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Il "Boxing Day" offre ai campioni d'Europa la (mai semplice) trasferta al Villa Park di un Aston Villa letteralmente rinato dall'arrivo sulla panchina di Steve Gerrard: la bandiera del Liverpool sarà però uno dei grandi assenti del match per quella pandemia che, oltre a condizionare il mondo fuori dal campo, sta facendo lo stesso con quello che riguarda il terreno di gioco. Ne sa qualcosa il Chelsea di Tuchel, assillato nell'ultimo periodo da positività che ne hanno a dir poco compromesso le speranze di titolo: i due pareggi consecutivi con Everton e Wolves (match giocati in condizioni ai limiti dell'inverosimile) hanno allontanato una vetta che pare ora pura utopia dalle parti di Fulham Road.
Il match odierno sarà il terzo incrocio tra le due squadre dopo il successo londinese nella quarta giornata di campionato e quello, ai calci di rigore, ottenuto nei sedicesimi di finale di Carabao; per i blues non sarà facile ripetersi visto l'ottimo stato di salute dei Villains provenienti da ben quattro vittorie nelle sei gare disputate e due sconfitte( entrambe di misura, con Manchester City e Liverpool). Tuchel però può rinfrancarsi con il rientro in gruppo di molti calciatori che permette all'allenatore tedesco più opzioni nella scelta dello "starting xi": oggi le scelte cadono su Kantè-Jorginho coppia di centrocampo e sull'attacco veloce formato da Mount, Hudson-Odoi e Pulisic. Ancora panchina per Lukaku. L'Aston Villa risponde con un 4312 in cui a Luiz sono affidate le chiavi del centrocampo e a Buendia quelle per sdoganare i colpi del tandem Ings-Watkins.

Più pericolosi i villains


Il ritmo è piacevole sin dai primi istanti di gioco con gli ospiti che prendono il controllo della manovra e i padroni di casa pronti a ripartire sfruttando la qualità e volcità dei propri interpreti offensivi; il maggior controllo della sfera dei londinesi è però spesso infruttuoso, per una manovra che risulta per lunghi tratti lenta e sterile. Ogni qualvolta, invece, la sfera è tra i piedi dei Villains, è viva la sensazione che qualcosa possa accadere. In più di una occasione Ings, Watkins e Buendia creano scompiglio in una fase difensiva che i blues non interpretano alla perfezione, non riuscendo a coprire il campo soprattutto sulle fasce, dove sia Alonso e che James non sembrano vivere un pomeriggio di gloria.
Conferma di ciò, abbinata ad una buona dose di sfortuna, arriva a metà frazione, quando la squadra di Birmingham trova il vantaggio grazie all'innocuo cross di Targett che una deviazione di James rende mortifero per Mendy. Il Chelsea appare in confusione, rischia un paio di contropiedi, chiusi da decisivi interventi di Chalobah e Thiago Silva, ma riesce poi a rientrare nel match quando Hudson-Odoi conquista un rigore atterrato in area da Cash: dal dischetto Jorginho non sbaglia. Il primo tempo si conclude in parità, ma sono i padroni di casa a lasciare l'impressione migliore.

Decisivo Lukaku


Tuchel nell'intervallo, con un solo cambio, stravolge di fatto la squadra: l'ingresso in campo di Lukaku per Chalobah, porta James sulla linea dei tre difensori e Pulisic a tutta fascia sull'out destro, per un atteggiamento decisamente più offensivo. L'idea sembra fruttare con il Chelsea (che nel frattempo perde Thiago Silva, sostituito da Christensen) che cinge d'assedio i Villains, che vedono abbassarsi sempre più le due linee, arrivando così a difendersi al limite dell'area di rigore. I blues si fanno sempre più minacciosi, sfiorano la rete con Lukaku, sino a trovarla sempre con l'attaccante belga, abile a bruciare sul tempo Mings ed a deviare in modo decisivo l'ottimo cross di Hudson-Odoi.
La rete subita risveglia l'Aston Villa che alza la testa e si getta all'attacco offrendo molto spazio al contropiede avversario: come al ventesimo quando un grande lancio di Jorginho manda Mount da solo verso la porta, ma il numero 19 dei blues, dopo aver saltato Martinez, non riesce a centrare lo specchio spedendo fuori la palla per chiudere il match. I padroni di casa pescano dalla panchina buttando sul terreno da gioco tutti i giocatori offensivi a disposizione tra cui anche Bernard Traore (vecchia conoscenza blues), che crea subito scompiglio con un pericoloso cross al centro respinto dal pronto intervento di Rudiger.
Non ci saranno molte chances per i padroni di casa, che assisteranno inermi negli ultimi minuti ad un possesso palla di personalità degli ospiti, che mancheranno per centimetri la terza rete, prima con Mount e poi con Hudson-Odoi. La stessa giungerà dagli undici metri ancora con Jorginho, dopo un rigore procurato da una azione personale di Lukaku. Per il Chelsea, dopo la vittoria a casa del Brentford nei quarti di Carabao, il secondo successo consecutivo: un risultato non da poco per una squadra ultimamente colpita senza pietà da situazioni di campo e non. Tre punti per non perdere del tutto di vista chi siede avanti e per tenere lontani quelli che inseguono.
Pierluigi Cuttica