Domanda troppo facile, quesito talmente scontato direte voi. La Premier League è ormai da tanto tempo considerato l’Olimpo del pallone, e non solo per la ricchezza dei club che popolano il massimo campionato inglese. Il fattore soldi conta, nel rinomato calcio moderno conta e come. Con tutto il rispetto ma se due anni fa il Fulham neo-promosso spese più del Milan e forse quanto l’Inter, due domande converrebbe farsele. Sì, perchè in Inghilterra non sono solo i grandi club a muovere contanti. Il mercato domestico inglese non risparmia mai colpi ad effetto e soprattutto le piccole società non badano a spese e fanno di tutto per rinforzarsi. La Premier è la Premier, soprattutto perchè nulla è mai scontato e ogni anno ci sono almeno quattro squadre che ci candidano a potenziali vincitrici del titolo. Escludendo il Man United che negli ultimi anni ha arrancato, ma per lungo tempo ha dominato la scena, Liverpool e City sono state indubbiamente le protagoniste degli ultimi campionati. Ma attenzione al Chelsea che resta sempre alla finestra. Il Tottenham e l’Arsenal sono due discorsi a parte, ma teoricamente fanno sempre parte della pangea delle pretendenti. Il dominio della Juventus in Serie A, lo strapotere del Bayern Monaco in Bundesliga e la noiosa Ligue 1 francese accendono ancor di più i riflettori su quella che un tempo era conosciuta come First Division, Prima Divisione. Alcuni sostengono che in un certo qual senso la Liga spagnola possa reggere il confronto con la Premier, e per carità ogni opinione si rispetta. Ma se poi si pensa all’eterno duello tra Barca e Real qualche dubbio permetteteci di sollevarlo. Se poi ci catapultiamo indietro di qualche anno soffermandoci sul Leicester di Ranieri, si azzerano tutti i discorsi, anche quelli legati al Dio denaro e ci avviciniamo a quel concetto di unicità della Premier League. Stadi sempre sempre sold-out, non si trova un posto neanche a pagarlo nel vero e proprio senso della parola. Si sta più comodi sul divano? Insomma, gli stadi inglesi sono stadi appunto, fatti per il pallone e per guardare la partita quasi foste sul vostro comodo divano.

Tribune a ridosso del rettangolo verde, senza barriere o altro, occhio solo a ributtare subito il pallone in campo, in caso dovesse capitare dalle vostre parti. Forse la bellezza sono proprio gli stadi, sì perchè ammettiamolo il sogno nel cassetto di ogni appassionato è quello prima o poi di assistere a una partita in Inghilterra. I cori, i canti, il pub, l’atmosfera e il classico yeee al momento del gol, brividi e pelle d’oca. Tatticamente il campionato d’Oltremanica è molto aperto e si riesce ad assistere spesso a partite spettacolari con grappoli di gol e portieri chiamati a fare gli straordinari. Il catenaccio all’italiana da queste parti è una materia oscura, giocare a viso aperto è nel Dna anche delle classiche piccole squadre che vendono cara la pelle su tutti i campi. Molte volte abbiamo anche assistito alla retrocessione di squadre, i quali tifosi invece di contestare e fischiare, hanno applaudito i loro giocatori. Scene che riconciliano con il mondo del calcio. Sarà la cultura, sarà il cielo sempre grigio, che a suo modo emana fascino e poesia, sarà quel che volete ma la Premier League è il football in tutta la sua essenza. L’arbitraggio è un’altra componente fondamentale, quante volte avrete sentito parlare del classico arbitraggio all’inglese? Di questo peró ne parleremo in uno dei prossimi articoli.

di Antonio Marchese