Il campionato più bello del mondo è tornato e, così come ci aveva lasciato, lo ha fatto in grande stile. Sì, perché laPremier Leagueper le formazioni di Londra è ripartita tra gradite sorprese e quasi scontate conferme, con diversi spunti e interessanti sviluppi destinati ad espandersi, in un modo o nell'altro, nel corso del campionato.

Welcome Back, Premier League


Ad aprire le danze della nuova stagione ci ha pensato una delle squadre più attese alla vigilia: comincia bene infatti la stagione dell'Arsenaldi Mikel Arteta, che passa 2-0 a Selhurst Park contro i padroni di casa delCrystal Palace, grazie ad una prestazione solida e corale del gruppo che conferma le buone sensazioni avvertite durante la pre season. Un match aperto e chiuso da due colpi di testa, il primo quello diMartinelliche porta in vantaggio i Gunners, il secondo è uno sfortunato colpo di testa del capitano di giornata del Palace, Marc Guéhi, che devia la palla nella propria porta e infligge al match il colpo del ko. Raddoppio che arriva dopo una buona ora di gioco dei padroni di casa, fermati in più di un'occasione dalle parate diRamsdale, che però si dimostrano ancora lontani da quella formazione pungente e ben organizzata della scorsa stagione.
Chi invece ha stupito e ribaltato tutti i pronostici è il neopromossoFulham, che gioca alla grandissima contro i giganti del Liverpool pareggiando la partita per 2-2. Un risultato che però potrebbe trarre in inganno, perché come detto dallo stesso Klopp, sponda Reds "l'unica cosa buona è il risultato finale". Una frase che rispecchia il match a pieno, perché il pallino del gioco è stato ampiamente nelle mani dei Cottagers, trascinati dal solitoAleksandar Mitrovic, che dopo i 43 gol della scorsa stagione in Championship inizia alla grande e con una doppietta la sua nuova vita, l'ennesima, in Premier League. Assatanati nel primo tempo, accorti e guardinghi nella ripresa, i ragazzi diMarco Silvahanno giocato alla grande e sono usciti dal campo con meno punti di quanti realmente ne meritavano, contro una formazione che poco più di settanta giorni indietro affrontava il Real Madrid nella finale di Champions League. Un inizio intraprendente che lancia un segnale chiaro alle dirette concorrenti: il Fulham è tornato in Premier per restarci.

Risponde invece alla schiatta delle gradite conferme il Tottenham Hotspur, con un 4-1 in rimonta alSouthamptonche trasuda dal primo all'ultimo minuto del bagaglio portato daAntonio Conte: compostezza, grinta ed esplosività. Le prime due si avvertono tutte quando gli Spurs passano sotto nel punteggio dopo una decida di minuti, ma nonostante tutto non si scompongono, anzi, reagiscono martellando i Saints come un rullo compressore e non ci mettono molto prima di fare breccia in maniera indelebile. Solo buone, anzi ottime conferme, per il Tottenham, che riparte dai suoi protagonisti e con unKulusevskiparticolarmente ispirato, ma ormai non è più una notizia. In attesa dei nuovi acquisti, solo scampoli di partita per Perisic e Bissouma, Conte si gode i suoi fedelissimi in una formazione granitica e che ha incarnato a pieno lo spirito ardente del suo manager. Una stagione che dunque inizia nel migliore dei modi e sull'onda lunga di quella scorsa, che con tutta probabilità si appresta ad essere ben diversa, perché credere che tra le ambizioni di Conte ci sia solo la conferma del posto nell'Europa che conta, è quasi una pura utopia.
Vince e sorride anche ilChelsea, che pur convivendo con il malcontento dei tifosi per un mercato che fatica a decollare, nonostante gli arrivi di Sterling e Koulibaly, riesce ad isolarsi e riparte da dove aveva lasciato. Una squadra sicuramente cauta dietro, ma sbilanciata dal centrocampo in poi. Forse c'è bisogno di un maggior rodaggio, perché era pur sempre la prima di campionato, o ancora è necessario ciò che gli stessi supporters blues acclamano da tempo: un centrocampista nuovo di zecca. L'1-0 in casa dell'Everton, seppur valente i tre punti ha lasciato diversi strascichi nella mente diTuchel, che ha visto una squadra pericolosa solo a tratti e che ha lasciato il pallino del gioco ai T0ffees per la maggior parte della gara. Nonostante dunque una partita non giocata come il Chelsea "alla tedesca" ci aveva abituato", riesce a portarla a casa grazie al penalty di Jorginho, che si dimostra ancora una volta infallibile dagli undici metri. Una vittoria che apparentemente sembra sbiadita, ma visto le circostanze soprattutto esterne nelle quali è arrivata, può rappresentare un trampolino di lancio di certo non indifferente.

