Con il senno di poi

Sarebbe bastato un gol, sarebbe bastata la zampata di Aubameyang, sarebbe bastata la giocata del singolo. Con il senno di poi non si dorme più, proprio come la notte insonne di Mikel Arteta che dopo il triplice fischio corre a dare la mano a Unai Emery e si rifugia negli spogliatoi.

L'ex di turno

Sì, proprio lui, Emery, l’ex di turno. L’allenatore che con il Siviglia ha vinto tre Europa League di fila, porta in finale anche il Villareal dopo un prezioso 0-0 proprio sul campo della sua ex squadra. Arteta, subentrato proprio al posto di Emery sulla panchina dei Gunners, non riesce a condurre i londinesi all’ultimo atto della competizione e la delusione al termine dei novanta minuti è palpabile.

Il sottomarino giallo

Il sottomarino giallo si era imposto nella partita d’andata di misura con il punteggio di 2-1; la rete fuori casa aveva fatto ben sperare l’Arsenal, a cui sarebbe bastata una vittoria anche per 1-0, ma lo 0-0 ha di fatto condannato i londoners a vedere la finale dal divano di casa.

Arsenal
Mikel Arteta allenatore dell'Arsenal - Photo by Arsenal

Il destino di Arteta

Per tutto l’arco della stagione l’Arsenal ha giocato ad intermittenza, non riuscendo mai ad entrare di prepotenza tra le prime quattro della classifica, a Natale si era addirittura parlato di un cambio sulla panchina ma Arteta è rimasto saldo al timone, a differenza del collega Frank Lampard. L’Europa League era forse l’ultima scialuppa di salvataggio per il tecnico spagnolo, che ha ceduto lo scettro da finalista all’ex Unai Emery, che in quel del Nord di Londra ha messo in atto la vendetta perfetta.

di Antonio Marchese