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La sedicesima giornata del maggiore campionato inglese offre nel pomeriggio un Chelsea - Leeds, piatto sempre ricco di pepe (per un passato alquanto burrascoso)e gusto (per un presente in cerca di conferme): la gara di Stamford Bridge vedrà afforntarsi due formazioni viventi un periodo non esattamente rilucente, che tramuta l'incontro odierno in una sfida da cui entrambe necessitano risposte. E punti. Il Chelsea denota smagliature finora sconosciute sotto la guida Tuchel, mostrando un lato fragile, debole, che gli avversari non hanno esitato nel ferire: le sei rete incassate tra West Ham e Zenit, oltre a costare la testa della classifica (sia in campionato che in Champions), sono prova inoppugnabile di un ingranaggio non oliato a dovere. Dai cali di concentrazione, per passare a prove sottotono di alcuni singoli, per finire con un numero impressionante di problemi fisici, il momento blues non è dei più semplici. Tuchel avrebbe bisogno di tempo. Ma di tempo non ce n'è. Specialmente di questo periodo dove nella terra del football si gioca, tanto, spesso, sempre.
A partire da questo pomeriggio e la gara con il Leeds, incontro che fornisce molte più insidie di quanto possa suggerire una classifica che vede gli uomini di Bielsa ad un passo dalla zona retrocessione: le squadre di "El Loco" sono da sempre formazioni organizzate, veloci e difficili da affrontare. Oggi non sarà diverso. Nonostante le varie assenze (Phillips, Bamford e Rodrigo su tutte) il 4141 proposto da Bielsa ha tutte le carte in regola per impensierire gli avversari, con la velocità di James, Harrison e Raphinha pronti ad approfittare di eventuali disattenzioni della difesa locale. I padroni di casa rispondono con il solito 3421 in cui ritrova spazio la coppia Jorginho-Loftus Cheek a centrocampo (orfano ancora di Kantè e Kovacic), sulle fasce James ed Alonso ed in attacco Mount, Havertz e Werner (fresco di doppietta nel mercoledì europeo).
 
 

Alonso protagonista (nel bene e nel male)


Le scorie della amara campagna russa sono evidenti in un Chelsea che inizia la gara con grande voglia, ma altrettanta confusione: gli uomini di Tuchel provano a chiudere gli avversari nella loro area ma la manovra, priva di guizzi, stenta a decollare e la difesa delle whites gestisce con tranquillità. Nonostante siano i padroni di casa a provare a fare la gara, le chances maggiori sono per gli ospiti, con il sinistro di Raphinha che crea più di qualche pensiero a Mendy, come nel caso del calcio di punizione che il portiere francese respinge in corner al ventesimo.
Con il passare dei minuti la maggiore freschezza atletica e vivacità del Leeds guadagna spazio fino a trovare, poco dopo la metà della frazione, il vantaggio grazie allo stesso Raphina abile a realizzare un rigore assegnato per fallo di Alonso su James. La rete ammutolisce uno Stamford Bridge che vive un quarto d'ora di paura, con la propria squadra che non offre la minima reazione allo svantaggio subito; quando il primo tempo sta per avviarsi alla conclusione, arriva invece inaspettato il pari dei blues con Alonso che si fa perdonare l'errore precedente recuperando una sfera e poi servendola al centro dell'area per l'accorrente Mount che porta il risultato in parità. Scosso dal goal il Chelsea vive cinque minuti di trance agonistica e nel giro di pochi secondi va vicino alla seconda rete sempre con Havertz, che prima trova la respinta di Meslier e poi della difesa avversaria. I primi quarantacinque minuti si chiudono sul punteggio di 1-1.

Doppietta di Jorginho dal dischetto


I blues partono meglio degli avversari anche all'inizio della ripresa offrendo maggiore continuità e qualità ad una manovra che si poggia sempre più su un Havertz in continua crescita; proprio da un pallone lavorato dal tedesco, arriverà al sessantesimo un calcio di rigore anche per i londinesi, assegnato per un intervento falloso di Raphinha su Rudiger. Dal dischetto Jorginho non sbaglia per il vantaggio degli uomini di Tuchel. Sotto di una rete il Leeds non si da per vinto, alza il proprio baricentro e la linea del pressing con Bielsa che pesca quello che può dalla panchina: tra i nuovi entrati sarà Joe Gelhardt, diciannove anni all'anagrafe, a divenire protagonista, trovando al rete del pari a cinque minuti deviando il cross di Roberts. Tuchel dopo aver inserito in precedenza Hudson Odoi per Werner e Christensen per Azpilicueta, butta dentro anche Lukaku (al posto di Alonso) al minuto ottantasette. Sembra troppo tardi. Ma al terzo minuto di recupero un ingenuo fallo di Klich (ancora su Rudiger) concede un altro tiro dagli undici metri ai padroni di casa che Jorginho, con freddezza glaciale, trasforma. Il Chelsea soffre ma vince, la corsa continua.
Pierluigi Cuttica