Roy Hodgson nella bufera e Lunedì a Londra arriva il Leicester
Roy Hodgson al capolinea? I tifosi sembrano aver tracciato una linea che delimita la loro pazienza e la flemma, con cui il caro vecchio Roy, affronta le partite. Dieci gol subiti (e zero realizzati in due partite) fanno male alla classifica, male al morale e allungano l’agonia di un anno solare in cui le Eagles non hanno mai spiccato il volo. Difesa che cola a picco dopo pochi minuti, come contro il Liverpool, coppia Dann-Kouyate da bocciatissima in tutti i sensi. Ward e Van Aanholt, di professione terzini non marcano e attaccano poco, sbagliando tutti i traversoni. A centrocampo non migliorano le cose, infatti Luka Milivojevic (l’uomo che dovrebbe dettare i tempi) gioca a rallentatore, lento e compassato. Lo scozzese James McArthur è l’unico che si danna sulla mediana ma non puó far tutto da solo, e la quantità di passaggi sbagliati è superiore a quella dei passaggi riusciti.
Eberechi Eze è stato risucchiato nel vortice di confusione, porta palla ma non incide. Benteke sembrerebbe aver conquistato il posto da titolare in attacco, ma se non viene servito sui piedi non tocca palla. Townsend e Schlupp, a seconda di chi gioca, sono prigionieri dei troppo virtuosismi o finte inutili. Wilfried Zaha è in ombra da un po’ di partite, non dribbla, non tira e prende anche cartellini gialli. E Roy Hodgson? Con l’uomo in più non prova a pareggiarla ma mette Riedewald (ruolo difensore) invece di buttare nella mischia una punta. Lunedì a Selhurst Park arriva il Leicester e Mister Roy rischia il posto. Non ci sono le solite voci di corridoio, e nemmeno avvisaglie del club ma le faccia di Mark Bright ( figura vicinissima al Presidente) al Villa Park la dicono lunga.
di Antonio Marchese