La Città Eterna


Quando la dirigenza capitolina iniziò solamente a pensarci i tifosi della Lazio cominciarono a fremere e nella città eterna i giornali non parlarono d’altro. Le radio romane si scatenarono e a Roma sbucarono nei negozi le prime maglie con il nome di Gazza Gascoigne. La trattativa non era nemmeno iniziata e il Presidente del club biancoleste, Calleri, non aveva ancora iniziato ad intavolare un’offerta per il Tottenham, ma in città era già scoppiata la Gazza-mania.

La strizzata di testicoli


Paul Gascoigne aveva mosso i primi passi con le giovanili del Newcastle per poi approdare in prima squadra e diventare famoso per la famosa “strizzata di testicoli” con un altro volto celebre del calcio d’Oltremanica, Vinnie Jones. Giocó con i Magpies sino al 1988, anno in cui sbarcò nel Nord di Londra per vestire la maglia del Tottenham. Gli Spurs rimasero incantati dal talento e dalla classe di quel ragazzo biondino che saltava avversari come birilli, si divertiva e faceva divertire.

Il Nord di Londra


I tre anni a Londra consacrarono Gascoigne tra i grandi del calcio mondiale. La folla di White Hart Lane si stropicciò gli occhi, quasi incredulo dinnanzi a così tanta bellezza. Gazza accarezzava il pallone, lo trattava con gentilezza e gli dava del tu. Era un centrocampista completo con la propensione all’inserimento, un attimo prima te lo trovavi ad aggredire l’attaccante avversario e un attimo dopo te lo trovavi al limite dell’area avversaria, magari pronto a concludere a rete oppure a smarcare un compagno davanti alla porta.

Stagione 1990/1991


Le 19 reti messe a segno nella stagione 1990/1991 confermarono il vizio del gol del centrocampista di Gateshead che con la casacca del Tottenham si esaltò spingendo il club del North-London verso la finale di FA Cup mettendo segno sei reti in cinque partite.

La finale di FA Cupcontro il Nottingham Forest


La finalissima di FA Cup si disputò il 18 maggio 1991 nel vecchio e affascinante impianto di Wembley davanti a ottantamila spettatori che assistettero ad una partita scoppiettante. Il Tottenham di Paul Gascoigne sfidò il Nottingham Forest che perse 2-1 contro gli Spurs, ovviamente Gazza fu grande protagonista che però oltre alla solita generosa prestazione fu sfortunato protagonista di un brutto fallo commesso ai danni di Gary Charles, difensore del Forest.

Le scuse


Gazza fu l’autore del brutto fallo ma anch’esso rimase seriamente infortunato nel contrasto durissimo con Charles e rischiò seriamente di pregiudicare il proseguo della sua carriera. Ai microfoni del “The Sun” si confessò esprimendo tutto il proprio dispiacere per l’accaduto: “È colpa mia, solo Dio può sapere che cosa mi sia passato per la testa quando ho commesso quel fallo su Charles. Di sicuro c’è solo una cosa: non farò più interventi del genere. Purtroppo il giorno della finalissima contro il Nottingham ero ancora più carico di quando è iniziata la semifinale Mondiale con la Germania. Sentivo troppo un appuntamento importante per me e, soprattutto, per i tifosi del Tottenham. Mi dispiace”.

L'attesa


E sarebbe dovuta essere proprio quella l’ultima partita con il Tottenham, per via della trattativa intavolata proprio con la Lazio. L’infortunio rischio seriamente di compromettere l’affare, interrotto e poi ripreso. A Roma tutti aspettavano l’annuncio ufficiale ma le condizioni fisiche del giocatore inglese non convincevano a pieno la dirigenza laziale.

Gianmarco Calleri


Gianmarco Calleri, all’epoca Presidente della Lazio, aveva formalizzato l’offerta ed era pronto ad abbracciare Gascoigne ma l’infortunio minò le convinzioni e rese l’operazione di mercato molto lunga. Il Tottenham non abbassava le pretese, la Lazio andava al ribasso e per qualche settimana il passaggio di Gazza al club biancoceleste fu sul punto di saltare definitivamente.
 

Happy birthday Gazza


I tifosi laziali però non ne volevano sapere di rinunciare al sogno Gascoigne e addirittura nell’ultima partita della stagione, 26 maggio 1991, esposero uno striscione allo Stadio Olimpico che recitava: “Happy birthday Gazza!”. Gascoigne era già uno di loro.

Rompere gli indugi


Il club biancoceleste ruppe gli indugi e versò nelle casse degli Spurs circa 8,5 miliardi delle vecchie lire per chiudere uno degli affari più importanti nella storia del calcio. La trattativa fu suggellata da Carlo Regalia e Maurizio Manzini che ebbero il grandissimo merito di tenere viva la trattativa e i rapporti con il club di Londra, che ad un tratto sembrava essersi stancato del continuo tira e molla.

L'accoglienza


Era fatta, Paul Gascoigne era ufficialmente un giocatore della Lazio e nonostante l’infortunio e i problemi fisici che gli avrebbero impedito di mettersi subito a disposizione della squadra, sbarcò all’aeroporto di Fiumicino il 22 agosto 1991. La folla oceanica ad accoglierlo fu qualcosa di incredibile e il centrocampista inglese si fece subito conoscere anche dalla stampa italiana. Le sue prime dichiarazioni furono: “Sono qui per prendere la tintarella e guidare la Lazio a ritmo di rap. Una cortesia: chiamatemi Gazza. Paul è un’esclusiva delle donne che mi invitano a letto».

 

Strette di mano


Gazza Gascoinge era in grande spolvero e dopo aver raccolto l’ovazione festante della sua nuova gente si presentò di persona al Presidente Calleri, che avrebbe lasciato la presidenza l’anno dopo a Sergio Cragnotti.
 

Il contratto


Il contratto di Gazza Gascoigne come giocatore della Lazio sarebbe partito dal’1 luglio 1992, per via delle cure mediche e della riabilitazione post-infortunio. Anche se il centrocampista inglese per quasi un anno non scese in campo quando giocava la Lazio l’atmosfera era sempre di festa, perché avere Gazza in rosa era qualcosa di speciale. Il grande debutto in Serie A giunse il 27 settembre 1992 nella partita di campionato contro il Genoa...ma questa è un’altra storia.
diAntonio Marchese