Pépé e Ndombele: croce e delizia

Nord di Londra, da una parte l'Arsenal e dall'altra il Tottenham. Le due rivali che si spartiscono la zona della città che vive sopra il Tamigi, per una volta sembrano avere qualcosa in comune. Tra vecchie conferme e nuove sorprese le de londinesi si chiedono se alcun investimenti della passata stagione sano stati o meno degli affari di mercato. Nicolas Pépé gioca nei Gunners e ha nel calcio di punizione l'arma micidiale, Tanguy Ndombele gioca nel Tottenham e dovrebbe essere l'uomo in più a centrocampo, quantità e qualità unit in un mix esplosivo.
Nicolas Pépé, esterno offensivo classe '95 dell'Arsenal, dopo aver stregato tutti con la maglia del Lille, arriva in Premier nell'estate 2019, portandosi sulle spalle gli 80 milioni sborsati dal club londinese. Un sinistro fatato e un'imbarazzante facilità nel saltare l'uomo avevano dato l'impressione di aver acquistato quella pedina, che nel North London, avrebbe finalmente portato a un cambio di rotta. Da quel momento però, il suo talento ha avuto difficoltà nel decollare, alternando giocate da campione a errori di superficialità e disattenzione, probabilmente dovute ad una fase di ambientamento. Nella travagliata stagione 2019/20 mette a segno solo 7 reti, di cui 2 in Europa League, spingendo a pensare che il gioco lento e orientato al possesso della squadra non fosse adatto alle sue caratteristiche. Sarà in grado ora di riconquistarsi il posto di Ala destra dei Gunners o il nuovo arrivato Willian avrà la meglio sull'ivoriano?

Altro caso sotto i riflettori è quello di Tanguy Ndombele, acquisto record nella storia degli Spurs, arrivato a Londra nel Luglio 2019. Il centrocampista classe '96, molto abile nell'interpretare tutte e due le fasi di gioco a centrocampo, aveva convinto il club ad investire ben 62 milioni più bonus. L'avventura del francese però, sia sotto la guida Pochettino che successivamente quella di Mourinho, è da considerarsi insufficiente e inadeguata alle aspettative degli addetti ai lavori. Una scarsa attitudine al sacrificio, le poche opportunità sfruttate e qualche difficoltà linguistica hanno reso difficile il suo adattamento al calcio d'Oltremanica, spingendolo ai margini del progetto. Riuscirà il centrocampista di origini congolesi a stupire Kane e compagni e conquistare un posto negli undici titolari?

di Matteo Flaccadori