Brentford - Chelsea: preview


Per la prima volta nella sua storia il Brentford Community Stadium ospita il Chelsea in un match valido per il massimo campionato inglese: l'unico precedente tra le due squadre nello stadio londinese risale infatti al 27 Gennaio 2013, quando i blues, allora allenati da Benitez, non riuscirono ad andare oltre il pareggio nei sedicesimi di finale di Fa Cup (turno poi superato nel replay a Stamford Bridge). Un inizio di stagione esaltante quello delle Bees, capaci di lasciare la Premier, prima dell'ultima sosta per le nazionali, con un incredibile settimo posto in classifica; nessuno, nemmeno il carismatico Thomas Frank, avrebbe mai potuto prevedere una partenza del genere dei suoi ragazzi. Eppure, la squadra londinese è lì. Con merito. Assoluto.
I numeri sono testimoni di un andamento sin qua straordinario, con una sola sconfitta in sette gare (KO interno con il Brighton)e con la quarta miglior difesa del torneo; non male per una neopromossa. A questo il Brentford può aggiungere una certa affinità verso i (numerosi) derby che offre la propria città: nei tre incontri finora disputati, infatti, due vittorie ed un pareggio per le Bees, capaci di vincere in casa con i Gunners e di espugnare lo stadio degli Hammers. Non sarà d'accordo il Chelsea di Tuchel, che si presenta come capoclassifica e con la solita lista di problemi legati agli impegni internazionali: questa volta le assenze sono pesanti soprattutto nel reparto arretrato dove sono assenti sia Thiago Silva che Rudiger.
Così per la gara odierna il tecnico tedesco, che conferma ancora il 352, disegna una difesa totalmente inedita, formata da Chalobah, Christensen e Malang Sarr, alla prima presenza assoluta con la maglia blues; titolare Loftus-Cheek a centrocampo e la coppia Lukaku-Werner in attacco. Frank schiera il solito 352 con Jansson a comandare la difesa, Norgaard il centrocampo ed il vivace tandem Mbeumo-Toney pronto ad offendere la difesa avversaria. Arbitra il Signor Taylor.

Chilwell porta in vantaggio i blues


Chi si aspetta la squadra di casa spavalda e frizzante, come visto nelle precedenti giornate, rimane ben presto deluso: la squadra di Frank, infatti, lascia sin da subito campo e iniziativa agli ospiti, sia per una questione di rispetto (è alla fine comunque sempre una matricola contro la squadra campione d'Europa), sia per i risultati recenti che questo atteggiamento ha portato ad alcuni avversari dei blues. Le Bees si abbassanno, stringono le linee e chiudono ogni linea di passaggio: il Chelsea si ritrova così nella (scomoda) situazione di un possesso palla, continuo, ma mai verticale. Nonostante una ottima prova di Loftus-Cheek, per più di mezz'ora gli uomini di Tuchel avranno sempre il pallone, ma non calcieranno mai in porta.
Paradossalmente saranno proprio i locali a sfiorare il vantaggio alla prima( e unica) occasione della frazione quando, al minuto ventuno, Mbuemo colpisce il palo dopo una doppia sponda aerea. La voce "conclusioni" del Chelsea cancella lo zero prima con la rete di Lukaku ( annullata per fuorigioco), poi con il piatto destro di Werner che, da buona posizione, spara alto. Proprio quando il primo tempo sembra indirizzato verso uno scialbo pareggio a reti bianche, arriva il vantaggio blues: Kante ed Azpilicueta lavorano bene un pallone sulla destra, la sfera, dopo un contrasto in area, arriva sul piede di Chilwell che con chirurgico sinistro non lascia repliche a Raya e chiude i primi quarantacinque minuti.

Fortino Mendy


Nonostante la rete subita, il Brentford inizia la ripresa come il primo tempo, lasciando completamente il controllo del gioco agli avversari; solo dopo il primo quarto d'ora i ragazzi di Frank riescono ad alzare il baricentro e ad affacciarsi con regolarità dalle parti della difesa avversaria. Il Chelsea gestisce, attacca, ma non è mai cattivo: quando lo potrebbe essere, per chiudere la gara, il suo centravanti, da solo davanti la porta, spedisce in tribuna la più facile delle occasioni. La più grande legge non scritta del calcio (goal sbagliato, goal subito) è in agguato e ci vogliono prima una pronta respinta di Mendy sulla conclusione di Toney, poi l'intervento del palo su quella di Mbeumo, per evitare che "scenda" sul campo di gioco.
Il Chelsea è in calo di ossigeno e accusa passivamente le sfuriate avversarie: Tuchel cerca energie fresche dalla panchina, inserendo prima Mount (per Kovacic)e poi Havertz (per Lukaku). La ricerca non da l'effetto sperato e l'attacco delle Bees si tramuta ora in assedio: sarà ancora Mendy a dire di no in ben due occasioni, con parate altrettanto spettacolari sulla conclusioni ravvicinate prima di Ghoddos, poi di Forss. Ma sarà al 93esimo che il portiere dei blues compirà un vero e proprio miracolo, deviando in corner la formidabile rovesciata di Norgaard e permettendo ai suoi di tornare a casa con la vittoria. Tre punti (immeritati) firmati Eduard Mendy.
Pierluigi Cuttica