Oggì è il gran giorno! Gli Spurs di Mourinho vanno a far visita ai Citizens di Guardiola. All’andata finì 2-0 in favore del Tottenham e guardando la classifica attuale verrebbe da chiedersi che diamine sia successo nel Nord di Londra. All’epoca era un Tottenham diverso, intraprendente e ambizioso, allo stato attuale delle cose i Londoners guardano il City con naso all’insù. Il Manchester City, primo della classe, con 14 punti di vantaggio sul Tottenham dorme sonni abbastanza tranquillo e l’ago delle bilancia fa pendere il piatto dalla parte di Pep. L’involuzione degli Spurs è coincise con l’evoluzione del City, perchè se da una parte Mourinho ha visto sgretolarsi le certezze, dall’altra Guardiola ha ricostruito un impianto di gioco vincente. Solo un pazzo puó giocare con İlkay Gündoğan falso nueve dicevano, eppure il genio spagnolo ha stupito ancora, la sua squadra è tornata in lizza per il titolo.

Nel North-London tira un aria gelida, soffia un vento freddo e a Mourinho spetta l’arduo compito di riportare il sereno. Forse si era parlato di vincere la Premier, troppo prematuro, o forse con un calciomercato differente sarebbe stato tutto diverso, ma il tecnico portoghese è abituato a fare i fatti, con i se e con i ma non si va da nessuna parte.
È un vero peccato che il distacco in classifica non aggiunga il giusto sapore piccante a una gara, che forse avrebbe meritato di più, ma Mourinho contro Guardiola non è mai una sfida come le altre.

di Antonio Marchese