Le 10 esultanze più iconiche della Premier League
Quei tifosi che assiepano gli spalti degli stadi d'Oltremanica non aspettano altro, attendono l'attimo propizio in cui la palla gonfia la rete. E' una questione di secondi, lunghissimi e interminabili, la sfera finisce in fondo al sacco ed ecco che le tribune tremano al grido: "Yeahhh!". La classica esultanza dei tifosi inglesi, unica e inimitabile. ma dentro il campo accade che i giocatori che realizzano i gol si lasciano trasportare, esplodono di gioia e a volte le esultanze rimangono nella storia. Dai grandi del passato, a quelli un po' più recenti, tutti i giocatori hanno lasciato impresso un ricordo ma c'è chi lo ha fatto più di altri. L'esultanza è l'essenza del football, si vive per quel momento in cui si alzano le braccia al cielo o si cerca l'abbraccio e tifosi. E allora eccovi le dieci esultanze più iconiche di sempre. Per dovere di cronaca specifichiamo che l'ordine è puramente casuale.
1 - La "sniffata" di Robbie Fowler è sicuramente quella che forse ha fatto discutere di più. L'attaccante del Liverpool mise a segno un gol del derby contro l'Everton (3 Aprile 1999) e pensò di esultare inginocchiandosi vicino alla linea di fondo campo. Il gesto di Fowler fu quello sniffare la linea bianca del campo da gioco, il gesto ovviamente scatenò diverse polemiche. L'esultanza di Fowler nacque dal fatto che i tifosi dei Toffees lo presero di mira per gran parte del match, etichettandolo come “drogato”. L'attaccante del Liverpool raccolse le provocazioni del tifo avversario e appena realizzò il gol del momentaneo pareggio, si fiondò sulla linea per compiere il famoso gesto. Sniffare la riga di bordocampo costò a Fowler ben 32mila sterline di multa e una squalifica di quattro turni.
2 - Un'altra esultanza celebre e divertente è la “robot-dance” di Peter Crouch. L'ex attaccante la propose per la prima volta con la maglia del Liverpool, per poi riproporla dieci anni dopo con la maglia dello Stoke City dopo aver realizzato il suo 100esimo gol in Premier League, nella sfida contro l'Everton.
3 - La boxe di Wayne Rooney è un'altra esultanza iconica. L'ex attaccante dei Red Devils, appassionato di pugilato, all’indomani di una sconfitta del Manchester United patita contro i gallesi dello Swansea, aveva improvvisato un incontro di boxe nella cucina di casa contro l'ex compagno Phil Bardsley. Successivamente il Manchester United giocò contro il Tottenham, vincendo 3-0 e Rooney firmò la terza rete mimando con dei ganci un incontro di boxe in cui cadde al tappeto. Il gesto di Wayne fu un velato messaggio alla stampa che aveva alzato un polverone di polemiche.
4 - Rimanendo sempre dalla parti di Manchester non si può non ricordare la nonchalance di Eric Cantona. Un’esultanza arrogante i perfetto stile con l'attaccante francese, idolo della platea di Old Trafford. Cantona fu autore di una rete da cineteca, beffando il portiere del Sunderland Perez con un pallonetto pazzesco che s'infilo sotto la traversa, stagione 1996/1997. Fu la rete del 5-0 dopo la quale il bomber dei Red Devils si guardò intorno, con sguardo arrogante e le braccia larghe, come a voler chiarire che lui era il più forte. Dietro il gesto di Cantona si celava un mancata stretta di mano proprio da parte dell'estremo difensore del Sunderland, ex compagno ai tempi della nazionale. Eric non prese bene il mancato saluto e dopo il pallonetto, decise di "vendicarsi" alla sua maniera.
5 - Mario Balotelli e il suo “Why Always Me?” è balzato agli onori della cronaca dopo un derby di Manchester. Supermario fu grande protagonista mettendo a segno una doppietta a Old Trafford, nel 6-1 che il City inflisse ai cugini. Mario esultò esibendo una maglietta con scritto "Why always me?", per rispondere alle polemiche dei giornali che lo avevano additato nei giorni precedenti.
6 - Emmanuel Adebayor e la scivolata in faccia ai tifosi dell'Arsenal ha rischiato davvero di compromettere l'incolumità dell'attaccante, che forse in quell'occasione esagerò. Dopo tanti anni passati all'Arsenal, Adebayor si trasferì al Manchester City, 18 Luglio 2009. Il 12 settembre 2009, durante un match proprio contro i Gunners, il bomber mise a segno una rete contro la sua ex squadra e pensò bene di esibirsi in un'esultanza provocatoria davanti al settore ospiti, dove sono assiepati i suoi ex tifosi. Il giocatore si scusò nel dopo partita, ma sostenne di essere stato insultato dai tifosi dell'Arsenal per tutto il corso del match, giustificando in parte il suo gesto.
7 - L'esultanza da vecchietto di Samuel Eto'o è ironia allo stato puro, Il bomber camerunese, arrivò al Chelsea dopo aver vinto tutto con le maglie di Barcellona e Inter. L'avventura in Russia suonò come un declino e un arrivederci al mondo del calcio, ma Samuel stupì tutti accettando l'offerta del Blues nel 2013. Mourinho, in maniera affettuosa, durante una delle tante conferenze stampa definì Eto'o un vecchietto e l'attaccante rispose sul campo. Dopo una rete messa a segno a Stamford Bridge, Eto'o si avvicinò alla bandierina, appoggiandosi per simulare un vecchietto stanco.
8 - L'esultanza talk talk di Jimmy Bullard è un 'esultanza collettiva. Una chiacchierata con tra amici, o meglio una chiacchierata di squadra che volle essere una chiaro messaggio all'allenatore Phil Brown, allenatore dell'Hull City dal 2006 al 2010. Jimmy Bullard (che iniziò la carriera al West Ham) quando nel 2009 giocava proprio con l'Hull City, dopo una rete contro il Manchester City, decise di coinvolgere i compagni in questa curiosa esultanza. L'allegra chiacchierata di gruppo era stata programmata col chiaro intento di colpire il tecnico Brown, che nella stagione precedente aveva definito etichettato il gioco dei suoi giocatori con parole poco oxfordiane. Una dele frasi celebri di Phil Brown fu che "i suoi giocatori giocavano da cani".
9 - L'esultanza di Alan Shearer con la mano alzata è forse quella più normale e classica della lista. Un classico senza tempo, con quel sorriso sempre stampato in viso. La mano aperta alzata verso il cielo era ormai il marchio di fabbrica, che con la maglia del Newcastle incantò la platea di St James' Park e quel gesto ripetuto per ben 148 con la maglia dei Magpies, 112 con quella del Blackburn e 23 con quella dei Saints divenne leggenda.
10 - La simulazione di Jürgen Klinsmann chiude il nostro viaggio. Il biondo attaccante tedesco, ex Inter, arrivò al Tottenham ne 1994 dal Monaco. Gli inglesi gli avevano messo addosso l'etichetta di simulatore, i giornali calcarono la mano ma Klinsmann rispose sul campo. La prima rete in magia Spurs arrivò all'esordio, 20 Agosto 1994, incornata vincente nel 4-3 contro lo Sheffield Wednesday. E ovviamente Jürgen, tra un mix di arroganza e ironia esultò mimando il gesto della simulazione, seguito dai compagni di squadra che si tuffarono sul prato di White Hart Lane.
di Antonio Marchese