Verso il Futuro


Elias Canetti, Premio Nobel per la Letteratura nel 1981, la definì “l’ottava meraviglia del mondo”, ora la mitica tube londinese è pronta ad incorporare una nuova ed avveniristica linea. Inizialmente nota come Crossrail, è stata ribattezzata Elizabeth Line, sarà lunga più di cento chilometri, collegherà decine di stazioni in quattro contee ed offrirà connessioni con altre linee ferroviarie che si dipanano dalla capitale britannica.
Approvato nel 2007, il progetto è stato più volte modificato per ampliarne la portata; è questa la principale ragione, oltre ovviamente alla pandemia, per cui la data dell’inaugurazione completa è slittata dal Novembre 2019 fino ai primi mesi del 2022. Il ritardo rispetto ai piani originali ha tuttavia permesso di riformulare ed ottimizzare il progetto, inglobando ben quattordici stazioni in più ed offrendo la possibilità di acquistare motrici e vagoni dotati di tecnologie di ultima generazione.

Per una Londra ancora più Sostenibile


La Elizabeth Line era stata inizialmente concepita per collegare l’aeroporto di Heathrow, il maggior scalo di tutto il Vecchio Continente, in modo più efficiente, riducendo il peso del trasporto su gomma e l’impronta ecologica che esso inevitabilmente comporta. Con l’estensione dei piani e l’introduzione di nuove connessioni, si stima che il numero di automobili private che convergeranno verso Heathrow diminuirà del 63% nei soli primi cinque anni dopo l’apertura della Elizabeth Line, un grande passo avanti per una metropoli che, secondo diverse stime, raggiungerà i dieci milioni di abitanti entro il 2030 e che punta a rimanere un modello di sostenibilità riconosciuto a livello internazionale.
A differenza di altre realtà, nelle quali si è preferito puntare sul fattore estetico senza investire sull’efficienza delle infrastrutture, Londra si prepara dunque alle sfide del futuro con lungimiranza e con la consapevolezza che, a dispetto dei luoghi comuni, ciò che è utile è molto spesso anche bello.

Numeri e Percorsi


I progetti iniziali prevedevano un costo di circa quindici miliardi di sterline, con l’ampliamento e gli inevitabili ritardi il costo è salito a più di diciotto miliardi di sterline. Basta tuttavia considerare che la nuova linea, probabilmente denotata con il colore viola, porterà un guadagno netto di quarantadue miliardi di sterline all’anno, oltre agli ovvi benefici di poter spostare circa un milione e mezzo di persone ogni quarantacinque minuti senza bisogno di automobili, per comprendere che i costi iniziali non hanno certo scoraggiato la TFL, il sindaco laburista Sadiq Khan ed il governo britannico.
Le 41 stazioni, tutte accessibili a persone con bisogni speciali, saranno disposte su un tracciato di 136 chilometri composto da un tratto centrale, da Hayes & Harlingdon a Whitechapel via Paddington, due ramificazioni occidentali, una per Heathrow ed una per Reading via Maidenhead, e due orientali, una per Abbey Wood ed una per Shenfield. Alcuni tratti sono già stati aperti tra Agosto 2017 e Febbraio 2020, ma la messa in funzione integrale della nuova linea è prevista per la primavera del 2022.
diMichele Mele