Pomeriggio agrodolce in Championship per le squadre londinesi. Il Brentford va a vincere a Nottingham in casa del Forest, restando ben saldo in zona playoff. Crollano invece Millwall e QPR, che continuano a balbettare e a non trovare un minimo di continuità in termini di risultati positivi.

NOTTINGHAM - BRENTFORD 1-3

Prova di forza delle Bees, che espugnano il City Ground e confermano di essere una realtà di questo campionato. I londinesi mettono subito in chiaro le cose passando in vantaggio al 15' con Dalsgaard. Poi amministrano il vantaggio per tutto il primo tempo e per buona parte della ripresa, prima di chiudere i giochi tra l'83' e l'88' con le marcature di Dasilva e Toney. Serve solo per le statistiche il gol della bandiera di Worrall, in un finale molto nervoso, con i padroni di casa che perdono per espulsione Knockaert.

MIDDLESBROUGH - MILLWALL 3-0

E' notte fonda per gli uomini di Gary Rowett. Il Millwall non sa più vincere, anzi inizia a perdere con costanza. E al Riverside registra addirittura una disfatta. Più che 'Lions', gli undici giocatori schierati in campo dall'inizio sembrano agnellini, e sono spazzati via dagli avversari. Gara chiusa in 20', con il Middlesbrough avanti con la doppietta di Watmore ed il bel gol di Tavernier. Non c'è partita, e i restanti 80' servono solo a rendere il pomeriggio più amaro al Millwall. Un calvario. Una squadra totalmente irriconoscibile rispetto a quella effervescente ammirata nel primo mese di campionato.

QPR - READING 0-1

Sconfitta immeritata e quindi ancora più dolorosa per gli Hoops. Perchè sopraggiunta soltanto nei minuti finali, con Oliseh che all'89' realizza il punto dell'1-0 che consegna tre punti pesanti alla squadra del Berkshire. Gli uomini di Amos non riescono a vincere tra le mura amiche da più di due mesi. E la classifica continua a farsi sempre più malinconica. Ma non tutto è da buttare perchè il QPR ha comunque creato gioco ed occasioni, al cospetto di una squadra costruita per puntare alla promozione in Premier League. E' mancato quel pizzico di cinismo che avrebbe potuto cambiare il film della gara.

di Andrea Indovino