Un viaggio speciale
Questo è un viaggio speciale, iconico e unico. Oggi vi accompagneremo nel North London, vi porteremo nel pittoresco e contraddittorio quartiere di Seven Sisters, culla di una delle due squadre che accendono il Nord ella città, il Tottenham. In una tranquilla mattinata di giugno, con la nostra fidata Oyster Card sempre a portata di mano, ci siamo messi in marcia di buon’ora, per approfittare di questa bellissima giornata col cielo terso e il sole che oggi ha deciso di fare il suo dovere, cosa da queste parti abbastanza rara. Partendo dal centro di Londra, ovvero da Westminster, ci siamo incamminati verso la stazione di London Victoria, una passeggiata piacevole di circa 10 minuti, utile anche per smaltire la Full English Breakfast, colazione a base di uova e bacon, forse un po’ pesante per le nostre abitudini; un caffè e un croissant sarebbero stati sufficienti. La stazione è un formicaio di persone, un andirivieni da far venire il mal di testa. Fermandoci per qualche istante ad osservare la gente ci siamo chiesti se la frenesia di questa città sia più stancante o elettrizzante o ambedue le cose. Entrando nella stazione, costeggiata da diversi fast food, abbiamo notato come già in mattinata si consumino cibi di ogni tipo, in barba alla nostra colazione che in confronto è una triste merendina. Aspettando la nostra metro abbiamo notato come la gente si metta in fila indiana aspettando il prossimo treno. Noi facciamo lo stesso e questa cosa ci dà una certa serenità interiore, quel non so che di umano.
Stazione della Tube di Seven Sisters - Photo by Il Calcio a Londra
Direzione Londra Nord
Saliamo sulla metro, precisamente sulla Victoria Line, linea azzurra, destinazione Walthamstow. Cediamo il nostro posto a una signora anziana, che ci ringrazia con un timido sorriso.
Non per essere indiscreti, ma osservando le persone che sono sul nostro vagone proviamo per un istante a immaginare le loro vite. Il signore di mezza età ben vestito ma senza cravatta teoricamente dovrebbe andare al lavoro, magari in un ufficio, quello seduto di fronte, con le scarpe lucide, la cravatta e i polsini della camicia perfettamente stirati potrebbe essere un banchiere della City, la ragazza in piedi di fronte a noi è immersa in una lettura profonda, la immaginiamo in un’aula di un college di Islington, mentre l’anziana signora a cui abbiamo ceduto il posto andrà magari a bersi una tazza di tè con qualche amica di vecchia data, in una di quelle sale con i lampadari imponenti e le poltrone di ottone ricamate a mano.
Mentre la nostra immaginazione corre veloce rischiamo quasi di inciampare nel momento in cui dobbiamo scendere, poiché ci accorgiamo all’ultimo della nostra fermata. Ben ci sta, la prossima volta ci penseremo più di una volta prima di farci i fatti altrui.
Stazione della Tube di Seven Sisters - Photo by Il Calcio a Londra
Seven Sisters
Usciamo dalla stazione dell’Underground, a 8 fermate da Victoria: ci troviamo nel quartiere di Seven Sisters.
Per i più pigri e frettolosi vi forniamo le indicazioni precise per arrivare al nuovo stadio del Tottenham: dalla fermata del Bus Stop D, salite sul Bus 279 e scendete allo Stop T, fermata Tottenham Hotspur Football Club.
Noi, complice la giornata splendida e la nostra voglia di avventura, ci incamminiamo a piedi. Siamo nel Nord di Londra, nella zona di Haringey, non lontano dalla stazione di Charing Cross, ci troviamo nel borgo londinese che nel 2011 fu protagonista delle famose rivolte, scatenatesi dopo l’uccisione di un ragazzo di colore.
Seven Sisters - Photo by Il Calcio a Londra
I solchi sulle guance
Negli ultimi anni, un po’ come Brixton, la zona di Seven Sisters è diventata abbastanza tranquilla e vivibile anche dopo il tramonto, ma è bene sempre tenere gli occhi aperti. Il quartiere ha una chiara essenza multiculturale, ricalca l’Inghilterra profonda, quella che ha scavato i solchi sulle guance dei fruttivendoli africani, che già dalle prime luci dell’alba adibiscono i loro baracchini di frutta fresca, papaya, mango e platani.
Camminando verso lo stadio, s’incontrano moltissimi uomini di religione ebraica, vestiti di nero, con il loro immancabile peot, con la classica kippah sul capo, lunghi capelli ai lati del viso, nel pieno rispetto della tradizione.
