Arrivato negli ultimissimi istanti della recente finestra di mercato estivo, l'ex colchoneros sta facendo non poca fatica a ritagliarsi spazio nelle gerarchie di Tuchel: andiamo a vedere se, come e quando il centrocampista spagnolo riuscirà a conquistare minuti e fiducia nel sud-ovest londinese.

Appena cinque milioni


Riavvolgiamo il nastro al 31 agosto scorso quando, a pochissimi minuti dalla chiusura del mercato, i blues piazzano il colpo Saul Niguez: colpo si, perchè così viene definito dalla stampa mondiale l'arrivo del ventiseienne spagnolo, sia per valore del giocatore stesso, sia per le condizioni economiche che hanno portato alla chiusura dell'affare ( prestito di 5 milioni, con diritto di riscatto fissato a 40). Oltre trecento presenze e sette trofei conquistati sotto la guida del Cholo Simeone e una ventina di presenza con la "Roja", il curriculum di tutto rispetto con cui sbarca a Londra in una soleggiata mattinata di inizio settembre. Il board di Stamford Bridge è soddisfatto di un acquisto che va a rinforzare un reparto si di qualità, ma forse bisognoso numericamente (e qualitativamente) di una unità in più: le aspettative sono, inevitabilmente, alte.

Quarantacinque da incubo


Così, l'undici settembre, nella gara interna con i villains, l'infortunio di Kantè e la condizione non eccelsa di Jorginho, convincono Tuchel a buttare subito nella mischia il ragazzo di Elche: compagno di reparto Kovacic, mentre al suo fianco, sulla fascia destra, Hudson-Odoi. L'esterno inglese dimostrerà ancora le solite amnesie, non offrendo il "giusto scudo" ad un ragazzo giunto da un altro mondo, da un altro calcio. Ovviamente, non solo per questo, l'esordio in maglia di blues di Saul sarà tutt'altro che indimenticabile: lento, impacciato, pretensioso, la prestazione dello spagnolo è un bignami di cosa un centrocampista centrale non debba fare. L'ex Atletico, oltre a sbagliare passaggi elementari, perde (nel tentativo di dribblare davanti la propria area di rigore) un paio di palloni sanguinosi che non divengono mortiferi solo grazie alla bravura di Mendy e Thiago Silva: la porta inviolata dei blues è una pura casualità, cosicchè il tecnico tedesco si vede costretto ad inserire Jorginho e lasciare il ragazzo negli spogliatoi. Quarantacinque minuti da incubo.

Altra chance fallita.


Undici giorni dopo Tuchel ripropone la fiducia a Saul, che viene schierato nel match di Carabao ( sempre) contro i villains: diversa manifestazione, diverso schieramento tattico (un 4-3-3 che lo vede al fianco di Kante e Loftus-Cheek), stessa prova non convincente. I settantacinque minuti in cui rimane in campo, vedono si meno errori rispetto al debutto, ma lasciano la stessa sensazione: un pesce fuor d'acqua. Un calciatore, indubbiamente dal pedigree importante, ma completamente a disagio in uno spartito in cui non riconosce una nota. A poco più di un mese dal suo arrivo nella capitale inglese, l'ex giocatore dell'Atletico rischia di essere già un caso. Parole certamente forti, ma supportate dai fatti: da quel giorno, infatti, lo spagnolo non metterà più piede in campo; le partite, in realtà, saranno poche (3) e di livello, ma il segnale forte arriva direttamente dalle scelte del mister.

Dietro Ruben e Ross


Nelle gare successive con City, Juventus e Southampton, il tecnico tedesco infatti cambia molti uomini, pescando e non poco, dalla panchina: la sorpresa sussiste nel fatto che in nessuna delle tre partite fa alzare dalla stessa lo spagnolo, preferendogli Loftus-Cheek (con i campioni in carica), ancora l'inglese, Chalobah e Barkley (contro i bianconeri) ed infine ancora Ross Barkley nei minuti finali contro il Southampton. Destino vorrà che sia Loftus-Cheek che Barkley, due giocatori per tutta l'estate con un futuro più che incerto nel club, non solo faranno bene ma risulteranno persino decisivi (come Barkley nell'azione del vantaggio con i saints).
Due ostacoli in più per lo spagnolo nella rincorsa ad un minutaggio importante; due scogli in più nella risalita ad un posto da co/titolare. Un esame importante per capire quanto e cosa Saul sarà in grado di dare al Chelsea. Londra lo aspetta. Molto, se non tutto, dipenderà dalla sua voglia di dimostare chi sia.
The time of Saul.
diPierluigi Cuttica