Sembrava un esordio amaro per ilBrentford, sotto 2-0 al King Power Stadium già nei primi istanti della ripresa e apparentemente incapace di ribaltare il risultato. Ma la situazione non ha scomposto il buonThomas Frank, che da buon vichingo quale è ha mantenuto calma e sangue freddo nel cercare di capire come metterla in piedi. E allora eccoli i cambi decisivi: dentro il neoacquisto Lewis-Potter e Joshua Dasilva, ecco che le Bees iniziano a carburare e a giocare una partita che sino a quel momento era totalmente nelle mani degli uomini di Brendan Rodgers. Dentro il primo gol all'ora di gioco con il solitoIvan Toney, chiamato ad un'altra stagione in doppia cifra per salvare la squadra, poi una continua pressione che ha il suo punto massimo a quattro minuti dalla fine, quando Dasilva decide di scaricare un bolide alle spalle nel portiere di giornata Danny Ward. Parità, è l'esito dell'incontro, 2-2 lo score definitivo, un punto recuperato quasi insperatamente dai londinesi che dimostrano ancora una volta il loro spirito battagliero mostrato già nella scorsa stagione. Non si molla di un centimetro fino all'ultimo minuto dell'ultima gara di campionato, perché per salvarsi servirà un'altra super stagione. Ma "impresa" forse è il termine sbagliato, perché il Brentford è dallo scorso anno che ci sta dimostrando di essere pronto a tutto.
Forse già scritto in partenza ma sicuramente complicato a priori è stato l'esordio delWest Ham, che al London Stadium ha accolto i campioni in carica del Manchester City. 2-0 ospite il risultato al termine dei novanta minuti, che rispecchia a pieno l'andamento della gara: perché gli Hammers provano a scuotersi ad inizio partita ma senza ma riuscire a sfondare la coppia difensiva Dias-Akè, poi la svolta. Alla mezz'ora di giocoAréolaentra in campo per sostituire l'infortunato Fabianski, e purtroppo si rende protagonista in negativo, perchè dopo nemmeno dieci minuti dal suo ingresso esce in ritardo su Haaland consentendo proprio al norvegese di presentarsi dagli undici metri e siglare la rete del vantaggio Citizens.Moyesavverte che la situazione è sensibilmente cambiata e prova a scuotere la squadra con l'ingresso in campo del debuttante GianlucaScamacca, che come comprensibile fatica ad ambientarsi nonostante qualche giocata da sottolineare. La pressione dei padroni di casa aumenta ma non riesce a colpire al cuore il City, che si difende attaccando e poco dopo l'ora di gioco lancia Haaland in un contropiede micidiale che chiude i conti. Troppo Guardiola per il West Ham, ancora in ritardo di condizione e privo di diversi infortunati, su tutti il neoacquisto marocchino Nayef Aguerd al centro della difesa. Ora serve archiviare il ko in fretta per Moyes, pensare già alla prossima gara che vedrà i suoi ragazzi di scena in un impianto che dopo più di vent'anni ritrova i palcoscenici della massima divisione inglese: tutti in viaggio, si va al City Ground di Nottingham, di fronte ci saranno i Garibaldi Reds del Forest.