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Profumo d'Europa nella notte di Stamford Bridge dove i campioni d'Europa in carica (nel frattempo laureatisi anche campioni del mondo) riprendono la difesa del titolo conquistato lo scorso maggio, nella doppia sfida con il Lille, vincitore dell'ultima Ligue 1. Un nuovo "appuntamento" tra le due formazioni scontratesi già, allora nella fase a gironi, nella massima competizione continentale nella edizione 2019/2020, con un doppio successo (sempre per 2-1) dei blues, con protagonista Tammy Abraham, a segno in entrambi i match.
L'attaccante cresciuto nell'Academy non c'è più, volato verso le terre capitoline sotto la guida di Mourinho, ed il Chelsea dovrà trovare altrove reti che faticano ad arrivare: se la difesa di Tuchel continua ad offrire garanzie, è il reparto offensivo che fatica a finalizzare quanto prodotto dalla squadra, con Lukaku ben lontano dai numeri attesi ed un Werner in pericolosa involuzione. Questa una delle motivazioni della non titolarità del belga questa sera, per un attacco guidato dal'uomo del momento blues, non solo dal punto di vista realizzativo, Hakim Ziyech, affiancato da Pulisic e Havertz. Azpilicueta torna titolare sulla fascia destra e difesa confermata le altre scelte del tecnico tedesco. Il Lille risponde con una formazione che vede Fonte a dirigere la retroguardia, l'altro portoghese Xeka il centrocampo e il canadese David, oggetto del desiderio di molte squadre europee, come punto di riferimento offensivo. Arbitra lo spagnolo Manzano.

Ancora Havertz


L'approccio alla gara è totalmente a tinte blues, con i padroni di casa che cingono d'assedio l'area di rigore avversaria trascinati da un Havertz molto ispirato; il tedesco prima spreca da due passi, spedendo alto l'ottimo invito di Azpilicueta, poi assaggia i riflessi di Jardim con un tiro di sinistro e, al terzo tentativo, porta in vantaggio i suoi centrando con un preciso colpo di testa il corner di Ziyech. Sembra l'inizio di una gara a senso unico ma in realtà, da quel momento, è il Lille che prende il pallino del gioco, dimostrando , seppur con qualche errore di troppo, una discreta personalità.
La squadra di Gourvennec non creerà grandi occasioni (il primo tiro in porta giungerà solo al minuto 36', con il sinistro di Andre bloccato senza patemi da Mendy), ma insidierà in più occasioni la retroguardia londinese, che vede Rudiger in una (insolita) serata poco lucida; spesso il tedesco interverrà non in maniera pulita, salvato, dopo un quarto d'ora di gioco, dalla fortuna che permette alla sua maldestra deviazione di terminare oltre la traversa di Mendy. Il Chelsea avrebbe un paio di occasioni per mettere le basi per il raddoppio, ma prima Ziyech, poi Havertz, sbaglieranno la scelta finale, per una prima frazione che si chiude sul minimo vantaggio locale.

Kantè per Pulisic, raddoppio blues


La ripresa parte ad alta intensità, con le due squadre che non risparmiano energie: ne fa le spese a caro prezzo il Chelsea che prima perde Kovacic, costretto ad abbandonare il campo dopo pochi minuti (dentro Loftus-Cheek), e poi Ziyech ( dentro Saul); una doppia beffa per la formazione londinese, vista la finale di Carabao che li aspetta domenica con il Liverpool. Nelle avversità Tuchel rinforza quindi il centrocampo, passando ad un 352 che lascia in attacco il tandem Pulisic-Havertz; i risultati non tardano ad arrivare, prima con la conclusione di Alonso (ottimi riflessi di Jardim) e poi con il raddoppio firmato Pulisic, al termine dell'ennesimo pallone riconquistato, con tanto di assist, di N'golo Kante.
I blues con il nuovo vestito tattico controllano meglio il gioco e subiscono meno gli attacchi di un Lille colpito nel morale dalla rete di Pulisic; nel frattempo Tuchel a dieci minuti dalla fine effettua altri due cambi, inserendo Werner e Sarr in luogo di Pulisic ed Alonso. Saranno le ultime annotazioni su un tabellino gara che vede dunque la vittoria dei padroni di casa per due reti a zero; un successo importante che permette di guardare con ottimismo al ritorno in terra francese del prossimo 16 marzo. Nel mezzo, domenica, un'altra finale: per il Chelsea, oramai, più di una abitudine.
Pierluigi Cuttica