L'aereoplanino

Quando parli di Vincenzo Montella ti vengono subito in mente le esultanze dell'aereoplanino sotto la Curva Sud della Roma. Lo scudetto vinto nel 2001 con i giallorossi allenati da Fabio Capello è il coronamento di una carriera straordinaria all'ombra del Colosseo. Il campione napoletano inizia a mettere in mostra le doti da bomber in Toscana con la maglia dell'Empoli, casa sua sino al 1995, anno in cui Vincenzo si traferisce in Liguria per approdare nelle file del Genoa. Da Marassi a Marassi ed ecco che nel 1996 Montella passa dall'altra parte della barricata e firma un contratto con i cugini blucerchiati. La Sampdoria troverà in Vincenzo Montella un attaccante straordinario, dalla vena realizzativa strepitosa. La gradinata di Marassi si esalta e il bomber di Pomigliano D'Arco mette a segno 54 reti in 83 presenze con il club genovese. Nell'estate del 1999 però è tempo di giocare per la squadra della capitale, la Roma mette sul piatto la bellezza di 40 milioni di lire e Vincenzo saluta Genova e la Lanterna. Montella e la Roma sono una delle storie d'amore più belle del calcio italiano con l'aeroplanino che gonfia la rete dell'Olimpico per ben 83 volte. Attaccante di razza, maturo, completo, fatto per scardinare le difese di mezza Serie A, vinta come dicevamo prima nella stagione 2000/2001. A Roma arriva un certo Gabriel Omar Batistuta e per Vincenzo inizia un lento declino, fatto di panchine poche presenza dal primo minuto.

Vincenzo Montella con la maglia del Fulham - Photo by Fulham Football Club via Facebook

London Calling

Luciano Spalletti lo schiera in campo appena 17 volte nei primi sei mesi, Montella che non ha certo perso il vizietto del gol va a segno sei volte. Nella Capitale però sembra finito l'era dell'aeroplanino che vuole giocare, vuole segnare e quale miglior campionato se non la Premier League. Il Fulham di di Mohammed Al-Fayed, con il benestare dell'allaenatore  Chris Coleman, è il più lesto di tutti e preleva in prestito Montella. 137 goal in 263 partite sono un bel biglietto da visita e le emittenti londinesi impazziscono alla notizia che Vincenzo sbarcherà in Inghilterra. Il 4 gennaio 2007 Montella arriva in pompa magna all'aeroporto londinese di Heathrow, nemmeno il tempo dei convenevoli, che il bomber italiano si mette già a disposizione per la trasferta del 6 Gennaio in casa del Leicester. Dalle parti di Craven Cottage sanno che Montella ha nostalgia di Roma e della Serie A, lo stesso attaccante dichiara di aver ancora dei conti in sospeso e di avere ancora tanto da dimostrare al calcio italiano.

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Vincenzo Montella con la maglia del Fulham - Photo by Fulham Football Club via Facebook

 

The little Aeroplane

Ecco perchè i tifosi Cottagers, che sperano di vedere Vincenzo nel Fulham il più a lungo possibile, lo esaltano soprannominandolo 'The little Aeroplane". E l'aeroplanino non tarda a decollare anche sui prati inglesi, dove la platea si innamora subito dei guizzi della punta napoletana. Il 17 Gennaio 2007 Montella entra in campo nella difficile sfida di Fa Cup contro il Leicester. Il tecnico Coleman lo fa entrare nella ripresa al posto dello statunitense McBride. L'aeroplanino si scalda subito e dopo cinque minuti sfiora il gol ma il tiro si infrange sul montante della porta avversaria. Non passa molto tempo ed ecco la prima marcatura di Montella con la nuova casacca, la punta sfrutta un assist al bacio di un compagno e mette dentro alla sua maniera. Montella si galvanizza e manda in delirio i tifosi Cottagers con uno stacco imperioso su calcio d'angolo, la rete vale il 3-3 per il Fulham che passa al turno successivo della Coppa d'Inghilterra grazie alla rete del 4-3 che porta la firma di Routledge. Il Fulham è pazzo di Montella e Montella è pazzo del Fulham, il mister lo porta in trionfo davanti alle telecamere e i tifosi gli dedicano un coro sulle note della canzone "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno. 

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Vincenzo Montella con la maglia del Fulham - Photo by Fulham Football club via Facebook

 

Inizio da sogno

Vincenzo conquista tutto il popolo dei Cottagers e si ripete dal dischetto nel derby contro il Tottenham. L'inizio con la nuova maglia è da sogno e la rete contro lo Stoke City in FA Cup illude un po' tutti. I gol portano sempre il buon umore ma quando iniziano a mancare i risultati è difficile risalire la china, e in tal senso il Fulham inizia a perdere colpi. Vincenzo Montella, causa infortuni, perde lo smalto dell'inizio e non riesce più a giocare con continuità. L'attaccante italiano non segna più e il nervosismo prende il sopravvento in una sfida contro il Tottenham, infatti durante gli ottavi di finale della Coppa d'Inghilterra l'eroplanino si rende protagonista di un brutto episodio, manata in faccia all'avversario Robbie Keane. Dalle parti di Putney Bridge sono tempi duri, l'esonero del tecnico Coleman spalanca le porte di Craven Cottage all'allenatore nord-irlandese Lawrence Sanchez, che prova a rilanciare Montella ma con scarsi risultati. Il Fulham evita la retrocessione per un soffio, in una stagione che prometteva scintille e finisce con un fuoco di paglia, soprattutto per Vincenzo Montella.

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Craven Cottage Fulham - Photo by Il calcio a Londra

Sulle note di Modugno

L'avventura londinese dell'aeroplanino finisce inevitabilmente al termine della stagione, in cui Montella mette a segno appena due reti in campionato e tre gol in FA Cup. L'attaccante italiano saluta Londra e quello stadio che volge le spalle al Tamigi per tornare nella sua Genova, dove torna a vestire la maglia blucerchiata della Sampdoria. La tenera illusione di vedere Montella alla conquista della Premier League si spense quasi subito, dopo appena sei mesi. Londra, Il Fulham e lo splendido Cottage sotto cui l'aeroplanino planò giusto un paio di volte, rimangono un rimpianto, ma sempre un'esperienza da raccontare, perchè magari senza qualche infortunio di troppo le cose sarebbe andate in maniera differente. Di Vincenzo a Londra rimane il ricordo di quell'inizio strepitoso, della gente che cantava sulle note di Modugno e di quell'esultanza che fece sognare Craven Cottage, anche se solo a metà.

di Antonio Marchese