L’irriverenza di essere Emmanuel Adebayor, l’attaccante mai banale
Il poeta latino Catullo scriveva “Odio et amo. Forse mi chiedi come faccia” e sembra quasi che secoli indietro riassumeva la carriera di Emmanuel Adebayor, calciatore togolese classe ’84 conosciuto per aver vestito le maglie di Monaco, Arsenal, Manchester City, Real Madrid e Tottenham. Adebayor, l’attaccante che ha fatto esultare migliaia di tifosi, che si è prima fatto amare e poi odiare.
Gli inizi
Come molti parte dalla strada, il Metz lo nota in patria a 15 anni e lo porta in Francia, dove cresce con un certo Sadio Mané. Debutta in Prima squadra ancora minorenne e dopo due anni, nel 2003, passa al Monaco. In tre stagioni nel Principato, in cui debutta anche in Champions League, si conferma come bomber di razza.
L'Arsenal
La Francia ormai gli sta stretta, Emmanuel è alla ricerca di nuove stimolanti sfide. In quegli anni l’Arsenal di Wenger rappresenta uno dei top club in Europa e così nel gennaio del 2006 si trasferisce a Londra sponda Gunners per 4 milioni di sterline. All’Emirates Stadium, davanti i suoi nuovi tifosi, si presenta subito col botto segnando al debutto, dopo 21’ minuti di gioco, al Birmingham City.
La stagione successiva, complice anche la cessione di Henry al Barcellona, diventa ancora più centrale nel progetto prendendo la titolarità dell’attacco dell’Arsenal. I tifosi lo amano e lo osannano, tocca probabilmente il suo picco più alto il 22 settembre del 2007 quando realizza la sua prima tripletta nella carriera nella gara contro il Derby County in Premier League concludendo la stagione con il titolo di vice capocannoniere e la nomina di Calciatore africano dell’anno, diventandone il primo calciatore togolese a vincere questo premio.
L’anno successivo rifiuta un lungo corteggiamento del Milan e firma il rinnovo con i Gunners, sembra una promessa di matrimonio ma il divorzio è dietro l’angolo.
Il Manchester City e il prestito al Real Madrid
In quegli anni il Manchester City viene acquistato dagli sceicchi che puntano presto a mettere le mani sulla Premier League. In cima alla lista dei desideri c’è proprio Adebayor che nel luglio del 2009 si trasferisce sulla sponda azzurra di Manchester per 29 milioni di euro.
Il trasferimento ai Citizens non è particolarmente gradito dai suoi ex tifosi e alla prima occasione, il 12 settembre di quell’anno, contro l’Arsenal, Emmanuel segna il più classico dei gol dell’ex. Non si ferma solo al gol, anzi in maniera quasi rabbiosa si fa tutto il campo e va ad esultare sotto il settore dei tifosi Gunners che lo insultano per tutta la partita.
Arrivano pesanti critiche, dalla stampa inglese e dalla Football Association che lo punisce con tre giornate di squalifica e una multa di 27 mila euro.
L’anno successivo al City arriva Roberto Mancini che gli preferisce Mario Balotelli. Adebayor, decide di cercare maggiore spazio, così nel gennaio del 2011 passa in prestito al Real Madrid all’ora allenato da Mourinho, con cui vince l’unico trofeo della sua carriera (una Coppa del Re), ma a fine stagione non viene riscattato e torna in Inghilterra.
Il tradimento
Il ritorno in Inghilterra coincide con uno dei tradimenti più eclatanti nella storia della Premier League, in quell’estate passa ufficialmente al Tottenham, non solo squadra di Londra ma acerrima rivale dell’Arsenal. Con gli Spurs si conferma come uno degli attaccanti più forti in circolazione, segna la prima rete con il suo nuovo club il 10 settembre contro il Wolverhampton.
In quattro anni con il Tottenham segna 35 gol in 92 presenze ma le prestazioni sono in calo fino alla rescissione del contratto nel settembre del 2015.
Problemi di famiglia
La carriera di Adebayor è in fase calante e a peggiorare la situazione è una l’esplosione di una “bomba” in famiglia. I fratelli accusano Emmanuel di non curarsi più della madre ammalata e lui risponde raccontando di come questi lo abbiano sfruttato negli anni mandandogli diverse stregonerie. Lo strappo famigliare è insanabile.
Crystal Palace: alto giro, altra corsa
Concluso l’esperienza con gli Spurs e rimasto quattro mesi svincolato nel gennaio successivo si accorda fino a fine stagione con un’altra squadra di Londra, questa volta è il turno del Crystal Palace. Con le Eagles scende in campo dodici volte segnando un solo gol.
Turchia e Paraguay
Rimasto una seconda volta senza squadra, a gennaio del 2017 sbarca in Turchia all’Istanbul Basaksehir e poi al Kayaserispor. Nel 2020, a ormai 36 anni, sembra ormai essere arrivo il momento di appendere gli scarpini al chiodo ma Emmanuel non ci pensa per nulla e stupisce ancora una volta. Il 7 febbraio viene ufficializzato il suo approdo in Paraguay all’Olimpia con cui gioca, in sole due occasioni, fino al luglio dello stesso anno rimanendo fino ad oggi senza contratto.
Adebayor, l’esempio che a volte è facile farsi amare ma ancora più facile farsi odiare.
di Lorenzo Petrucci