Chelsea - Leicester: atto II

Il gol di Tielemans ed il conseguente trionfo del Leicester in Fa Cup sono ancora ricordi vividi, che rallegrano il cuore delle foxes e che feriscono quello blues; ma in un calendario, come quello inglese, in cui il ritmo è a dir poco serrato, non vi è tempo per festeggiare, ne per leccarsi le ferite. Così stasera, ad appena tre giorni dalla finale, Chelsea e Leicester si ritrovano nuovamente: in palio questa volta non vi è una coppa, no, ma la possibilità di certificare la presenza nella prossima edizione della Champions League. L'incontro di stasera, difatti, si presenta come vero e proprio spareggio per un posto nella maggiore manifestazione continentale, divenuto incerto per entrambe visto l'incombere alle loro spalle del Liverpool di Klopp. Come in una finale, questa sera nessuna delle due può fallire. Ma con una differenza, che proprio piccola, non è.

Quella che fanno i due punti di vantaggio con cui le foxes scenderanno in campo questa sera allo Stamford Bridge: una condizione che permetterà agli uomini di Rodgers di poter giocare la gara ben sapendo di avere due risultati disponibili su tre. Anche in caso di pareggio, infatti, alle foxes basterebbe sconfiggere il Tottenham tra le mura amiche nell'ultima giornata, per essere sicuri della qualificazione in Champions. A prescindere dai risultati dei reds. Il Chelsea di Tuchel invece ha meno "distrazioni" su un piano strategico, che prevede una parola ed una sola: vincere. Oggi e nel weekend al Villa Park. L'unico modo per esser certi di calpestare i nobili campi d'Europa anche nella prossima stagione. Tuchel conferma James come centrale destro di difesa e sceglie Pulisic per completare il trio offensivo con Mount e Werner; Rodgers opta per uno schieramento più coperto preferendo Maddison a Iheanacho. Arbitra il Signor Dean.

Monologo blues, ma nessuna rete

L'inizio del Chelsea è dirompente, chiaro segnale di come il finale della gara di sabato abbia lasciato non poche scorie nello spogliatoio londinese: i padroni di casa sfiorano la rete dopo tre minuti, quando il tiro-cross di Chilwell termina a lato non trovando per centimetri la deviazione in scivolata d Werner. Ma è solo l'incipit di quello che sarà un monologo degli uomini di Tuchel, che cingono d'assedio la metà campo avversaria: arrivano alla conclusione I vari Kante, Azpilicueta e Mount, ma la palla non ha alcuna intenzione di entrare nella porta di Schmeichel . Quando lo fa, per due volte nella frazione, sempre con Werner, le reti non verranno convalidate per fuorigioco e per un tocco con le mani dell'attaccante tedesco, segnalato dal VAR.

Già, il VAR, che dovrebbe entrare poco nelle cronache di gara, che anche oggi diviene protagonista quando Dean non lo interpella, al minuto venti, per un più che sospetto intervento in area di rigore di Tielemans su Werner: l'arbitro inglese, certo della sua decisione, fischia in fallo in favore degli ospiti. Il cui primo tempo continuerà in una lenta agonia che, per motivi alquanto sconosciuti, la squadra di Rodgers riuscirà a portare all'intervallo in parità: i blues continueranno a proporre un calcio offensivo, a creare moltissimo, ma a non trovare, spesso per questione di centimetri, la soluzione vincente. A tutto questo si aggiunge l'infortunio di Kante, costretto a lasciare il campo alla mezz'ora: al suo posto Kovacic, con la speranza, in tutti i cuori blues, di qualcosa di non grave per il centrocampista campione del mondo. Oltre al danno, sarebbe la beffa.

Doppio vantaggio blues, poi Iheanacho mette paura

La trincea delle foxes resiste altri due minuti per cedere al terzo della ripresa quando, su angolo di Chilwell, la deviazione di Rudiger sarà decisiva per il vantaggio strameritato dei locali. Subita la rete, Rodgers cambia lo spartito tattico della gara in cui, ora, non può più solo difendersi, ed inserisce la seconda punta Iheanacho. Le foxes alzano leggermente il baricentro ma fanno molta fatica a creare, anche per una ottima intelaiatura difensiva da parte del Chelsea: saranno anzi, proprio i padroni di casa, ad essere più pericolosi come nel caso della splendida verticalizzazione volante di Kovacic, non sfruttata da Werner. Ma sarà ancora l'ex Lipsia protagonista poco dopo quando, sfruttando un intervento scomposto di Ndidi, si procurerà un rigore (con il consenso questa volta del VAR) che Jorginho realizzerà con ammirabile freddezza.

Al minuto numero settanta arriva il primo tiro delle foxes verso la porta di Mendy, con il destro da fuori area di Perez che non crea pericolo alcuno all'ex portiere del Rennes; quando il Chelsea sembra in pieno controllo della gara, un grave errore di Kovacic in fase di uscita, permette a Ndidi di recuperare un pallone che il nigeriano serve a Iheanacho per la rete del 2-1. L'attaccante si mostra il più pericoloso dei suoi , trovando altre due conclusioni alla distanza con cui spaventa il pubblico di Stamford Bridge. Il Chelsea, in debito di ossigeno dopo le tante energie sprecate soprattutto nel primo tempo, accusa il colpo e cerca di gestire il pallone e far scorrere il cronometro. La palla del pareggio il Leicester la costruisce al novantesimo, quando Pereira se ne va sull'out destro e mette una palla al centro su cui arriva, da solo, Perez che clamorosamente spedisce la sfera sulla tribuna. Nei minuti finali succede di tutto, con un accenno di rissa a seguito un brutto fallo di Pereira su Chilwell che coinvolge tutti i giocatori, tra campo e panchina. Sarà l'ultima emozione di una sfida vibrante che il Chelsea fa sua: tre punti che non valgono una coppa ma che, forse, potrebbero significare la partecipazione a quella più importante della prossima stagione.

Pierluigi Cuttica