Chelsea - West Ham 3-0: tre punti importanti per un Chelsea che vince ma non convince. Risultato bugiardo che non premia un West Ham ampiamente in partita sino a dieci minuti dalla fine.

Derby londinese nel "Monday Night" della quattordicesima giornata di Premier , con il Chelsea di Frank Lampard che ospita a Stamford Bridge il West Ham di David Moyes: le due squadre arrivano alla gara con stati d'animo diametralmente opposti, i Blues con anima e morale feriti dalle due sconfitte consecutive accusate con toffees e foxes, gli Hammers con quattro vittorie negli ultimi sei incontri. La classifica racconta di un solo punto di differenza per le due squadre, che si incontrano per la novantanovesima volta nella massima serie inglese, con i blues avanti finora nel computo delle vittorie (40 vs 37). Lampard sostituisce l'infortunato James con Azpilicueta, affida la regia a Jorginho e ripropone Abraham centravanti titolare, coadiuvato da Pulisic e Werner. Panchina per Havertz. Moyes conferma il 4231 con Rice-Noble schermo davanti la difesa e Haller unica punta sostenuta dal trio Bowen-Soucek-Fornals. Tra gli hammers indisponibili Antonio e Masuaku.

La sblocca Thiago

L'inizio gara sembra tutt'altro che positivo per i Blues che, prima perdono Chilwell per una brutta distorsione alla caviglia destra, poi rischiano lo svantaggio per una rete di Rice annullata per un millimetrico fuorigioco; ma la sensazione dura dieci minuti, quelli che servono a Thiago Silva per trovare il vantaggio, andando ad incornare perfettamente il corner calciato da Mount. Il Chelsea trova vantaggio e coraggio, riuscendo ad esporre una manovra discreta che porta i locali spesso dalle parti di Fabianski; nonostante ciò saranno gli ospiti ad andare più vicini alla segnatura, prima con un sinistro di Creswell dopo un liscio di Azpilicueta, poi con una girata di Haller deviata in corner da Zouma. Il West Ham prende coraggio e campo, riuscendo spesso a creare pericoli sulle due fasce laterali dove Azpilicueta ed Emerson denunciano non poche difficoltà. Il maggiore controllo del gioco espone gli Hammers a potenziali contropiedi, su uno di questi, al minuto quarantadue, il Chelsea ha la grande chance per il raddoppio, gettata al vento però da un Werner incapace di trovare la soluzione vincente dopo l'assist di Pulisic. Sarà l'ultima occasione di un primo tempo che i blues chiudono sul vantaggio di una rete.

Una doppietta di Abraham sotto la pioggia

L'inizio delle ostilità nella ripresa conferma le tematiche espressa dalla prima frazione con un West Ham che, pur senza strafare, si fa preferire ad un Chelsea timido e impacciato: i blues compiono una enorme fatica anche nel svolgere un semplice giro palla, non riuscendo a ricevere alcun sostegno da un attacco in cui Abraham e Werner si impegnano, ma difettano clamorosamente in qualità e scelta delle giocate. L'immancabile pioggia londinese, grazie al poco calcio espresso, diviene inattesa protagonista quando inizia a scendere copiosa intorno alla metà della frazione; il campo continua a narrare poco, confermando le difficoltà dei blues nel creare un qualcosa che assomigli ad una azione e quelle degli Hammers di concretizzare la voglia messa in campo dai ragazzi di Moyes. Ma il calcio, si sa, ha poco da spartire con la logica e così Tammy Abraham, uno dei peggiori in campo fino a quel momento, trova in tre minuti una doppietta che lo trasforma nel "Man of the match": l'attaccante inglese prima devia in rete il "tiro" di Werner e poi spinge in porta la sfera dopo un tiro-cross di Mount. Un successo importante per gli uomini di Lampard, più nei numeri che nella forma; risultato che non premia un West Ham per ampi momenti di gara fattosi preferire ai padroni di casa.

Pierluigi Cuttica