Tracce di vero Tottenham. Anni dopo, stavolta sì. Antonio Conte sta ricostruendo col suo Paratici un nuovo ciclo importante, il primo vero al Tottenham Hotspur Stadium. Un ciclo sorto dalla tormentata e tempestiva fine, troppo prematura per quanto di strepitoso ottenuto nei suoi anni, fine dell'eraPochettino. Distrutta poi rovinosamente daJose Mourinho.Poi la ricostruzione, pregna di problemi, d'estate scorsa: il primo mercato di Paratici, il licenziamento dell'ultima scelta, Nuno Espirito Santo.
SVOLTAE si sa,Antonio Conteha bisogno di tempo: pretende il massimo, pretende che chiunque segua le sue istruzioni, pretende un certo tipo di preparazione fisica. Quando entri in corsa, a fine ottobre, non è mai semplice. Pur per un Tottenham pregno di stranieri e gente, fino a mesi fa, a tratti scarsa o sopravvalutata. Dopo 4 o 5 mesi di lavoro, dopo un timido ma buon dicembre, l'inverno ha dipinto 4 sconfitte in 5 gare. Sembrava già la fine. Lo sfogo di Burnley ha riecheggiato. Da lì in poi è cambiato tutto.Paratici, nonostante errori grossolani come Gil o Royal, quelli di inizio stagione, ha consegnato a ConteBentancur e Kulusevsky. Apparentemente strapagati, in realtà coloro che hanno permesso a questi Spurs di cambiare passo. Bene Kulu, che offre caratteristiche diverse rispetto a Lucas e Bergwjin per completare il tridente conKane e Son; copertine per lo svedese, ma in realtà il colpo è stato il play uruguagio, play puro, vero, elegante, in grado tra intelligenza e qualità di costruire dal basso l'azione, insegnando tecnica ai mastiniHojbjerg e Skipp.
343Tutto questo nel 343, o meglio nel 3421. Perchè se la difesa a 3, o meglio imporre la difesa a 3/5, spesso senza necessità, è sempre stato il marchio di fabbrica talvolta contestato, questa volta ha rappresentato eccome la soluzione giusta. PerchèDiercentrale e dirigente può diventare top, ha già esperienza. PerchèDavies, uno dei pochi cavalcavia delle due ere, può conquistare futuro e ha trovato tatticamente collocazione perfetta. Perchè anche l'altro braccetto, giovane e impulsivo, guadagna fascia e metri per anticipare in velocità: naturalmenteRomero, potenziale importantissimo, se diretto da chi vanta più esperienza, soprattutto in Premier. E Doherty, applicandosi, è il quinto perfetto, con esperienza, come nelle radiose annate Wolves: altro completamente distrutto da Mourinho, completamente rilanciato da Conte. A sinistra Reguilon non è certamente un top, calciatore a detta di chi scrive sopravvalutato; ma RyanSessegnonpuò costituire speranza e potenziale, se non fosse per infortuni, infortuni che, anche nel momento migliore della sua stagione, lo hanno costretto ancora muscolarmente ai box.
SHOW"We struggle every game".Fatichiamo a ogni gara, sostenne Antonio. Gioco latitante. Vittorie sporche, quando arrivavano. Questo il quadro fino a gennaio. Poi la crisi, quella vera, con 4 sconfitte in 5 gare, nonostante la sorprendente e miracolosa vittoria di Etihad. Poi un impegno a settimana, remi in barca, tempo contiano per lavorare e migliorare, anche e soprattutto fisicamente. La settimana libera, senza coppe, per un Conte subentrato soltanto a stagione in corso, ha fatto la differenza. Con tanta pace di una Conference persa a tavolino. E allora da un mese a questa parte è cambiato tutto: dall'Everton in poi, 5-0 e gol a grappoli, prestazione e sontuosi show. Gol a grappoli, per l'appunto. Con Kane che scende a prendere palla, illuminando da 10, abbracciando i movimenti di tutti, inclusi i braccetti di difesa Davies e Romero. Corale, complessivo. E una solidità, perchè un tecnico come lui non può mai prescindere dalla fase di non possesso, che s'è alzata vertiginosamente. 2-0 a Brighton, 3-1 sul West Ham, altro pokerissimo pure dopo la sosta, quello col Toon, quello col Newcastle. Quello in cui, probabilmente, nella ripresa, la squadra ha manifestato anche sotto l'aspetto prettamente espressivo il Football più bello mai ammirato in questi anni sorprendentemente complicati nel New Stadium. Cambiato tutto perchè Spurs reduci da 4 vittorie nelle ultime 5, dati che dimostrano come storia nella storia la tendenza sia stata esattamente invertita rispetto semplicemente ad un mese fa. La squadra è cresciuta, adesso macina, palleggia, domina, detta. Con personalità, come per stessa ammissione di Conte. Ovviamente grandi meriti ad un planetario Kane e un Son sempre fertile, ficcante e realizzativo.

TOP 4 BATTLEE adesso vento in pompa e ambizioni a prua. Le top 4, quel sogno chiamato ritorno in Champions League, non è più utopia. Non più, non può esserlo più. Il Tottenham, complice la cocente sconfitta dell'Arsenala Palace, è padrone del suo destino. Vincerle tutte? Impossibile, più che utopia. Ma arrivare quarti, dietro il Chelsea, con unMan Unitedcosì in difficoltà non è mai utopia. Soprattutto visti questi Spurs. E visto un calendario che narraVilla, Brighton e Leicester, compagini tranquille a metà classifica. Certo, Premier patria e culla di splendidi valori, tutto può succedere, ma evitare di affrontare squadrone o club coinvolti nelle torbide acque della Relegation Zone può fare la differenza. A maggio il tempo per tirare le somme: c'è Anfield, sì, ma subito dopo, giovedì 12 il recupero del North London Derby, al Lane, con l'Arsenal. L'ultima a Norwich, probabilmente a quel tempo, già retrocesso. Insomma, è cambiato tutto. Mentalità Conte. Sacrificio, sì, ma sorrisoni.
diSimone Dell'Uomo