In questa serie di articoli, esploreremo alcuni dei fan club di squadre Italiane ed Europee che sono stati fondati a Londra


Dream of glory per i giallorossi di Londra


La lunga attesa che diventa spasmodica. La voglia di interrompere un digiuno di trofei che dura da più di dieci anni. Che diventa voglia di condividere ogni passo verso la meta. L'Olimpico era pieno per Roma - Leicester, il 5 Maggio. E chi non era a Roma, ma a Londra, ha voluto vivere l'ultimo ostacolo prima della Finale in un gruppo serrato, con i ragazzi dell'AS Roma United Kingdom."Eravamo più di 200 al club (ilYe Olde Londondi Ludgate Hill, ndr)" ci diceDaniele, uno dei gestori del gruppo il giorno dopo, con la voce che ancora deve riprendersi dall'urlo al goal di Abraham e dai cori che ne sono seguiti. "Grandissima serata ieri! Ancora devo rendermi conto di quello che è successo..."
Quello che è successo è che la Roma è letteralmente ad un passo dalla conquista di un trofeo Europeo. A quasi 40 anni di distanza dalla maledetta notte dei rigori dell'Olimpico contro il Liverpool. 31 anni dopo un'altra amara serata all'Olimpico, quando una vittoria di 1-0 sull'Inter non fu abbastanza per ribaltare il 2-0 dell'andata. E quando di nuovo i giallorossi si ritrovarono a vedere la squadra avversaria alzare la coppa al cielo davanti ai propri tifosi. Finalmente il momento del riscatto è arrivato. E la popolazione giallorossa non sta più nella pelle. Questa volta non sarà l'Olimpico, ma lo stadio di Tirana. Non sarà una Coppa Campioni o Coppa Uefa, ma la nuovissima Conference League. Non sarà il Liverpool o l'Inter, ma il Feyenoord. E tutti sperano e vogliono che questa volta il risultato non sia come le altre volte.
"Qualcuno di noi a Tirana proverà ad andare, ma sono solo 20,000 posti, quindi sarà dura trovare un biglietto", continua Daniele, che è anche l'allenatore della Roma nellaLondon Supporters League. Infatti i ragazzi dell'ASRUK non sono nuovi ai viaggi. Come neanche a scendere in campo per rappresentare i colori della Roma. Si può quasi dire che entrambi sono parti costituenti del DNA che la AS Roma United Kingdom ha costruito nel corso degli anni.

Ma andiamo in ordine. Il club è nato nel 2013, "l'annata di Zeman" ci ricordail Presidente Gianlucamentre ci accompagna nella memory lane. Inizia la propria esistenza a Piccadilly Circus. La crescita è costante e scandita da momenti importanti che hanno creato lo spirito del gruppo. È proprio un viaggio che cementa le basi. "La trasferta di Manchester contro il City (Settembre 2014, Champions League, ndr)." continua il Presidente. "È stato uno step importante per il gruppo, visto che siamo riusciti a portare fino a 50 tifosi. Anche con il Chelsea, qualche anno dopo eravamo veramente numerosi, grazie anche ai ragazzi di Amsterdam che si sono uniti".
"Quello che mi ha sorpreso con la crescita del club" ci continua a raccontare il Presidente "è scoprire che il romanista non è necessariamente romano. Abbiamo membri che vengono da tutta Italia. Ci ha fatto un effetto particolare scoprire questa gente così attaccata al romanismo, ai nostri colori e alla città". Ma ancora più speciale è stato scoprire che la passione non si ferma davanti alle Alpi, ma valica confini ed abbatte barriere del linguaggio. "Ci siamo trovati con tifosi Bulgari o Polacchi, che non hanno nessuna relazione con l'Italia e a volte in Italia non ci sono mai stati. Ma sono attaccati e appassionati per la Roma e i suoi colori".

Questa passione che attraversa l'Europa è risultata importante in molte occasioni. Per esempio quando si è fusa con l'altro elemento che contraddistingue come dicevamo questo gruppo: essere giocatori in campo, rappresentando la Roma. Nel 2019 una delegazione dell'AS Roma United Kingdom si è recata in Ucraina, per partecipare ad un torneo tra tifosi di tutta Europa, l'Eurofanz. Ed ha deciso di unire i ranghi e scendere in campo con il Roma Club Ungheria. "Ci ha fatto una grossa impressione conoscere questi ragazzi con tatuaggi del Colosseo o di Totti. Ragazzi innamorati della città e così attaccati alla Roma, nonostante non sia una squadra così blasonata come Inter o Juventus."
La AS Roma United Kingdom è anche tra le squadre fondatrici della London Supporters League. "L'idea è nata dopo un derby contro ilLazio London" ci racconta il Presidente. "Dopo quella partita abbiamo deciso di organizzare un torneo vero e proprio con tutte le squadre dei tifosi basati a Londra. Inter,Juventus, Panathinaikos...e un'edizione ce la siamo anche portata a casa noi! Ma la sorpresa più bella l'abbiamo avuta quest'anno, prima della partita con l'Inter. Romolo, la mascotte della Roma, ci è venuto a trovare, e ci ha portato in regalo i completi ufficiali della squadra!"

Rappresentare la Roma nel Regno Unito vuol dire anche diventare un punto di riferimento per la stampa locale, che spesso contatta i ragazzi dell'ASRUK per interviste. Come quando BT Sport è andata a visitare il club in concomitanza con la mitica semifinale di Champions League contro il Liverpool del 2018. Oppure quando The Sun ha intervistato membri del club per avere dichiarazioni sull'arrivo di Mourinho al club. Ci sono parti di docuserie e vlog che hanno l'ASRUK come protagonista. E di tanto in tanto ci sono anche turisti che contattano il club per visitarli, anche se non c'è una partita della Roma.
L'apice di questo ruolo non ufficiale di ambasciatori della Roma a Londra è culminato il giorno dell'addio di Totti, a fine stagione del 2017. "Al club eravamo ovviamente tantissimi" ci dice Gianluca. "Ma la cosa particolare è stata che ci sono stati tanti tifosi di altre squadre che sono venuti da noi a vedere la partita. Per rendere omaggio al Capitano. È stata una cosa che ci ha fatto grandissimo piacere e ci ha fatto capire quanto questo calciatore abbia fatto per il mondo. Questa è un'emozione speciale che ci porteremo sempre nel cuore".
Sono quindi tanti i ricordi che si sono accumulati negli anni per questo gruppo. Alcuni sono indimenticabili. Come quando, nel periodo Spalletti, Damiano Tommasi ha accettato l'invito ed ha visitato il club. "Damiano Tommasi è una persona squisita" ci confida il Presidente. "È venuto a trovarci ed addirittura ha giocato una partita di calcio ad otto con noi. Questo è un ricordo indelebile per noi." Tanti ricordi basati su una comune passione per i colori della Roma. E chissà che a breve non ci sia da aggiungere nella memory lane un altro ricordo da portare per sempre nel cuore, vissuto in una sera di Maggio, tra Tirana e Londra.