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Gara dai ricchi contenuti quella del King Power Stadium, dove Leicester e Chelsea si contendono punti pesanti per l'Europa che conta: gli uomini di Rodgers, terzi in classifica, affrontano il match con sei punti in più in classifica e con un morale inevitabilmente alto visto l'ottimo stato di forma. I blues, dopo un mese d'inferno, hanno ritrovato due vittorie, prima in Fa Cup poi nel derby con il Fulham, senza però mai incantare; stasera sarà esame vero per Lampard ed i suoi. Il manager dei blues conferma Rudiger in difesa, ripropone Havertz e lancia in attacco il trio Hudson-Odoi, Abraham, Pulisic. Rodgers conferma la formazione tipo con Ndidi-Tielemans cerniera di centrocampo e Maddison dietro l'unica punta Vardy. Arbitra il Signor Pawson.

Foxes superiori in tutto

"Dammi 5 minuti e chissà, chissà se ti piacerò" cantavano gli Stadio sul finire del secolo scorso. Il Chelsea ci mette lo stesso tempo per dimostrare che nulla è cambiato e che di come la (faticosa) vittoria di qualche giorno prima, in quel di Craven Cottage, sia stata più figlia dal caso, che da meriti propri. Il pallone che dopo trecento secondi Ndidi, con un sinistro da fuori area, mette alle spalle di Mendy fa intuire subito che tipo di serata si prospetti per la compagine londinese. Per carità, il tempo ci sarebbe tutto, ma per una a squadra così sfiduciata e con enormi limiti caratteriali, il goal subito così presto, al primo tiro subito, equivale una coltellata nella parti vitali. Non a caso il primo quarto d'ora è totalmente delle foxes, che si rendono nuovamente pericolose con la traversa colpita da Maddison al quindicesimo.

Gli undici giocatori ospiti corrono in mezzo al campo, senza capo e coda, imbrigliati in un atteggiamento tattico che, in teoria, tende all'attacco, ma in pratica, corre verso lo sbilanciamento. Il centrocampo blues, con il solo Kovacic di ruolo, viene sormontato dalla fisicità e dall'atletismo di una mediana delle foxes, sempre puntuale in un pressing alto che non permette sviluppo di manovra agli ospiti. Nel frattempo Havertz testimonia la presenza sul terreno da gioco, alla mezzora, conquistando un cartellino giallo. Dall'altra parte invece Vardy trova il primo corridoio utile, ma non trova la rete per la buona risposta di Mendy. Al 33esimo arriva l'unica vera occasione per i Blues che Hudson-Odoi, ben servito da Pulisic, spreca a lato. Poco prima della fine gli uomini di Lampard si illuderanno per un rigore, prima assegnato e poi negato dal VAR, per poi venir puniti poco dopo con il raddoppio di Maddison, giunto dopo l'ennesima dormita della difesa ospite. Un doppio vantaggio che specchia magistralmente lo stato attuale delle cose.

Chelsea
Leicester - Chelsea 19 Gennaio 2021 - Photo by Chelsea official Twitter

Nessuna reazione. Leicester primo in classifica

La ripresa parte con lo stesso script dei primi quarantacinque minuti e Justin ci mette pochi minuti per andare vicino alla terza segnatura; il Chelsea replica arrivando due volte, da sviluppi di corner, dalle parti di Schmeichel, ma entrambe le conclusioni non impensieriscono il portiere danese. La reazione dei blues termina qui così, dopo venti minuti di nulla, giungono, a braccetto con la pioggia, i primi due cambi di Lampard che inserisce Werner e Ziyech per Hudson-Odoi e Havertz. Saranno dati utili solo per le statistiche, perchè la gara del Chelsea non cambierà, continuando nella sua lunga agonia. Gli ultimi minuti infatti vedranno il Leicester non rischiare nulla e anzi andare vicino in un paio di circostanze alla terza rete. Un risultato che sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, lo straordinario lavoro di Rodgers che, anche se per una sera, anche se con una partita in più, si gode il primo posto in classifica.

Per il Chelsea, un'altra serata da dimenticare. Una sconfitta che non lascia alibi. Che non ammette giustificazioni. Perdere con il Leicester di oggi è una, concreta, possibilità per tutti. Perdere così no. Senza anima. Senza cuore. Con una classifica che piange e l'aria che si fa sempre più pesante. E con un viaggio di ritorno verso Londra che sembrerà ben più lungo dei 143 km che distanziato Leicester dalla capitale inglese.

Pierluigi Cuttica