Il Calcio è per tutti: l’esempio del Mount Pleasant Park F. C.
La duecentesca cattedrale
Partendo dalla duecentesca cattedrale di St. Paul, camminando per una ventina di minuti verso sud e seguendo il dolce pendio di una delle sette colline su cui è adagiata Sheffield, si giunge al quartiere di Lowfield e ad uno slanciato edificio georgiano noto come Mount Pleasant Mansion.
Oggi in parte convertito in una casa di cura ed in parte affidato al National Trust, fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo per una delle ricche famiglie della “Città dell’Acciaio”. All’ombra dell’antica magione sorge l’U-Mix Centre, la casa del Mount Pleasant Park Football Club.
2013
Così come il complesso polisportivo che ne ospita le attività, il club è stato fondato nel 2013 come parte del progetto FURD, Football Unites, Racism Divides. Anche se non è completamente iscritto ai tornei organizzati dalla Football Association, il Mount Pleasant Park F. C. partecipa con la prima squadra a tornei locali e competizioni il cui scopo è contrastare razzismo, sessismo, omotransfobia, bullismo ed ogni forma di discriminazione o preconcetto. Il club organizza incontri con i propri membri ogni mercoledì sera, estendendo l’invito a chiunque volesse far parte del gruppo e promuovendo un approccio inclusivo che permette a tutti di integrarsi nella comunità e fare un po’ di salutare attività fisica. La pandemia ha drasticamente interrotto le attività ma non v’è dubbio alcuno sul fatto che la comunità tornerà a riunirsi quando i tempi lo permetteranno, e già tanti nuovi progetti bollono in pentola.
La politica egalitaria
La politica egalitaria del Mount Pleasant Park F. C. si evince anche dalla struttura societaria: un comitato direttivo supervisiona le attività ma chiunque può far parte del club ed indossare l’amata divisa bianco-verde, probabilmente ispirata alla principale caratteristica di Sheffield, la città più verde al mondo grazie ad una superficie coperta da alberi per il 61% ed immersa per circa un terzo nel Parco Nazionale del Peak District, il più visitato in Europa ed il secondo al mondo. Dalle squadre dei pulcini Under 8 alle compagini senior, al Mount Pleasant Park F. C. c’è posto per tutti, indipendentemente dalla provenienza geografica, dall’età e da qualunque fattore che nel mondo esterno possa rappresentare un elemento discriminante. Che questo esempio di trasparenza ed accoglienza sia sorto a Sheffield non è del tutto casuale: si tratta della città europea che ha volontariamente accolto il più alto numero percentuale di rifugiati, che ha eletto un sindaco ventottenne nero e musulmano con il 63% dei voti ed allo stesso tempo della culla del calcio, nato proprio nella “Città dell’Acciaio” quasi due secoli fa.
Social Workers Without Borders
I bianco-verdi sostengono cause meritorie come quelle di Assist Sheffield e di Social Workers Without Borders, entrambe volte al supporto dei rifugiati politici, nonché tante altre iniziative per una maggiore accoglienza in patria e all’estero. I risultati in campo sono tutt’altro che deludenti considerando che il club è stato fondato solo da pochi anni, inoltre l’ambiente è più che soddisfatto delle migliaia di sterline trasmesse ai vari enti benefici con cui ha stipulato proficue collaborazioni. Ormai parte della consolidata rete di Community Football Clubs della Gran Bretagna, il Mount Pleasant Park F. C. rappresenta alla perfezione la moderna incarnazione di quello spirito di fratellanza che De Coubertin andò così volentieri a cercare sulla sponda settentrionale della Manica, la totale immersione delle società sportive nel tessuto sociale ed il piacere di riunirsi sul rettangolo verde per il semplice gusto di indossare i colori della propria squadra, contribuendo allo stesso tempo a fare del mondo un posto più accogliente.
di Michele Mele