Altro giro, altra corsa, ma la storia non cambia. Quello appena trascorso è stato il weekend dei ko roboanti, dei gol all'ultimo minuto, insomma, ancora una volta laPremier Leagueci ha fatto divertire fino in fondo.

Tuchel e Conte mettono le mani su Londra


Non svegliateci. Probabilmente è questo ciò che stanno ripetendo a tutti ti tifosi delBrentford, che nel weekend ha rifilato un sonoro quanto rotondo5-2 al Leeds United. Tre punti che hanno un nome e un cognome ben definiti:Ivan Toney. Il centravanti delle Bees, infatti, si dimostra ancora una volta un calciatore che in questa categoria ci sa stare ma soprattutto può fare la differenza ed essere decisivo anche nelle partite che contano., segnando una tripletta in grande stile. Da segnalare anche la buona prestazione di Lewis-Potter, alla seconda consecutiva da titolare in Premier League, che ha impegnato non poco gli esterni difensivi dei Whites, Struijk e Drameh, che di certo non hanno vissuto un pomeriggio felice al Brentford Community Stadium. Continuano a non deludere le aspettative nemmeno Mbuemo, Janelt e anche il nuovo acquisto Ben Mee, tre pedine fondamentali all'interno della partita ma soprattutto da qui alla fine del campionato. Oltre però ad essere la vittoria del gruppo, è anche l'ennesima dimostrazione di come Thomas Frank debba essere considerato uno dei manager più promettenti ma soprattutto tatticamente dotati nel panorama degli allenatori in rampa di lancio, e che quella al Brentford sia solamente l'inizio della sua parabola.
Ancora una volta in questo inizio di stagione,NewcastleeCrystalPalaceterminano con un pareggio i propri 90 minuti. Questa volta, però, Magpies e Eagles si trovavano opposte nella solita e suggestiva cornice del St James' Park, manon riescono ad andare oltre allo 0-0. Terzo pari in sei gare per Vieira e i suoi, il quarto in altrettante gare invece per la truppa di Eddie Howe. E per quanto ammirato in campo da ambo le parti è probabilmente il risultato più corretto, perchè la gara ha vissuto momenti alterni di pressione. Nel primo tempo a tratti meglio i padroni di casa, con Longstaff e Fraser, tra gli altri, che mettono a dura prova la porta difesa da Guaita che però è bravo a resistere tirando fuori anche qualche buon intervento. Nella ripresa, invece, il Palace sembra non cominciare con la giusta testa e infatti dopo pochi minuti Mitchell sbaglia tutto e la insacca nella propria porta, ma è tutto fermo perché il VAR decide per l'annullamento e il punteggio rimane piantato sullo 0-0. E così sarà fino alla fine, perchè nonostante gli ospiti abbiano avuto una reazione sia in termini di gioco che di occasioni, non è bastato per imprimere la svolta alla gara. Ennesimo pari dunque per due formazioni che, però, si dimostrano tutt'altro che in crisi, anzi, due spine nel fianco difficili da affrontare.

