Un paio di mesi faavevamo parlatodi come l'Arsenalstesse proseguendo in un percorso che la stava portando a risolvere i suoi problemi difensivi più profondi - dopo anni e anni di grandi difficoltà e non poche figuracce tragicomiche. A distanza di diverse partite di campionato e coppe, le impressioni in tal senso si può dire che siano state confermate, con un numero significativo di gare senza subire gol e una solidità mai mostrata nelle stagioni precedenti.
Se sul fronte difensivo la squadra ha dunque acquisito una certa sicurezza tanto nei singoli quanto come reparto, nelle ultime settimane sembra invece venuta un po' a mancare lavena realizzativa. Complici i tanti rinvii e le assenze alternate di alcuni elementi importanti, i Gunners sono stati costretti a schierarsi più o meno sempre con lo stesso undici, perdendo freschezza e imprevedibilità.
Va detto che - anche al di là di qualche rimprovero del manager - sotto il piano del gioco i ragazzi di Arteta sono stati praticamente in ogni gara capaci di creare le palle gol per trovare la via della rete. Ciò che però è mancato è stato proprio il killer instinct di chi i gol dovrebbe farli per mestiere: gli attaccanti.

Mancanza di killer instinct


Nel mese di gennaio Lacazette e compagni sono infatti andati a rete solamente una volta in 5 partite:Bukayo Sakacontro il Manchester City nel primo pomeriggio di Capodanno, dopodiché soltanto occasioni perse dalla doppia sfida di League Cup col Liverpool ai ben più abbordabili confronti con Nottingham Forest e Burnley.
Proprio la prima punta della squadra, Alexandre Lacazette, unico centravanti di ruolo vista l'assenza di Aubameyang e la non troppa fiducia riposta in Eddie Nketiah da parte di Arteta, è mancato spesso all'appuntamento con la porta suscitando inevitabilmente alcuni dubbi su ciò che manca di più all'Arsenal in questo momento.
Si sa, quella di gennaio è una finestra sempre complicata per provare a piazzare colpi importanti e se ci si poteva aspettare che un bomber in rampa di lancio comeVlahovicscegliesse altri lidi, diventa ancora più difficile pensare a dei nomi che possano liberarsi in questo periodo.
Spulciando un po' le liste di attaccanti in giro per l'Europa, anche i profili più interessanti, comeIsakdella Real Sociedad oMartialin uscita dallo United, per un motivo o per l'altro non convincono del tutto. Il primo sicuramente richiederebbe un esborso economico importante senza garantire adattabilità immediata alla Premier League; il secondo potrebbe intrigare dal punto di vista tecnico ma non ha mai dato segnali incoraggianti sotto l'aspetto della tenuta mentale. Un giocatore interessante ma di cui si parla poco potrebbe invece essereEn-Nesyri, marocchino con ottimi numeri al Siviglia e le cui caratteristiche fisiche e tecniche potrebbero sposarsi bene con il calcio d'oltremanica.

Cambio di strategie?


Se però non ci fossero le condizioni per arrivare a un calciatore importante nel reparto avanzato, Arteta e il suo staff potrebbero cercare di ovviare ai problemi di prolificità tentando un colpo in mediana che possa garantire qualche marcatura in più, visto che né Thomas Partey néXhaka(peraltro sempre nei rumors di mercato) o Lokonga hanno nel proprio bagaglio tecnico la capacità di arrivare spesso in zona gol.
Anche in questo caso trovare un profilo che faccia al caso dell'Arsenal sarebbe tutt'altro che scontato, considerando che nell'ormai 4-2-3-1 del manager basco c'è un posto assicurato per almeno uno tra Oedegaard e Smith-Rowe (un'altra opzione per essere più offensivi è farli giocare con continuità insieme da mezzali come accaduto ultimamente), e vicino all'intoccabile Partey ci vorrebbe un centrocampista capace di dare anche copertura.
Proprio in questo senso è uscito nelle ultime ore il nome diGiorgino Wijnaldum, ex mezzala del Liverpool ora al PSG che farebbe veramente al caso dei Gunners. Un altro giocatore intrigante, in crescita nelle ultime stagioni e che ha già assaporato la Premier col Newcastle, sarebbe quello di un altro basco che porta lo stesso nome di Arteta:Mikel Merino, anche lui come Isak di proprietà della Real Sociedad, club in cui peraltro è cresciuto lo stesso Arteta che dunque potrebbe avere una corsia preferenziale nella trattiva. Intriga meno dal punto di vista dell'apporto in fase realizzativa, ma potrebbe comunque dare qualità ulteriore alla manovra, il brasilianoArthur, da tempo chiacchierato come possibile partente dalla Juventus proprio in direzione Arsenal.
Tra voci alle quali dare poco credito e richieste troppo onerose, il direttivo red&white potrebbe però anche decidere di non affondare nessun colpo, provando invece a recuperare il miglior Aumbameyang. Di sicuro i tifosi propenderebbero per l'ingresso di qualche volto nuovo in grado di legittimare le ambizioni della squadra in otticaquarto posto, specialmente in una stagione come questa in cui è rimasto aperto soltanto più il fronte campionato.