Gita fuori Londra, il viaggio di Giordano a Luton
Weekend novembrino
Durante uno dei weekend novembrini, come già avvenuto in epoca pre-Covid, alcuni componenti del gruppo si sono recati nel Regno Unito per assaporare la meravigliosa atmosfera del football d’oltre manica. Un calcio incentrato sul tifoso, le cui dinamiche regalano esperienze uniche per chi lo vive.
Partite giocate tutte in contemporanea alle 15 del sabato (ad eccezione di qualche gara della Premier League), il pre-match nei tipici pub inglesi, bambini, adulti ed anziani che si mescolano tra le “stands” di stadi ricchi di storia e di tradizioni.
Clima di passione
Indipendentemente dalla Serie, si respira costantemente un clima di passione e uno spirito di appartenenza non solo al club ma ad una comunità, all’interno della quale la società calcistica si afferma come una delle principali istituzioni. La prima gara prescelta per il weekend in terra inglese racconta di uno stadio incastonato tre le abitazioni di una cittadina a nord di Londra: il Luton affronta il Rotherham per la 21° giornata di Championship, la nostra serie B.
Luton
Leggermente in ritardo per il forte desiderio di trattenerci per una pinta in più tre le campagne e i villaggi che dall’aeroporto ci conducono con l’auto noleggiata fino a Luton (indimenticabile la visita al villaggio di Welwyn), arriviamo finalmente al Kenilworth Road, uno degli stadi più antichi d’Inghilterra. Costruito nel lontano 1905, scarsamente rinnovato negli anni, riesce a regalare emozioni uniche fin dal primo impatto.
Puntiamo subito il chiosco delle birre e ci godiamo l’atmosfera per poi, dopo la doverosa tappa al club shop adibito all’interno di un container, dirigerci verso la Oak Stand che conduce al settore ospiti passando letteralmente tra i cortili delle case.
The Bobbers
Due porte più a destra si trova il “The Bobbers”, accessibile solo ai membri del Luton.
Dopo due chiacchiere con i tizi che presidiavano l’ingresso, ci permettono di entrare.
Stiamo entrando in un’altra epoca e non ne siamo però ancora consapevoli: un corridoio di pochi metri ci conduce nella sala principale. L’odore di moquette notevolmente datata raggiunge subito i nostri nasi, nei tavoli supporters di qualsiasi età bevono e giocano a ramino. Alle pareti le cornici storte accolgono ricordi ed emozioni di generazioni di tifosi, al bancone si spina continuamente birra e noi non ci facciamo pregare per goderci l’ennesima della giornata.
Qualcuno ci chiede cosa ci facciamo lì e da dove veniamo, noi non esistiamo e scambiamo qualche parola per conoscere ancora più da vicino l’affascinante cultura calcistica inglese.
Lo strettissimo passaggio
Il fischio d’inizio è ormai prossimo e ci dirigiamo così all’ingresso della Kenilworth Road Stand, il settore che ci ospiterà una volta superato uno strettissimo passaggio nel quale sono stati installati i tornelli. Lo stadio di circa 10.000 posti è sold out da ormai dieci giorni e il colpo d’occhio dai nostri seggiolini è davvero emozionante. La partita finirà con il risultato di 1-1 ma poco importa. La prossima tappa è il Bricklayers Arms, il principale punto di ritrovo pre e post match.
diGruppo Gomiti Alti