Alla scoperta del pasty, antichissimo e gustoso street food made in UK
Come vuole la tradizione
La sempre sottovalutata cucina inglese può contare anche su uno degli esempi di street food più antichi al mondo, il pasty, anche noto come Cornish pasty per il suo forte legame con la Cornovaglia e la sua storia. Si tratta di una sorta di rustico ripieno di carne, generalmente manzo a tocchetti, patate, cipolle ed altre verdure, il tutto avvolto in una soffice sfoglia di grano, segale o cereali misti dalla forma allungata, quasi sempre a mezzaluna.
Questa pietanza dall’aspetto semplice e dal sapore genuinamente casereccio ha in realtà una lunga storia, la quale ci dice molto sulle abitudini e sullo stile di vita dei cittadini britannici negli ultimi otto secoli.
Miseria e nobiltà
Le prime fonti che fanno riferimento a questa ricetta risalgono al XIII secolo, ma è probabile che le sue origini siano ancora più antiche. In principio il pasty era ripieno di sola verdura ed aveva dimensioni decisamente minori, era infatti una sorta di spuntino delle classi più agiate, specialmente nell’Inghilterra meridionale.
Durante l’epoca Tudor, il pasty assunse la forma e le dimensioni attuali e la carne entrò a far parte della ricetta. Già in quel periodo la ricetta divenne un piatto tipico dei ceti più bassi, il che ci dice molto sulla reale ricchezza della Gran Bretagna dei secoli XVI e XVII, nazione in cui, a differenza di quanto accadeva nell’Europa meridionale, anche i poveri potevano avere accesso alla carne ed ad un’alimentazione relativamente completa.
Giù nel tunnel
In Cornovaglia il pasty divenne il pranzo dei minatori, specialmente quelli impegnati nell’estrazione dello stagno, già a partire dall’era elisabettiana. Una leggenda metropolitana racconta che i lavoratori avevano l’abitudine di mangiare il ripieno dei pasty per poi gettare via la sfoglia, cosa ovviamente falsa, come provato dalle illustrazioni che ritraggono i minatori nell’atto di assaporare questa prelibatezza.
Questa leccornia è talmente legata alla Cornovaglia che il diavolo, secondo una scherzosa leggenda locale, eviterebbe di superare il fiume Tamar per paura di finire all’interno della sfoglia. Si dice inoltre che mangiare un pasty durante la navigazione possa portare sfortuna, superstizione probabilmente nata ed alimentata dalla volontà dei minatori di accaparrarsi tutti i pasty e di non condividerli con i marinai.
Varianti e diffusione
Oggi i pasty sono largamente diffusi in tutte le isole britanniche, da Londra alla Cornovaglia, dallo Yorkshire all’Irlanda, dalla scozia al Lincolnshire, e sono uno degli street food preferiti dai locali e dai turisti a caccia di sapori tipici. Assieme alla carne ed alle verdure è possibile trovare varianti regionali, caratterizzate dall’aggiunta di ingredienti autoctoni come le mele nello Yorkshire, il rafano nel Norfolk, le cipolle ramate nel Dorset o la salvia nel Lincolnshire.
Esiste perfino un ente, noto come la Cornish Pasty Association, con sede a Truro, che tutela i produttori ed assegna ogni anno il premio per il miglior pasty dell’arcipelago. Quando vi parleranno di una presunta inesistenza o inferiorità della cucina britannica, avrete un nuovo, l’ennesimo, argomento per dimostrare che si tratta soltanto di pregiudizi, assaggiare per credere.
diMichele Mele