotta con il City per il primato, che ora sembra esclusiva degli uomini di Guardiola: il cammino quasi perfetto dei campioni in carica rende il match di oggi rilevante si, ma soprattutto per una "zona Champions League" che si fa sempre più ricca di nobili concorrenti.
Le due formazioni arrivano al match odierno di certo non al top della forma e falcidiate dalle assenze: saranno ben quattordici oggi (per infortuni e situazioni legate alla pandemia), lista in cui spiccano tra gli ospiti i nomi di Alisson, Robertson, Matip e Thiago Alcantara, tra i locali quelli di Chilwell, James, Werner e Lukaku. Proprio la situazione del belga è quella che ha dominato le ore precedenti il match, con la scelta (avallata dalla società) dell'ex allenatore del Psg di lasciare il belga fuori dal team dopo l'intervista rilasciata al canale satellitare italiano. Una decisione destinata comunque a far parlare nei prossimi giorni.
Tuchel sceglie dunque Havertz come unico punto di riferimento offensivo, supportato da Mount e da un Pulisic che torna nel suo ruolo naturale; sulle fasce Azpilicueta e Alonso, di fatto le uniche opzioni possibili, Kovacic e Kantè in mezzo e Thiago Silva a dirigere la difesa. Lijnders (vice Klopp) risponde con il solito 433 con Konate-Van Dijk coppia centrale, Fabinho play supportato da Henderson e Milner e con il trio d'attacco titolare: Salah-Diogo Jota Mane. In porta il giovane Kelleher vista l'indisponibilità di Alisson.

Velocità, occasioni e quattro reti


Il match parte a ritmi elevati con entrambe le squadre che sfiorano subito il vantaggio, prima i reds con Salah che devia il cross di Manè (respinta di Mendy), poi i blues con Pulisic, che si impappina davanti la porta solo davanti Kelleher. Sarà solo il preludio alla prima rete che giunge al nono minuto quando uno scellerato intervento difensivo di Chalobah apre una autostrada che Manè non si fa pregare di percorrere per il vantaggio ospite. Il Chelsea si butta avanti con il cuore, crea qualcosa con Mount e Alonso, ma lascia molto spazio al contropiede avversario: così, a metà frazione, il pallone di Alexander-Arnold trova aperta la difesa dei Blues con un Salah spietato nel punirla per lo 0-2.
In questo momento, per tutte le vicende dell'ultimo mese, il Chelsea sembra lì lì per crollare, nonostante il supporto di uno Stamford Bridge che prova ad incoraggiare i suoi; i coraggio non manca, ma di lucidità e logica se ne vede poca, così quando Salah si invola verso la porta al trentacinquesimo, sono pronti i titoli di coda del match; ma l'ex blues perderà l'attimo è si farà recuperare da un intervento disperato in extremis di Chalobah, che stoppa la conclusione ed evita il probabile tris. Sembra una inezia, ma in realtà quell'intervento cambia il corso (almeno del primo tempo) del match.
Capita infatti che all'improvviso, del tutto inaspettato, i blues accorcino le distanze: punizione di Alonso verso la porta, respinta di pugno di Kelleher verso il fuori area dove Kovacic, con una conclusione volante "senza senso", trova la rete. L'ambiente si surriscalda per esplodere tre minuti più tardi quando Pulisic, servito in verticale da Kantè, si trova nuovamente solo davanti al portiere irlandese che questa volta batte con un tocco di destro. Il Chelsea, clamorosamente, rientra in partita: le squadre rientrano negli spogliatoi con il punteggio di 2-2.

Partita piacevole, ma nessuna segnatura


La gara si conferma elettrica anche all'inizio di una ripresa che vede i blues attaccare ancora spinti dall'onda emotiva del finale della prima frazione (buona chance sprecata da Alonso), offrendo spazi al contropiede dei reds che rischia di divenire letale in due occasioni: prima con la conclusione dalla distanza di Salah e poi con quella di Manè, con in entrambi casi Mendy protagonista nelle deviazioni in corner. Dopo la replica londinese (destro centrale di Pulisic respinto da Kelleher) la gara scende, come normale fosse, di ritmo, con i due allenatori che iniziano a pescare dalla panchina: sarà la volta di Keita e Oxlade-Chamberlain in luogo di Milner e Diogo Jota tra gli ospiti e di Jorginho e Hudson-Odoi per Chalobah e Havertz tra i padroni di casa.
Saranno le ultime annotazioni di un tabellino che chiude la gara su un pareggio che, se da una parte cambia poco la classifica di entrambe, dall'altra regala certezze umorali ad un ambiente, come quello del Chelsea, scosso da troppe ed evitabili polemiche. Che ripartiranno, inevitabilmente, domani. Il destino del CFC.
 
Pierluigi Cuttica