Un antico proverbio Tuareg dice cheDio abbia creato laghi e fiumi per permettere all’uomo di viverci, il deserto per ritrovare la sua anima. C’è chi invece nel deserto, quello delNegev(inIsraele), c’è nato e ha iniziato a giocare a calcio.
È Yosef Shai, detto “Yossi”,Benayoun, calciatore israeliano dotato di grande classe che da uno degli angoli più lontani e sperduti del mondo è arrivato a giocare per i migliori club diPremier Leagueper quasi un decennio.
 

La gavetta


L’adolescenza non è facile, nasce aDimona, al confine col deserto, distante 60 km daBe’er Sheva,dove gioca. I mezzi pubblici in Israele tra gli anni ’80 e ’90 sono pochi e il piccolo Yosef per raggiungere gli allenamenti fa tutti i giorni il viaggio di andata e ritorno in autostop.
Le fatiche vengono però presto ripagate, mostra fin da giovane una velocità di pensiero e un’abilità nel dribbling superiore alla norma, tanto che il suo nome comincia ad uscire fuori Paese e ad arrivare inEuropa.
 

Il primo treno


Tra le prime squadre a notarlo è l’Ajaxche lo porta inOlandaa soli 15 anni. Yossi è un diamante grezzo, a fine stagione conquista il titolo di capocannoniere della squadra e quello di miglior giocatore. I Lancieri non perdono tempo e gli offrono immediatamente un contratto professionistico che però il ragazzo e la sua famiglia rifiutano, non essendosi ambientati ad Amsterdam, e facendo ritorno in Israele.
 

Il ritorno a casa


Approda all’Hapoel Be’er Shevain cui a 17 anni si prende la titolarità in prima squadra e con cui rimane per quattro anni costretto poi a rispondere al servizio di leva militare obbligatoria. Porta il club a vincere il titolo nazionale per due volte consecutive dopo sette anni di insuccessi venendo eletto come miglior calciatore dell’anno.
 

Il trampolino


Finita la leva obbligatoria, Yossi sente che in Israele è finito il suo tempo e ha bisogno di nuovi obiettivi e accetta così l’offerta che arriva dalRacing Santander. InSpagnarimane per tre anni prima di essere ceduto per i problemi finanziari del club.
 

L’Inghilterra


Nell’estate del 2005 mezz’Europa è interessata a lui, è ilWest HamdiAlan Pardewad aggiudicarselo con un’offerta di 2,5 milioni e un contratto quadriennale al ragazzo. Debutta il 13 agosto nella vittoria 3-1 contro ilBlackburn Rovers. Conquista presto i tifosiHammers, sia per gli assist e i gol, ma anche per aver impedito con un suo gol all’ultima giornata ai rivali delTottenhamdi qualificarsi allaChampions League.

Reds & blues


Benayoun è ormai un giocatore di livello internazionale e nel 2007 arriva la chiamata delLiverpoolcon cui rimane per due stagioni per poi fare ritorno aLondra, spondaChelseadebuttando l’8 agosto contro ilManchester UnitednelComunity Shielddel 2010 sostituendoFlorent Malouda. Tempo un paio di settimane arriva anche la prima rete con la nuova maglia, il 21 agosto nella vittoria per 6-0 contro ilWigan.
La gioia però dura poco perché a un mese esatto, il 22 settembre nella gara contro ilNewcastle, Benayoun si rompe il tallone d’Achille. L’infortunio è grave e il recupero è lento, rientrando in campo solo il 9 aprile.
In estate, il 31 agosto, nell’ultimo giorno di mercato, passa all’altra sponda di Londra, in prestito all’Arsenaldebuttando il 10 settembre contro loSwanseasubentrando adAndrei Arshavin. Il 20 settembre arriva anche il primo gol con iGunnersdurante la partita diCarling Cupcontro ilShrewsbury Town.

 

Londra nel destino


A fine stagione, dopo 25 presenze e 8 gol realizzati, torna alChelsea, ma rimane per poco perché si trasferisce, per la seconda volta, sempre con la formula del prestito, al West Ham dove però ha poche occasioni per mettersi in mostra facendo così ritorno a gennaio ai Blues con cui vince l’Europa Leagueprima di svincolarsi.
Rimane ancora un anno a Londra firmando per ilQueens Park RangersinChampionshipper poi fare ritorno in patria.
 

Il ritorno a casa


A 34 anni, dopo la campagna europea, sente che è tempo di tornare a casa:Maccabi Haifa(la prima squadra che lo aveva lanciato sedici anni prima),Maccabi Tel Aviv,Beitar GerusalemmeeMaccabi Petah Tiqwaprima del ritiro ufficiale dal calcio giocato nel 2019, ritirandosi, dopo un ventennio, il ragazzo partito dal deserto e conquistatore in Inghilterra e in Europa.
 
di Lorenzo Petrucci