Altra sconfitta per il Crystal Palace, le Eagles escono con le ossa rotte dal derby contro il West ham United. La rete di Wilfried Zaha aveva illuso un po' tutti ma dopo pochi minuti primo errore grossolano della difesa, pareggio Hammers e poi notte fonda. Cahill sembra il lontanissimo parente del giocatore ammirato l'anno scorso, testa alta ed eleganza che lo avevano fatto rimpiangere anche dalla parti di Stamford Bridge. Kouyate, decisamente fuori ruolo, non pare essersi calati nella parte di difensore centrale e le occasioni per l'avversario arrivano a grappoli.

Ieri ance Roy Hodgson, solitamente calmo e riflessivo, si è lasciato andare a una serie di rimproveri all'indirizzo dei suoi. E se anche il capitano Luka Milivojevic non dà più garanzie il problema si estende a macchia d'olio. Il numero 4, ormi da tempo, non è più il faro della mediana e rallenta il gioco. L'unico in grado di accendere la luce è il talentuoso Eberechi Eze, relegato in una zona del campo atipica, forse dovrebbe giocare più vicino alla porta. Zaha, con i suoi nove gol, è l'uomo in più, ma Mister Crystal Palace non può far tutto da solo e Benteke non sembra essere il compagno ideale. La zona retrocessione è lontana e le eagle navigano in acque sicure, ma i tifosi sono esausti, c'è chi chiede la testa di Steve Parish e chi quella dell'allenatore.

di Antonio Marchese