Il secondo derby in meno di una settimana non ha fermato ilTottenhamdi Antonio Conte, che dopo il pari in casa del West Ham riprende il discorso con i tre punti e lo fa battendo2-1ilFulham. Un successo meritato fino in fondo per gli Spurs, che hanno sempre avuto il comando delle operazioni per almeno 80' minuti di gioco, mostrando una qualità e soprattutto una solidità che erano mancante in settimana. A sbloccare il punteggio dopo un primo tempo di assoluta pressione ci ha pensatoHojbjerg, che si dimostra senza dubbio il leader del centrocampo nell'inizio di stagione dei suoi, poi nella ripresa il solito ed irreprensibileHarry Kanedecide di mettere di nuovo il suo timbro nel successo del Tottenham con il quinto gol nelle prime 6 di Premier League. Il Fulham però lo abbiamo detto, a differenza degli altri anni sembra avere gli spunti giusti quanto meno per provarci a rimanere in massima serie, e allora ecco la tempra che abbiamo ammirato nella squadra di Marco Silva. E il protagonista, neanche a dirlo, è sempre uno e sulle spalle porta la maglia numero 9.Aleksandar Mitrovic, infatti, tira fuori un altro coniglio dal cilindro e con un destro a giro da fuori infila Lloris e ridà pepe al finale di gara. Tutto inutile però, perché alla fine i tre punti vanno al Tottenham Hotspur Stadium e agli Spurs, che rimangono così agganciati alle squadre di testa e continuano a sperare, perché è in questo punto della stagione che se si vuole dare un messaggio, va consegnato al mittente il prima possibile. Di contro invece i Cottagers, nonostante la sconfitta, possono dirsi tutto sommato soddisfatti del carattere dimostrato, zona retrocessione sempre ben distante ma soprattutto un'identità che quest'anno pare forte come non mai.
Una rivalità che non conosce confini, direttamente dall'Est all'Ovest di Londra. Tutto questo e molto altro è il confronto tra ilChelseae ilWest Ham, entrambe erano chiamate a reagire. I primi dopo la sconfitta preoccupante contro il Southampton nel turno infrasettimanale, i secondi invece per dimostrare che il pari nel derby col Tottenham ma soprattutto l'ottima prestazione che ne è conseguita non erano state un semplice fuoco di paglia. Quello che è certo è che sono stati novanta minuti di pura battaglia e furore agonistico, tipico di queste sfide. Infatti dopo un primo tempo chiuso, frenetico e quasi confusionario, la ripresa letteralmente esplode: bastano pochi minuti ed ecco che il leader offensivo della squadra piazza l'allungo che gli consente di arrivare prima di tutti sul pallone riproposto in area di rigore da Rice: e allora eccola la firma diAntonio, palla in porta e vantaggio Hammers. Ma l'undici di Tuchel, come aveva dato risposte dopo il ko a Leeds vincendo in dieci col Leicester, lo fa anche questa volta. Mente resettata e testa sulle spalle per rimettere subito la partita in carreggiata, ed è proprio quello che succede. E se il buon Tuchel è stato fino a questo momento uno dei più criticati, i tre punti portano a grandi lettere il suo nome e cognome. Minuto 71: dentroChilwell, che esattamente cinque minuti dopo il suo ingresso in campo si propone con pericolosità e, anche con un pizzico di fortuna, si porta il pallone davanti a Fabianski e lo infila sull'uscita pareggiando i conti. Facciamo però un passo indietro: minuto 72: dentroHavertz, ed è proprio lui a decidere le sorti del derby, scagliando in rete col destro un cross con il contagiri messo in mezzo proprio da Chilwell. Nel finale però accade di tutto, perché proprio dopo il calcio d'avvio battuto dagli ospiti in seguito al gol di Havertz, ecco che Cornet sfrutta uno scontro di gioco nel quale Mendy rimane a terra, ed è freddissimo nel piantare il pallone sotto la traversa. Un urlo di gioia, quello di Moyes e della sua gente, che però viene ricacciato bruscamente in gola. Il direttore di gara Madley, infatti, segnala il presunto fallo di Bowen sull'estremo difensore del Chelsea e annulla la rete. Una decisione che lascia ampio spazio a polemiche, soprattutto sulla lieve entità del contatto incriminato. Ma queste, come si suol dire, sono ormai solo chiacchere, perché al fischio finaleil Chelsea ha la meglio per 2-1e prova così a guardare con speranza al proseguo della stagione. Al di là dell'episodio, invece, il West Ham dovrà rivedere le sue priorità.

A chiudere la domenica un altro risultato quanto meno sorprendente, perché dopo aver fatto bottino pieno nelle prime cinque giornate, l'Arsenalsi deve arrendere ad Old Trafford e ad unManchester Unitedin grande spolvero.3-1 per i diavoli di ten Hag il punteggio finale. Una gara che Arteta e i suoi non hanno giocato come soliti fare, forse troppo sorpresi dalla grande pressione dello United, ma di certo non iniziata con il giusto spirito. Infatti, dopo poco più di dieci minuti ecco il gol con Martinelli in contropiede, che però dopo una breve revisione al var viene annullato in seguito al contrasto irregolare tra Erksen eOdegaardad inizio azione. Poi, sostanzialmente, un cumulo di errori e leggerezze che non eravamo più abituati a vedere nell'undici londinese, ma c'è anche il rovescio della medaglia. Sì perchè nonostante le difficoltà mostrate prima e dopo il gol di Antony il pareggio arriva grazie ad un'azione fulminea che metteSakanelle condizioni di colpire a porta praticamente sguarnita pareggiando i conti. Ma è solo una beffarda illusione, perchéil quartetto difensivo Zinchenko-Gabriel-Saliba-White non riesce mai a prendere le misuredi un Man United fulmineo e accorto. La doppietta di Rashford in due azioni di ripartenza costruite magistralmente e senza troppa difficoltà ne sono il vivido esempio. Prima sconfitta stagionale per i Gunners, che falliscono l'allungo sul City fermato al Villa Park ma non demordono, perché i limiti nella sconfitta sono chiari ed evidenti e stanno tutti nel reparto difensivo. Ma questa squadra è giovane e intrepida, e la speranza di tutto il mondo Arsenal è che si tratti solo di un incidente di percorso. Un'alta cosa però è certa, l'identità è forte e promette spettacolo.