Bollente e rovente, ecco Chelsea-Tottenham. The Battle of the Bridge, again. Perchè probabilmente dopo quella notte, tra vibrazioni, risse, contrasti e animi alle stelle, nulla è stato più lo stesso. Come se non bastasse, post United evidentemente Mou non aveva niente di meglio da fare che attraversare il Tamigi e, da tecnico più vincente della storia dei Blues, sposare la causa Spurs. Ed è una gara che conta tantissimo, peccato solo le porte chiuse. Perchè è derby tra le due outsider principali del Liverpool, anche se non va tagliato naturalmente mai il Man City fuori dalla corsa. Dopo il pari rosso a Brighton, chi vince scatta in testa. Continuità per entrambe, che hanno ripreso alla grande pur dopo la sosta. Con Thiago Frankie ha sistemato la difesa, ma Chelsea resta squadra giovane e ambiziosa, ma gioventù può significare inesperienza, Mourinho maestro e stratega guastafeste. Specialmente con un Tottenham, il suo, tutto ricostruito: difesa a 4, muro fisico, ripartenze letali e Kane planetario. Tottenham che sta veramente acquisendo winning mentality, oggi ennesimo esame di maturità per un calendario rovente e scottante, che dopo Man City e Chelsea narrerà altresì North London Derby domenica prossima. Concime e ingredienti da grande squadra anche in trasferta, gioventù e talento per Lampard. Ingredienti tutti pronti, c'aspetta un calderone di emozioni.

di Simone Dell'Uomo