Tra sinagoghe e baracchini di frutta
Siamo all’altezza di Bruce Grove Station, la zona ebraica di Londra per eccellenza. Passeggiando tra le sinagoghe e i baracchini di frutta, rimaniamo colpiti dall’integrazione e dalla mescolanza di colori. Superato il semaforo, ci addentriamo nella zona musulmana, comunità minore rispetto a quella ebraica ma anch’essa molto presente. Proviamo a chiudere gli occhi per qualche istante: sentiamo parlare tante lingue, ma non l’inglese, eppure siamo a Londra.
Il quartiere di Tottenham ha sempre vissuto sulla scia della rivalità con l’Arsenal, altra squadra del Nord di Londra. I Gunners hanno un’altra storia e nel quartiere di Highbury si ha un tenore di vita certamente più agiato. Le due squadre giocano il North London Derby, con gli Spurs che negli ultimi anni stanno letteralmente rubando la scena ai Gunners. Altra rivalità storica per gli Spurs è quella contro il West Ham, ma di questo ne parleremo in un articolo che uscirà prossimamente.
Le prime birre della giornata
Continuando a camminare ci troviamo dinnanzi a una serie di contrasti incredibili, sulla strada si alternano sinagoghe e classici pub inglesi, dove si iniziano a spillare le prime birre della giornata. Siamo nella zona di Park Lane, attorniati da vecchissime case vittoriane, da cui inizia a fare capolino l’immensa struttura del nuovo stadio.
Jack Cafè, Park Lane (Tottenham) - Photo by Il Calcio a Londra
Lo storico Pub
Alla nostra destra, troviamo lo storico Pub degli Spurs, il famoso No 8, situato al 724-726 di High Road N17 0AG. All’interno del locale c’è una sala da biliardo vecchio stile; non essendo dei bravissimi giocatori ci avviciniamo al bancone in legno e ammiriamo la classica spillatrice in ottone per le birre, di fianco a noi due vecchi lupi di mare che brindano chissà a cosa e ridono a squarcia gola, uno di loro ha tatuato sul braccio destro il galletto, simbolo degli Spurs. Con un certo timore reverenziale ci avviciniamo e gli chiediamo 5 minuti del loro tempo, lui si alza e con fare minaccioso ci offre una birra e ci invita a sederci.
No. 8 Pub (Pub dei tifosi del Tottenham) - Photo by Il calcio a Londra
James Scott
L’origine degli Spurs la si deve a James Scott, giocatore molto eclettico che militava nel club nei primi del ‘900 che oltre a giocare a calcio era anche uno scultore; James realizzò infatti una statua bronzea di un gallo con le zampe su una palla. Il nome esteso, Tottenham Hotspur, deriva da Harry Hotspur, un aristocratico dell’epoca medievale, appassionato di combattimenti tra galli, sulle cui zampe era solito mettere gli speroni, per avvantaggiarli nel combattimento. Da qui nacque il soprannome di Spurs, tradotto letteralmente Speroni.
Altre due birre
Rimanendo affascinati da questa storia, ringraziamo i nostri nuovi amici, che nel frattempo ordinano altre due birre. Usciamo dal pub con la consapevolezza che momenti così rimangono immagini indelebili che tra qualche anno finiranno nell’album dei ricordi, da custodire e raccontare, come stiamo facendo ora con voi.
Park Lane nell’immaginario collettivo è una strada semplice, anche un po’ degradata, affollata di case popolari, sinagoghe e vecchi pub. Per la gente degli Spurs invece è il cuore pulsante della comunità, dove un tempo sorgeva il vecchio White Hart Lane, uno degli stadi più fatiscenti ma allo stesso tempo più affascinanti del calcio d’oltremanica.
Tottenham Hotspur Stadium, stadio del Tottenham - Photo by Il calcio a Londra
A rendere fascinoso e suggestivo questo quartiere è il pensiero di avere dinnanzi uno degli stadi più belli del mondo, incastonato tra le case popolari, le sinagoghe e le moschee, dove il silenzio assordante delle cerimonie religiose si confonde col boato fragoroso durante le partite.
Lo stadio
Il nuovissimo stadio ha una capacità di 62.062 posti, costruito al centro del Northumberland Development Project, progetto governativo che si occupa da più di dieci anni della riqualificazione del quartiere di Tottenham, in cui lo stadio è solo il primo pilastro. La struttura è qualcosa di pazzesco, basti pensare che al suo interno alloggiano locali di ogni tipo come bar, ristoranti e sale congressi. La nostalgia del vecchio White Hart, di cui ormai è rimasta la vecchia biglietteria, ormai viene sovrastata dalla nuova casa degli Spurs che padroneggia nel quartiere, rendendo un contrasto pazzesco.
Il nostro viaggio indimenticabile volge al termine e ci lascia la consapevolezza che Londra è sempre più bella.
di
Antonio Marchese