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L'Arena nazionale di Bucarest ospita l'andata dell'atteso ottavo di finale tra Atletico Madrid e Chelsea: la città rumena è stata scelta come sede per una gara impossibilitata allo svolgimento al Wanda Metropolitano per i problemi legati alla pandemia, che fino al prossimo 2 marzo non consentono, per volontà del governo spagnolo, l'atterraggio in patria di voli provenienti dal Regno Unito. Match che non perde comunque il fascino di uno degli ottavi più equilibrati presenti in tabellone: la squadra spagnola arriva al match come capolista della Liga, nonostante la debaclè interna dell'ultimo turno con il Levante (0-2). I londinesi arrivano invece da una serie positiva, coincisa con l'arrivo in panchina di Tuchel dopo l'allontanamento di Frank Lampard, che ha portato i blues dal decimo posto a ridosso della "zona Champions".

Simeone conferma lo schieramento delle ultime gare, affidando le chiavi della difesa( orfana di Gimenez) a Savic, proponendo in avanti il tandem Joao Felix-Suarez; Tuchel risponde con il solito 3421 in cui Christensen sostituisce l'infortunato Thiago Silva, Hudson-Odoi e Alonso sono i custodi delle fasce, Kovacic-Jorginho la coppia di centrocampo e Werner e Mount gli uomini scelti per accompagnare Olivier Giroud. Arbitra il Signor Brych.

Tanti errori, poche occasioni

Non sono di certo quarantacinque minuti indimenticabili quelli che regalano colchoneros e blues, con gli spagnoli molto prudenti in un atteggiamento tattico che recita un solo e semplice diktat: oggi non bisogna prendere goal. E la squadra di Simeone interpreta a dovere le volontà del proprio allenatore chiudendo tutti, o quasi, gli spazi ad un Chelsea che, costretto sempre a velocizzare e verticalizzare la manovra, mostra le mancanze tecniche di una mediana non in serata di grazia. L'Atletico creerà solo una vera occasione nella prima frazione, nell'unica azione in cui si accenderà Suarez che, sfruttando un errore della coppia Alonso-Rudiger, consegna un ottimo pallone a Lemar, che però il francese sprecherà. I blues, forti di un possesso palla lasciatogli in totalità dagli avversari, creano un paio di chances con Werner ed una con Alonso, ma in tutti i casi saranno situazioni che non creeranno allarmismi dalle parti di Oblak. Poco, troppo poco, per sbloccare lo 0-0 con cui si concluderà il primo tempo, un risultato giusto per qualcosa di ben lontano dal termine spettacolo.

Una giocata da campione sconfigge la noia( e l'Atletico)

La seconda frazione inizia seguendo le tematiche della prima, con i blues sempre in controllo di una manovra che però fatica a decollare: quantomeno ora il Chelsea riesce a trovare qualche azione dei singoli, come dimostrano le percussioni di Mount prima e Kovacic poi, ma di preoccupazioni per Oblak, nemmeno l'ombra. Così quando la serata sembra di quelle "vietate alle emozioni" arriva, inaspettata, la segnatura londinese: dopo una azione di Alonso sulla fascia sinistra, la sfera arriva a Giroud che con una straordinaria rovesciata la tramuta in rete. La gioa del francese e dei compagni è prima strozzata dalla bandierina alzata del guardalinee, per poi esplodere dopo che il VAR( dopo tre minuti di controlli) considera regolare la posizione dell'attaccante francese. Una rete che regala al Chelsea una vittoria pesantissima in ottica qualificazione. Una vittoria da campioni. (del mondo). Firmata Olivier( Ollie) Giroud.

Pierluigi Cuttica