In quel folle campionato che è laPremier League, tutto e niente può succedere. Lo dimostra il weekend di football che abbiamo appena vissuto, perché se c'è qualcuno che mette la freccia c'è anche chi cerca di proseguire tra mille difficoltà.

È un Arsenal da record


Ad aprire le danze per le londinesi ci ha pensato ilBrentford, che però non riesce ad andare oltre l'1-1in casa contro unEvertonin difficoltà e alla disperata ricerca di punti. Ha da recriminare senza ombra di dubbio la squadra di Thomas Frank, che fatta eccezione per brevi tratti di gara è stata padrona del campo in lungo e in largo. Tanta sfortuna anche per le Bees che, oltre a trovarsi davanti unPickford in splendida forma, hanno colpito per bendue volte il palo e in un'occasione anche la traversa.Il calcio però si sa, ha delle leggi intramontabili, e così i Toffees decidono di mettere in pratica quella del"gol sbagliato, gol subito". E allora ecco che la retroguardia di casa, che raccoglieva uno Zanka in campo in una gara di Premier dopo più di quattro mesi, oltre che in una coppia inedita con Ben Mee, si distrae fatalmente. Lancio lungo per Gordon che un pallone ha e uno finalizza. Il risultato però non cambia la trama della gara, perché il Brentford si dimostra duro a morire e, quasi sul gong finale, trova il meritatissimo pareggio grazie alla deviazione sotto porta di Janelt. Un punto che come detto non riflette necessariamente quanto accaduto in campo, ma per Norgaard e compagni era importante dare una risposta di carattere al ko nello scontro diretto col Fulham della settimana scorsa, ed è stata ampiamente data.
Una risposta da grande squadra, questo è quello che ha detto la vittoria per2-1delChelseaarrivata a discapito di unLeicesterche sembra la brutta, bruttissima copia di quello che abbiamo ammirato nelle passate stagioni. Certo è da dire che la partita non era iniziata nel migliore dei modi per l'undici di Tuchel, assente dalla panchina per squalifica, perché alla mezz'ora di gioco Gallagher rimedia il secondo cartellino giallo nel giro di nemmeno dieci minuti lasciando i suoi in inferiorità numerica, con oltre sessanta minuti da giocare. E forse è l'inferiorità numerica, sommata a malumori e difficoltà già presenti dentro e fuori dal campo, a far emergere lo spirito più combattivo dei Blues, che pur soffrendo reggono il colpo fino all'intervallo e, dopo appena due minuti la sblocca con il primo gol dell'avventura londinese diRaheem Sterling, che addirittura si ripeterà all'ora di gioco segnando la propria doppietta personale. Un urlo di gioia che però. almeno in parte, viene immediatamente ricacciato in gola dalla rete quasi immediata di Barnes che buca sul suo palo un Mendy ancora ben lontano dalla sua versione migliore. Nel finale è un assalto totale delle Foxes alla ricerca del pareggio, con Ayoze Perez che colpisce una clamorosa traversa al fotofinish e Vardy che la mette a lato dopo aver superato il tentativo di opposizione di Mendy, ma il Chelsea riesce a compattarsi ed è bravo e fortunato a chiudere a chiave la propria porta. Un successo che sicuramente ridà ossigeno ai Blues e soprattutto, all'operato di un Thomas Tuchel che con l'ardore ha vissuto la partita proprio come un vero supporter britannico.

