Qui Chelsea: tra Premier e Champions, il momento della verità

La partita di domenica contava molto, moltissimo per la parte blues di Londra: il derby con gli acerrimi rivali del Tottenham, la sfida con l'ex amato/odiato Jose Mourinho, punti pesanti per la parte nobile della classifica, la gara 1000 della presidenza di Roman Abramovic. Tante valide ragioni andatisi a cozzare con il muro eretto dagli uomini di Mourinho, abilissimi a non lasciare spazi e idee ad un Chelsea che, almeno per la prima frazione, ha perso il solito smalto offensivo. Gli Spurs nella prima frazione hanno messo in atto, in maniera impeccabile, lo spartito Mourinhiano: squadra coperta, linea di difesa e centrocampo vicinissime, cancellazione totale di qualsiasi spazio tra le linee per ripartire, appena ce ne fosse possibilità. Non appena le filamenta della ragnatela del tecnico portoghese hanno accennato, a poco a poco, a sciogliersi, è uscito fuori il Chelsea che, pur senza strafare, si è insediato in pianta stabile nella metà campo avversaria portando una serie di potenziali pericoli. Senza Jorginho in regia, la manovra dei blues ha dovuto gioco forza trasferirsi sulle fasce per essere più insidiosa, trovando nella scorribande di un indiavolato Reece James l'arma per far più male a LLoris e compagnia.

Peccato però che i suoi cross trovavano poco pronto un Abraham parso molto pasticcione e distante un Werner dirottato sull'out sinistro. Non a caso, la vera grande occasione per il Chelsea non porterà la firma di un attaccante, ma di Mason Mount che, al termine di una eccellente azione personale, vedrà il goal negato solo da un intervento straordinario di LLoris. Abraham può essere il numero nove che serve ai blues in questo tipo di gare? Non si sfrutterebbero meglio le qualità di Werner riavvicinandolo alla porta? Non meriterebbe più spazio il "quasi dimenticato" Olivier Giroud? Tutte domande su cui Lampard, Morris ed il resto dello staff avranno lavorato sin da ieri, giorno di ripresa allenamenti a Cobham, in attesa di un altro importante match: domani sera in terra spagnola sarà un vero spareggio con il Siviglia per decretare chi chiuderà al primo posto del girone. Sarà una gara tosta, come dimostrato nella gara di Stamford Bridge, ma che il Chelsea affronterà con la consapevolezza della maturità raggiunta; sarà importante fare bene per autostima, morale e prestigio. Non è detto che lo sia per "strategia" visto che, dando una occhiata alle classifiche degli altri sette gironi, non è così scontato che l'eventuale primo posto autorizzi di dirirro un sorteggio migliore per gli ottavi. Per quanto riguarda la formazione, in difesa si potrebbero rivedere Rudiger e Azpilicueta( turno di riposo per Chilwell?), mentre a centrocampo cerca una maglia da titolare Jorginho. Sulla trequarti probabile impiego per almeno uno tra Havertz e Pulisic, entrambi bisognosi di minutaggio dopo i rispettivi problemi. Ci sarà un turno di riposo( sarebbe la prima volta) per Timo Werner? Giroud avrà la sua chance dal primo minuto? Hudson-Odoi ritroverà spazio dopo la buona prova con il Rennes e la tribuna con gli Spurs? Tante domande che avranno risposta domani sera. Ore 21.00. Stadio Ramon Sanchez Pizjuan di Siviglia.
di Pierluigi Cuttica