A quanto pare eravamo stati profetici. Nacque a Burnley l'era Mourinho. Dopo il pari interno col West Ham, delusione cocente e tremendamente scottante con una rimonta 3-0/3-3 concessa nell'ultimo quarto d'ora, il Tottenham è tornato ad essere squadra vera, forse un anno e mezzo dopo, compattando e serrando ranghi digerendo al massimo gli ingredienti che da sempre dipingono il calderone calcistico dello stratega, lo Special One. E da lì finalmente Tottenham cinico, forse brutto, ma vincente, tremendamente vincente. 1-0 a Burnley, 2-1 sul Brighton, 1-0 pure sotto l'acquazzone di West Brom. Poi la sosta, per ricaricare energie, come linea di demarcazione verso una fase finale d'autunno che presenterà a Mourinho i veri e propri esami di maturità.

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Giocatori del Tottenham esultano dopo un gol - Photo by Tottenham

La gara col City, il primo vero test mediatico, prestigioso, importante, il primo di una lista d'esami tostissima, che presenterà Chelsea, Arsenal, Liverpool, Leicester e Wolves proprio fino alle festività natalizie. E gli Spurs non hanno minimamente steccato l'appuntamento, anzi, hanno trionfato con le loro nuove caratteristiche. Palla a Guardiola, loro castigano in ripartenza demolendo e risaltando le fragilità di un City talvolta, per colpa del suo allenatore, palesemente vanitoso e colpevolmente ingenuo. Ripartenze letali e doppia coltellata firmata Son prima e Lo Celso poi, 2-0 netto, a sfruttare le palle gol e a resistere con sacrificio e compattezza all'enorme mole che chiaramente gli assi di Guardiola sarebbero andati a creare. Ed è stata una vittoria mediatica, perchè ha restituito rispetto a livello internazionale, lasciando nella melma di metà classifica una diretta concorrente quest'anno colpevolmente balbettante, almeno fin qui, in una classifica che però va detto, mi si passi la metafora preistorica, resta ancora pangea, dannatamente contratta, dove chi naviga attorno al 12posto può persino ritrovarsi a puntare al titolo fra 2 mesi qualora riuscisse ad inanellare quel fatidico filotto di successi necessari per farsi strada in Premier.

Adesso Mou è lassù, in testa, proprio grazie a questo filotto, che ha scacciato dubbi di qualche falso passo di troppo ad inizio stagione. Ma gli esami di maturità sono appena iniziati: domenica tornerà a Stamford Bridge, quella successiva North London Derby. E' adesso il momento di mostrare grinta e attributi, è adesso il momento di mostrare ambizione. Tottenham Hotspur, life is now.

di Simone Dell'Uomo