Un robot con Londra nel cuore, la storia di Peter Crouch
Altezza
Peter James Crouch, conosciuto semplicemente come Peter Crouch, è nato il 30 gennaio 1981 in Inghilterra, precisamene a Macclesfield, città di circa 5o mila abitanti, situata nella contea del Cheshire. Di ruolo ha fatto l'attaccante e la sua altezza gli ha sempre permesso di essere un centravanti molto forte nel gioco aereo e sfruttare al meglio le palle inattive. Con i suoi 201 centimetri è il giocatore più alto ad aver indossato la maglia della nazionale inglese. L'altezza però non va di pari passo con un fisico scolpito e infatti Peter, sin dai primi anni di carriera, ha uno stile tutto suo, corsa cadenzata e un modo tutto suo di scardinare con le sue lunghe leve le difese avversarie.
Dulwich Hamlet e QPR
Dopo aver frequentato la Drayton Manor High School, Crouch sperò di strappare un contratto da professionista con il Tottenham, squadra con la quale aveva già militato nelle giovanili. Per gli Spurs però non era ancora pronto. Il giovane Crouch nel 2000 iniziò la carriera con i londinesi del Dulwich Hamlet, ma il con il club rosa-nero non riuscì a sfondare e così andò a giocare nell' Hässleholm, squadra svedese che alla fine di quell’annata retrocesse dalla terza alla quarta serie nazionale. Crouch sentì una tremenda nostalgia di Londra e andò a giocare nel Queens Park Rangers in cui riuscì a mettere a segno 10 reti in 42 presenze.
Nella bolgia di Anfield Road
Gli Hoops andarono incontro a dei problemi societari e per fare cassa misero sul mercato il loro attaccante, che venne ceduto al Portsmouth per 1.250.000 sterline. Con i Pompey andò a segno 18 volte in 37 apparizioni. Nel Marzo 2002 altro giro altra corsa e Peter si trasferì in quel di Birmingham per accasarsi all'Aston Villa, che ne acquistò il cartellino. Un anno e mezzo dopo Peter, che non impressionò il Villa Park, venne ceduto in prestito al Norwich. Il girovagare dell'attaccante inglese lo spinse nel Luglio 2004 ad accettare la proposta del Southampton, con cui firmò un contratto quadriennale. 12 reti in 27 partite non bastarono a convincere i Saints e Peter cambiò di nuovo casacca. Per l'attaccante di Macclesfield si mosse il Liverpool, che il 19 Luglio 2005 decise di pagare la cifra pari a 7 milioni di sterline. Voluto espressamente dal tecnico spagnolo Rafael Benitez, Crouch con i Reds iniziò a mettere in mostra le sue qualità nel gioco aereo, rendendosi protagonista di un una serie di acrobazie che lo portarono sotto le luci della ribalta. I giornali, che lo avevano tacciato di essere goffo e poco coordinato negli anni scorsi, si dovettero in parte ricredere.
Con il Liverpool Crouch vinse una Community Shield e una Coppa di Lega, cercò con le unghie e con i denti di ritagliarsi un posto da titolare nello scacchiere tattico dei Reds, ma con l'addio di Benitez il buon Peter Crouch lasciò la città dei Beatles con il bottino di 22 reti. Il ritorno nostalgico al Portsmouth fu solo il trampolino di lancio per l'ultima grande occasione della carriera. Sì, proprio il Tottenham, che agli inizi di carriera gli sbatté la porta in faccia. Il 27 Luglio 2009 Crouch diventò un giocatore degli Spurs per circa 11 milioni di euro.
Un robot a Londra
Nelle stagioni passate a Londra Peter fu ricordato per la sua tripletta segnata agli svizzeri dello Young Boys nei preliminari di Champions League e il gol segnato al Milan negli ottavi di finale della stessa edizione, che regalò agli Spurs il passaggio del turno. Crouch era un giocatore difficile da collocare, attaccante atipico che brillò in alcune partite ma deluse in tante altre e fu per questo che il 31 Agosto 2011, nell'ultimo giorno di mercato, salutò per sempre Londra e sposò la causa dello Stoke City.
100 in Premier League
A furia di girare in lungo e in largo il 1º febbraio 2017, nel pareggio casalingo contro l’Everton, Peter realizza il suo 100º gol in Premier League e per l’occasione ripropone dopo 10 anni la sua vecchia esultanza in cui mima un robot. Peter Crouch terminerà la carriera nel Burnley. Giocatore eclettico, unico nel suo genere, che nella sua carriera ha giocato praticamente ovunque. Attualmente l'ex attaccante si è dato al mondo della televisione.
di Antonio Marchese