Sono stati quarantacinque minuti da sogno per ilCrystal Palace, avanti 2-0 all'Etihad contro la corazzataManchester City, ma poi la realtà ha mollato un gancio decisamente potente alla formazione di Vieira, che si è risvegliata con il passivo di4-2 in favore dei Citizens. Una gara che poteva essere ma non è stata, questo è il commento più adatto per descrivere la gara delle Eagles, che per un tempo hanno dimostrato di saper tenere testa ai campioni in carica e con egregi risultati. Straordinario ancora una volta il lavoro difensivo svolto daJoachim Andersen, che si dimostra una volta di più il calciatore forse più in forma di questo inizio di stagione del Palace. Un autogol di Stones e la rete di testa del danese di testa a portare avanti gli ospiti dunque, ma è solo una beffarda illusione, perché contro le squadre di Guardiola mai bisogna abbassare la guardia e tantomeno la concentrazione. Poco più di un quarto d'ora, questo il tempo che ci ha messo il City a pareggiare il punteggio, per poi firmare il sorpasso a venti dalla fine, nel finale la rete della sicurezza. Una vittoria che però porta la firma indelebile di un giocatore fenomenale: Erling Braut Haaland, tripletta per lui, la sua prima in Inghilterra, che condanna inesorabilmente le sorti di un Palace che nel primo tempo era stato ampio padrone del campo.
Questa volta si,Artetase l'era vista brutta. Perché il pericolo non si limitava solamente alla prima sconfitta stagionale e per giunta in casa contro una neopromossa, ilFulham, ma soprattutto il rischio era quello di perdere il treno delle prime della classe che i Gunners erano stati fenomenali nel fare proprio nelle prime tre giornate. E infatti, dopo un primo tempo vissuto tra il chiaro e lo scuro, quest'ultimo più preponderante, la situazione si complica terribilmente perché per la prima volta da inizio stagione un calciatore dell'Arsenal commette un'ingenuità: il barsiliano Gabriel, infatti, cincischia troppo al limite dell'area e si fa rubare il pallone daun Mitrovic come al solito glacialenel battere Ramsdale e nel portare avanti i suoi con il quarto gol in altrettante partite disputate. Ma la gioia dura veramente poco, l'undici di Arteta sfrutta un reierato atteggiamento conservativo di quella di Marco Silva e pareggia immediatamente i conti con capitan Odegaard. E allora ecco che i Cottagers provano a correre ai ripari inserendo Mbabu, Diop e Tom Cairney per dare più copertura, cosa che in effetti succede, e infatti ad essere fatale è una palla inattiva. Da un calcio d'angolo emerge in mischia proprio Gabriel Magalhaes che è il più lesto di tutti a metterla dentro facendosi così perdonare dopo l'errore in occasione della rete segnata da Mitrovic.Fischio finale, 2-1 e tre punti a casa per l'Arsenal, un risultato non scontato visto come si era sviluppata la partita e considerato anche il fatto che si trattava della primissima volta che Saka e compagni si ritrovavano in svantaggio da inizio stagione. Dubbio sfatato dunque, questo Arsenal ha decisamente carattere.

Respira. Questo è quello che ilWest Hampuò finalmente concedersi, i primi tre punti della stagione sono finalmente arrivati.1-0al Villa Park contro l'Aston Villail risultato che ridà vita e fa scuotere gli Hammers, basta la prima rete stagionale, sua e della squadra, diPablo Fornals, con un tiro da fuori aiutato anche da una deviazione, per piegare la squadra di Steven Gerrard, ora serio rischio esonero. Chi invece può tirare un sospiro di sollievo è il buon David Moyes, che per la prima volta cede all'urlo dei tifosi schierando titolare Gianluca Scamacca, e per la prima volta torna a casa con tre punti in tasca. Forse una coincidenza? sarà, ma la presenza dell'ex Sassuolo ha certamente dato una geometria diversa alla manovra offensiva degli Hammers, in campo questa volta con una difesa a 3. Tante notizie positive dunque in casa West Ham, ma anche una negativa: infatti, al 23' del primo tempo Ben Johnson ha lasciato il posto a Coufal dopo essere incorso in un piccolo problema fisico. Con ogni probabilità al giovane laterale inglese verrà ugualmente risparmiata la prossima, che vedrà capitan Rice e i suoi di scena nel derby casalingo contro gli Spurs.
Chiude la giornata e il weekend delle Londinesi proprio ilTottenhamdi Antonio Conte, che senza troppi grattacapi si impone per2-0 al City Ground contro il Nottingham Forest. Una gara che, malgrado il punteggio minimo resistito sino al minuto 81 e il Forest abbia comunque imbastito una buona reazione per tentare di raddrizzare il risultato, ha visto gli ospiti essere padroni del campo dal primo all'ultimo minuto di gioco.Protagonista assoluto della partita è Harry Kane, che realizza una doppietta che lo porta al terzo posto nella classifica all time dei migliori marcatori nella storia della Premier Legue. Due gol che sarebbero anche potuti essere tre, perché l'uragano Kane si fa parare anche un calcio di rigore dal solito e fantastico Dean Henderson, che dimostra nuovamente al Forest di avere tra le sue fila un grandissimo portiere. Clean sheet e tre punti, ancora una volta, per gli Spurs. Il messaggio ormai è chiaro dalle parti del Tottenham Hotspur Stadium:"quest'anno, ci siamo anche noi".