La notizia non era nell’aria e ha colpito come un fulmine a ciel sereno, in settimana è arrivato l’annuncio inaspettato: il dragone rosso delGalles Gareth Balesi ritira dal calcio giocato.
Una carriera vissuta al massimo, come le sue corse sulla fascia, traLondra Madride il suo amatoGalles,con la nazionale trascinata al recente mondiale grazie ad i suoi goal.

Gli inizi al Southampton


Il primoCluba vedere il suo potenziale fu ilSouthamptonche appena 15enne lo mette sotto contratto portandolo nel settore giovanile.
L’esordio avviene la stagione successiva, ad appena 16 anni scende in campo nel match diChampionshipcontro ilMillwal,ma il veroBalesi inizia ad intravedere l’anno successivo quando colleziona 40 presenze con 5 reti a soli 17 anni.

Gli anni di consacrazione al Tottenham


È il maggio del 2007 e gliSpurssi assicurano le prestazioni sportive del giovane ragazzo diCardiff.
Inizia in sordina ma con il tempo si guadagna la fiducia degli allenatori e dei compagni trovando sempre più spazio e migliorandosi stagione dopo stagione.
Arrivano goal importanti come quelli nei derby controArsenaleChelseaa soli 20 anni, la prima storica tripletta inChampionsnella sfida control’Inter,l’esordio con la nazionaleGallesee le prime reti.
Gli anni successivi sono un crescendo, conquista laCoppa di Leganel 2007 e nella sua ultima stagione con gliSpursarriva a segnare 26 reti complessive in stagione, vince per la seconda volta ilPFA's Best Player of the Yeared ilPFAYoung Player of the Yearconsacrandosi nel calcio che conta.

Gli anni d'oro del Real Madrid


L'anno è il 2013 e con un comunicato stampa ilTottenhamannuncia con un comunicato stampa di aver cedutoGareth Bale alReal Madridper la cifra record di 100 milioni di euro, ha inizio qui la fase più importante della sua carriera.
Nella prima stagione aiBlancossi impone subito da protagonista e riesce a conquistare laCoppa di Spagnae laChampions League, il traguardo al quale ogni giocatore ambisce centrato al primo tentativo con la nuova squadra.
Gli anni successivi sono pieni di vittorie e trofei, nei sei anni successivi conquista 2Liga2 Supercoppe di Spagna3Champions League, conAncelottila tanto agognata"Decima", 3Supercoppe Uefae 4Mondiali per Club.
Siamo nel 2020 gli allenatori che si sono susseguiti adAncelottisono nomi importanti, è proprio con uno di questi cheBaleinizia a trovare poco spazio,Zidanelo mette ai margini della rosa regalandogli pochi spezzoni di partita, e così nella finestra di mercato di agosto torna dove tutto è iniziato.

Londra Madrid andata e ritorno


Il ritorno aLondradura solamente una stagione, alTottenhamritrova facce amiche e un ambiente che conosce già molto bene, nonostante qualche infortunio riesce a dare il suo contributo sia inPremierche inEuropa Leaguecollezionando complessivamente 34 presenze e 16 reti.
Terminato il prestito alTottenhamtorna alReal Madrid, ritrovando in panchina Ancelotti, nonostante il poco spazio trovato nel corso della stagione aggiunge altri tre trofei al suo palmarès: vince, infatti, la sua terzaLiga,la sua terzaSupercoppa di Spagnae la sua quintaChampions League.

MLS in America si continua a vincere


Lascia definitivamente ilRealed il calcioEuropeonel 2022 per sbarcare nellaMLSalLos Angeles Fcinsieme all'exJuventus Chiellinied exBarcellona Cristian Tello,raggiungono iPlayoffper giocarsi il campionato arrivando fino alla finale contro iPhiladelphia Uniontrionfando ai rigori e conquistando così il titolo.

Nazionale


Il 2006 è l'anno del suo esordio e anche della sua prima rete in carriera con la nazionale deiDragons,all'età di 16 anni è il più giovane ad averlo fatto.
Con 7 gol in 10 presenze totali contribuisce alla prima storica qualificazione delGallesagliEuropei 2016, il cammino nel torneo è eccezionale arrivano fino alla semifinale fermati soltanto dalPortogalloche sarà incoronatoCampione d'Europa.
Realizzando 5 reti nelle gare di qualificazione per il mondiale inQatarporta il suoGallesa giocarsi lo spareggio per parteciparvi, il capitano non delude e con una sua magistrale punizione arriva la vittoriasull'Ucrainaqualificando iDragonsallaCoppadel Mondo.

Conclusi iMondialiarriva l'annuncio del suo addio al calcio giocato, inNazionaleha il primato di presenze 111 e di reti 41.
Giocatore dalle spiccate doti tecniche ma non altrettanto nel suo comportamento etico, ricordiamoci il discusso "pisolino" sulla panchina dei Blancos che fece tanto discutere la stampa spagnola.
Genio e sregolatezza, alti e bassi che però nulla tolgono al potenziale che poteva esprimere quando era in campo, adesso appesi gli scarpini al chiodo si potrà dedicare alla famiglia ed al suo amato golf.
diFurio Fogli